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il 16 Apr 2021

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Daniel Negreanu: Pianifica sempre nuovi obiettivi, gli errori sono occasioni per migliorare

Daniel Negreanu: Pianifica sempre nuovi obiettivi, gli errori sono occasioni per migliorare

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Jonathan Little ha pubblicato una vera e propria perla sul suo canale YouTube: un’intervista, anzi, una chiacchierata, di un’ora con Daniel Negreanu.

I due top player hanno affrontato svariati argomenti nella conversazione, e forse il più interessante è: cosa stimola i migliori al mondo a continuare a impegnarsi?

Può sembrare una sciocchezza, ma Fedor Holz quando ha abbandonato il poker anni fa, lo ha fatto perché non sentiva più gli stimoli di migliorare vista la sua edge contro gli avversari.

Negreanu invece è sulla cresta dell’onda da anni, e continua ad esserci. In queste pagine il suo segreto.

 

Jonathan Little:
“Sei due volte campione WPT (come me) WPT Player Of the Year (come me), ma i nostri punti in comune finiscono qui. Tu hai 6 braccialetti WSOP, due volte WSOP Player Of the Year, membro della Poker Hall Of Fame, hai vinto 42 milioni di dollari in tornei live e sei stato a lungo il primo nella All Time Money List. Come ci si sente a essere il boss del poker?

Daniel Negreanu:
“Ho passato la maggior parte della mia carriera come primo nella All Time Money List. Ai tempi i regular giocavano buy-in da $300, poi sono arrivati i nuovi $10.000 e ho raggiunto il livello successivo, ora ci sono i tornei da $100.000, addirittura i $1.000.000, e i giocatori che possono arrivare tra i migliori sono un numero davvero stretto. 

Sono orgoglioso dei risultati che ho ottenuto nella mia carriera, sono in una situazione molto confortevole della mia vita, dove sono soddisfatto e non ho più niente da dimostrare a nessuno. 

Però trovo sempre nuovi modi di sfidarmi e creare qualche obiettivo, trovo sempre qualcosa che voglio raggiungere. Che sia imparare gli scacchi, o decidere di giocare Heads-Up contro uno dei giocatori migliori della specialità e studiare il gioco in sole 4 settimane. Sono sempre pronto ad accettare una nuova sfida.”

 

Little:
Perché continuare a mettersi alla prova quando non devi dimostrare niente a nessuno? Perché continuare a combattere in situazioni dove potresti essere sfavorito?”

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Negreanu:
“Beh, perché per me i soldi non sono mai stati la cosa principale. È la gioia di scendere in campo e competere, e il viaggio che c’è tra quando si fissa un obiettivo e quando si prova a raggiungerlo. 

Io non penso mai result-oriented. Fisso un obiettivo, poi mi chiedo qual è il piano per raggiungerlo, come devo studiare, quale deve essere la mia routine, tutte queste cose. Alla fine di tutto mi domando: ‘Ho seguito il mio piano?’ a prescindere dal risultato che ho ottenuto. 

Mi domando cosa abbia funzionato nel mio piano e cosa non abbia funzionato, e tutto quello che entra in questa seconda categoria lo prendo come nota per la prossima pianificazione, così saprò cosa cambiare. Amo più il percorso che l’arrivo. 

È una cosa che ho imparato dal poker, non è importante se i tuoi assi reggono o no, ma se hai giocato la mano correttamente, il risultato non importa. Ovviamente mi vedrete arrabbiato al tavolo alle volte, ma alla fine passa tutto in fretta. Se ho fatto un errore me la prendo un po’ con me stesso.”

 

Little:
“Questa cosa è molto importante. Bisogna essere duri con se stessi quando si commette un errore, ma non troppo. Non al punto da tiltare e bruciare anche il resto dello stack. Molti nuovi giocatori fanno questo sbaglio, ma anche se perdi con gli assi e rimani con 4 o 5 big blinds… anche quelli hanno un valore!”

Negreanu:
“Io penso, in tutti i campi, che ogni errore sia un’opportunità per crescere. Se le cose vanno sempre bene non verrai mai messo alla prova.

È solo quando fai grossi sbagli che ti scontri contro il muro e ci soffri che cominci a pensare davvero a come migliorare. Chi non vive questa cosa rischia di commettere per sempre errori che nemmeno si accorge che siano tali. 

È un grave errore essere bravi a poker e pensare che la propria crescita sia finita. Se sei bravo “10” nel 2004 e non ti impegni più per migliorare, il tempo passa, gli altri giocatori migliorano, guardano i video di Jonathan Little, e negli anni arrivano a “12”, mentre tu sei rimasto a “10”.

Sono diventati migliori di te perché ti sei convinto di essere arrivato, di non avere niente da imparare [tossendo: “Phil Hellmuth“] ma bisogna sempre trovare spazio per crescere

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