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il 8 Ott 2020

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Andrea Radicchi racconta la vittoria dell’IPO 888poker San Marino

Andrea Radicchi racconta la vittoria dell’IPO 888poker San Marino

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Una passione per il poker nata in tenerissima età grazie alle trasmissioni di PokerItalia24, il conto gioco creato una settimana prima dell’avvento degli Spin&Go, gli studi di psicologia messi in stand-by dopo la decisione di dedicarsi anima e corpo alle due carte e le prime belle vittorie.

Con un messaggio vocale di oltre 40 minuti di durata che ci ha inviato questa mattina alle sei, Andrea Radicchi ci ha raccontato la sua parabola pokeristica e l’incredibile vittoria dell’IPO 888poker San Marino.

Lasciamo subito la parola al 24 enne di Umbertide in provincia di Perugia.

Una rivincita sul destino

Andrea spiega che questa vittoria cancella una macchia grandissima nella sua carriera di pokerista, che risale proprio a un precedente IPO:

“Quello che vinse Speranza a Campione nel 2018. Al Day2 di quel IPO penso di aver avuto la run più hot che mi ricordo da quando gioco. Cooleravo malissimo tutti quanti, chiusi stradeep e arrivai al Day3 terzo su 60 left. Il problema era che ero ancora troppo acerbo per riuscire a giocare bene e mi feci prendere a pallonate, ma pallonate vere. Bluffai Angelini, che credo sia il giocatore meno bluffabile di tutta l’Unione Europea. Me la feci combinare da Miniucchi che dal vivo devi sempre callarlo. E feci due-tre call-muck su Spera che sa sempre quando valuebettare. Bruciai quella deep-run è mi è sempre rimasta un po’ sul gozzo. Ogni tanto ci ripenso ancora alle cazzate che feci quella volta, da subito pensai di aver buttato via il torneo. Il destino per fortuna mi ha ridato questa opportunità, sinceramente sta volta ho runnato bene e tutto ma c’è un abisso rispetto alla god-run di quella volta“.

Day1 e Day2

“Quando vinci un torneo non puoi dire di aver runnato male ma di certo non ho avuto una run così buona da dire che è stato tutto facile. Il Day1 ho giocato regolare, al Day2 ho alzato il livello di aggressione finchè non ho perso un mega che mi avrebbe mandato a 130 bb di stack, AA<TT con T river… Una roba devastante perchè passi da andare chipleader del torneo a che devi rifare tutto da capo. Anche grazie alla musica che ascoltavo (Posso Farcela di Paolo Baroni, dalla colonna sonora di Hercules della Disney) mi sono concentrato e sono tornato a salire. Subito dopo lo scoppio della bolla ho vinto AA>55. e sono risalito anche grazie a tavoli più o meno facili. In generale comunque non è stato per niente facile. Ho preso tutti gli spot in cui potevo massimizzare. In tutto il torneo fin dal day1 non ho preso un cooler a favore ma nemmeno uno a sfavore e questa non è una roba da niente.”

Day3

“Al Day3 ho cercato di partire a speron battuto per fare stack perchè se poi vai deep puoi mettere pressione. Non dico una cazzata, davvero mi sono imbarcato dalla prima mano all’ultima giocando con range fantalarghi, così larghi che se li vedono quelli che studiano sui Solver mi prendono per scemo. Per farti capire perchè forzavo ogni mano, anche spot che ha poco senso prendere, dico solo che a un certo punto un signorotto alla mia destra ha openfoldato K-Qs. Mi sono trovato in tantissimi spot, spesso riuscivo a far foldare gli avversari ma mi hanno anche chiamato, quindi a livello di stack è stato un continuo saliscendi, almeno finchè non sono arrivato a due tavoli left”

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Tavolo finale

“Ho cercato di approcciarlo in maniera più regolare possibile perchè gli scalini erano importanti. Anzitutto volevo vedere quale sarebbe stato l’approccio degli avversari, alle pause guardavo i replay e ho visto che non erano per niente scarati, a differenza dei giocatori che avevo trovato al tavolo al Day3. Mi sono reso conto che dovevo stare attento perchè non era un tavolo tanto aggredibile, almeno all’inizio. Mi sono detto di giocare il più sereno possibile senza imbarcarmi e senza forzare contro questi avversari perchè mi si sarebbe ritorto contro. Almeno fino a quattro left ho giocato abbastanza nitty, poi ho vinto un colpo importantissimo, una mano che mi ha fatto davvero penare, allin preflop con AQ floppo scala vs JJ di Adinolfo che setta flop… Sembrava una mano scritta dal destino. Poi a tre left il torneo era già finito se avesse retto il colpo 55 vs J5, ma il destino me l’ha voluta far sudare fino all’ultimo facendomi tornare giù. Credo di aver sbagliato uno spot uno, al più, potevo evitare il bluff con cinque carta alta contro il cinese ma dopo che aveva checkato turn non pensavo che potesse mai avere top pair. Lui era uno di quelli che aveva aggredito di più e quindi al tavolo finale credevo che mi avrebbe tribettato tanto, essendo in posizione su di me, ma sono abituato a queste situazioni e so come reagire”

Il testa a testa

All’heads-up conclusivo Andrea si è presentato con un clamoroso svantaggio di cinque a uno a livello di stack:

“Sono sempre rimasto sereno, non ho avuto cali o tilt, in carriera ne ho viste talmente tante che questi momenti non mi scalfiscono. Per fortuna che è arrivato subito il raddoppio. La mano ha fatto discutere ma per me è un fantacooler, l’avversario non può mai foldare doppia coppia perchè io ho tanto bluff nel range con cui farei overshove river, a iniziare da doppie peggiori delle sue. Ho visto il replay dell’ultima mano che mi ha consegnato la vittoria, in cui ho limp-shovato con coppia di tre il suo raise in isolation con 34x effettivi. Quando completavo da small blind lui mi isolava molto spesso, l’unica volta che sono andato a showdown e ho visto con cosa mi isolava aveva T-4s quindi dopo mi aspettavo che isolasse con un range più largo. In quello spot in realtà poi era vero ma io non potevo saperlo… A parte che 3-3 con 34x effettivi è sempre limp shove, anche perchè in HU non c’è ICM, si gioca sempre per cEV. E’ fantapositivo contro quasi tutto il field del mondo. Quando mi ha fulminato con il call mi si è gelato il sangue invece ho visto che flippavo, va beh è andato tutto liscio lo stesso alla fine.”

I progetti futuri e il live

Andrea spiega che questa vincita non cambierà le sue abitudini pokeristiche:

“Penso che festeggerò con gli amici, continuerò a giocare online ma senza alzare l’abi o cose del genere. Live giocherò solo tornei vicino a casa, niente di che chissà quanto lontano. In passato ho fatto trasferte abbastanza za lunghe non sono mai andate bene e non ho intenzione di fare trasferte più lunghe di tre quattro giorni. Online gioco cinque giorni a settimana e continuerò a farlo. Questa vincita è un bel boost ma non cambierà la mia vita in modo sensibile”

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