Tuesday, Apr. 30, 2024

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il 9 Set 2019

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L’introduzione del Big Blind Ante rispolvera il concetto di M nel poker

L’introduzione del Big Blind Ante rispolvera il concetto di M nel poker

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Il poker live negli ultimi mesi ha visto il proliferare di tornei con il big blind ante. Tale introduzione, secondo molti esperti potrebbe in qualche modo rispolverare il vecchio concetto di M, a sua volta “inventato” nei primi anni duemila da Dan Harrington nei suoi libri che hanno fatto scuola nel mondo dei tornei. Insomma un presente e futuro che si riallaccia al passato.

Di sicuro l’introduzione del Big Blind Ante ha dato maggior freschezza agli eventi dal vivo e ha fatto si che il gioco subisse meno pause e più vitalità. Per chi non lo sapesse il Big Blind Ante è un sorta di buio aggiuntivo che va a sostituire la vecchia ante. In precedenza nei tornei, ad ogni mano ogni players doveva pagare un’ante prima della distribuzione della mano: ad esempio 500-1.000 ante 100. E per ogni mano del livello il giocatore, indipendentemente dalla sua posizione, versava questa sorta di “tassa” ingrandire il piatto.

Da almeno un anno ha letteralmente fatto breccia il Big Blind Ante (in qualche caso button ante, ndr): il giocatore che staziona dal grande buio, oltre ad aggiungere il classico buio, paga appunto il big blind ante. Solo ed esclusivamente da quella posizione. Riportando l’esempio precedente, adesso abbiamo 500-1.000 Big Blind Ante 1.000. Dunque i giocatori verseranno il BBA solo una volta nella stessa orbita.

Big Blind Ante richiama “M”

Nel poker sappiamo bene che ogni nostra strategia è legata alla grandezza del nostro stack. Più sarà grande e più potremo fare azione, più sarà corto e più dovremo selezionare le mani con cui entrare in gioco. La grandezza dello stack, più che nella cifra “200 mila pezzi”, è ormai prassi descriverla in Big Blind: 20 big blinds ci parlano di uno stack medio basso, 80 big blinds ci indicano uno stack veramente profondo.

L’introduzione del Big Blind Ante però, rischia di minare questo modo di dire o di indicare il proprio stack in blinds. La presenza di un blind aggiuntivo nel piatto, cambia davvero questa dinamica oppure no? Si, secondo alcuni addetti ai lavori. O meglio, riporta in voga il famoso concetto di “M” tanto caro appunto a Dan Harrington. Sviluppato d quest’ultimo, dopo l’intuizione di Paul Magriel. 

I più novizi nel mondo del poker forse non sanno cosa è il concetto di “M“. Nato nei primi anni del nuovo millennio, è stato negli ultimi anni “cancellato” appunto dai famosi big blind per indicare la grandezza del proprio stack. Quindi i molti si potrebbe chiedere, cosa e come funziona il concetto di “M”?

Ecco un’esempio abbastanza lampante. Supponiamo che il torneo abbia raggiunto il livello 10.000-20.000 e che le ante siano 3.000, ci sono nove players al tavolo e abbiamo 570.000 pezzi nello stack. La tua “M” sarebbe esattamente 10 (suggerendo che potresti foldare per 10 orbite, prima di essere senza chips).

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Per calcolare “M” hai dovuto sommare i bui (10.000 + 20.000 = 30.000) e le ante che avresti speso durante un’orbita completa (3.000 x 9 = 27.000), quindi dividi il tuo stack per quel totale (570.000 / 57.000 = 10). Harrington e ha suggerito di stimare la tua “M” prima di ogni mano,  sapendo ancor prima di ogni scelta la grandezza e la profondità dello stack

Verso la fine dei tornei il chip leader potrebbe avere una “M” di 30 o 40, ma in molti casi la maggior parte dei giocatori avrà una “M” considerevolmente più piccola. Di conseguenza chi avrà un “M” più piccola sarà destinato prima o poi a giocarsi il colpo decisivo. Come detto negli anni il concetto di “M” è stato superato dai big blinds.

Con l’arrivo dei big blig ante, il vecchio concetto potrebbe davvero tornare in auge. La “M” è più precisa nel rapporto, rispetto ai big blind classici. Le ante possono essere dimensionate in modo diverso da un torneo all’altro e la “M” si adatterà sempre a quello, mentre il solo riferimento ai Big Blind non lo fa.

Il big blind ante è un pagamento una tantum per orbita che si somma al classico grande buio. Certamente rende il calcolo della propria “M” molto più semplice di quanto non fosse prima. Se siamo al livello 10.000 / 20.000 con un big blind ante 20.000 e ho uno stack di 400.000, è abbastanza chiaro che abbiamo una “M” di 8, così come è facile capire che abbiamo 20 big blinds.

Con M non solo abbiamo un quadro più chiaro della situazione e su quante orbite possiamo resistere prima di muoverci a nostra volta, ma soprattutto è un conteggio più preciso con l’introduzione del big blind ante. Insomma, aspetti di un passato che appaiono remoti e invece maledettamente legati al presente.

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