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il 10 Ago 2017

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“Immaginavo di poter arrivare in alto ma è presto per esultare!” Dario Sammartino sul POY 2017 (e molto altro…)

“Immaginavo di poter arrivare in alto ma è presto per esultare!” Dario Sammartino sul POY 2017 (e molto altro…)

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Con più di due milioni di vincite ha sollevato la spedizione azzurra dal baratro alle World Series di Las Vegas, raggiungendo la vetta del POY 2017.

I recenti incredibili risultati di Dario Sammartino sembrano aver infuso al napoletano una consapevolezza nei propri mezzi che fino a qualche tempo fa gli mancava: lo si capisce già dal “Pronto” con cui risponde alla nostra chiamata mentre è in macchina a Napoli assieme ad amici.

“In queste WSOP ho trovato il mio equilibrio e soprattutto la consapevolezza di potermela giocare con chiunque al Mondo – dice Dario – Prima me ne mancava la prova provata, adesso so che se sto al 100% posso essere il più forte di tutti”

D’altronde al momento è proprio lui il più forte giocatore di poker del Mondo, classifiche alla mano:

“Sono molto contento di essere in testa alla classifica Player Of The Year ma non è un traguardo raggiunto – dice Dario – per ora la classifica non conta nulla, solo se riuscirò a stare ancora primo a gennaio sarò contento. Quando ho iniziato a giocare immaginavo di poter arrivare molto in alto perchè ho sempre pensato di essere portato per questo gioco, ma forse non così in alto! Comunque ancora non c’è da esultare, siamo a metà anno e sia Bryn Kenney che Nick Petrangelo sono messi bene. Oltre a essere amici sono dei player veramente temibili quindi so che dovrò dare il massimo per poter vincere questa classifica”

Del titolo POY Dario rivela di averne parlato con l’amico Musta:

“Prima di me in testa alla classifica di quest’anno sono già stati sia lui che Bryn, ed è stato un fatto molto particolare visto che siamo tre  amici. Comunque questa classifica è importante in sè così come è, senza premi monetari. Per questo non credo che faremo sidebet sul POY”

Per quanto le sidebet tra pokeristi siano all’ordine del giorno, infatti, Dario spiega che con gli amici preferisce non scommettere soldi:

“Sidebet tra giocatori ne facciamo sempre, basta che ci siano due insetti in vista per bettare su quale dei due volerà più alto! I giocatori con cui sidebettiamo di più sono Colman, Mercier, Kurganov, Juanda, Musta… Ma con Musta non ne facciamo troppe, o almeno non mettendo in mezzo soldi: magari chi perde deve pagare un pegno, tipo Colman che mandai in accappatoio al 100.000$ High Roller Montecarlo!”

Tornando alle sue straordinarie World Series, Dario spiega di essere decisamente contento:

“Non ci sono recriminazioni per il braccialetto sfumato. Nelle fasi finali, a 3-4-5-6 left, un po’ la fortuna conta, anche perchè di solito ci si arriva con average bassa – dice – Sono davvero contento perchè al One Drop penso di aver giocato il mio poker migliore lasciando per strada pochissimi errori. Al Main Event invece col senno di poi giocherei qualche spot del Day6 diversamente”

Sammartino ha una sua lucida spiegazione sui risultati non lusinghieri dell’ItalPoker in questa edizione WSOP (tolti lui e Pescatori, ovviamente).

“Rispetto alla media del poker mondiale, gli italiani non stanno messi così male, anche se ovviamente rispetto ai top mondo siamo su pianeti completamente diversi. Quest’anno poi alle WSOP c’erano pochi italiani, e non tanti torneisti: c’erano cash gamer, chi voleva divertirsi, chi fare una esperienza… Ma se ci pensi di regular italiani di tornei live ce ne sono davvero pochi. Il vero problema non è che siamo inferiori o cose del genere, ma che abbiamo pochi giocatori che dedicano la loro carriera pokeristica ai tornei live”

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E proprio perchè si è dedicato intensamente ai tornei WSOP, quest’anno Dario è mancato ai tavoli cash di Las Vegas che gli anni scorsi lo hanno visto impegnato in vere e proprie maratone:

“In queste World Series avrò giocato o due o tre sessioni cash-game. Il massimo sono state 5-6 ore, non di più. Per stare al Rio non avevo il tempo materiale di giocare nè per fare una festa, ho fatto pochissimi party e ho giocato tantissimo. Così ho trovato il mio equilibrio e soprattutto la consapevolezza di potermela giocare con chiunque al mondo”

Con tutto che ormai sia proiettato nel live, chiediamo a Dario se con la partenza effettiva della liquidità internazionale si fermerà a giocare online in Italia più spesso di quanto non abbia fatto negli ultimi tempi:

“Ormai gioco online due mesi l’anno, quando sulle piattaforme dot com ci sono i grandi Festival e quando ne ho voglia: non giocherò mai più nella mia vita come facevo agli inizi, 10 ore al giorno per 7 giorni su 7 su 12-15 tavoli! Poi certo, quando ci sarà il mercato allargato, di questi due mesi mi farà piacere magari passarne uno in più in Italia anche per giocare online”

Salutandoci domandiamo un po’ a caso a Sammartino chi sia il top player che gli sta più simpatico. La risposta ha il sapore della investitura nei confronti dell’amico Luigi Curcio, che giusto qualche giorno fa ci aveva raccontato la trasferta a Vegas con Dario:

“Gli americani hanno uno humour particolare, i tedeschi non sono troppo simpatici, alla fine. Se posso inserire Curcio nei top player direi lui, ma per quanto talentuoso è di sicuro troppo giovane e ancora non può essere definito top player mondiale”.

Un “ancora” che non lascia spazio a sfumature 🙂

 

 

 

Foto by PokerStars

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