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il 5 Nov 2022

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Reg identikit: Simone Demasi

Reg identikit: Simone Demasi

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Per i nostri reg identikit oggi approfondiamo la conoscenza di Simone Demasi, genovese che all’ultimo EPT Londra ha messo in bacheca una picca dopo essere stato il ‘last-italian-standing’ (“L’ultimo italiano sopravvissuto”) al Main Event.

Laureato in economia, il 27enne fa il pokerista di professione da due anni. Nonostante i buonissimi risultati racimolati online con il nickname ’94pazzini94′, Simone ha deciso che il suo campo d’azione saranno i tornei di poker dal vivo.

 

Il percorso

La passione per le due carte di Simone arriva da molto lontano:

“Gioco a poker da quando ho 16 anni, la passione è nata da piccolo vedendo i miei zii che giocavano. Sicuramente una svolta è stata conoscere Giuliano Bendinelli che mi ha fatto da coach, ora siamo molto amici. Il mio primo anno da pokerista a tempo pieno, a causa della pandemia, ho giocato soprattutto online. E’ andata molto bene, ho fatto 50k di profit.”

Venute meno le restrizioni, però, Simone ha deciso che il suo campo d’azione sarebbe stato un altro:

“Da circa un anno, anzi da sette otto mesi per la precisione, mi sono dedicato anima e corpo al live, che è quello che mi piace di più. Per il momento ho dei risultati davvero sorprendenti: su 15 trasferte che ho fatto ne ho chiuse 12 in positivo. Dal vivo riesco a giocare più concentrato e quindi voglio orientare sempre più la mia vita e la mia carriera pokeristica in questa direzione. Ho capito che mi piace molto più dell’online e quando ti piace fare una cosa riesci a farla al meglio. Poi mi piace anche andare in location suggestive, studiare gli avversari… Secondo me il vero poker è quello giocato dal vivo.”

 

L’importanza dello studio

Per Simone lo studio è fondamentale, non solo nel poker.

“Ci tengo sempre a precisare che mi sono laureato in economia e credo che il percorso universitario faccia assolutamente bene alla mente. L’università è importante per ogni tipo di percorso. Indipendentemente dalla disciplina che scegli può dare un contributo importante alla tua crescita mentale.”

Ma ovviamente, per chi fa del poker il proprio lavoro, lo studio è molto importante anche in relazione al gioco giocato.

“Studio tanto, quando sono a casa almeno 3-4 giorni la settimana. Oltre a studiare guardo tanti video di poker, per lo più mani giocate da player molto più forti di me. Voglio approfondire la GTO che ancora ho studiato poco.”

 

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I punti di forza e quelli su cui lavorare

L’approccio al gioco molto quadrato e professionale di Simone si conferma anche quando gli chiediamo di auto-esaminarsi:

“Il mio punto di forza è sicuramente il mindset, in questo non mi sento secondo a nessuno. Qualsiasi cosa succeda al tavolo riesco a rimanere tranquillo e a dedicarmi solo alle cose che posso controllare, ossia le mie decisioni. A livello tecnico invece ho ovviamente delle lacune che devo ancora colmare, in particolare sotto alcuni punti di vista”.

Per un giocatore live, va da sè, ci sono poi i tell da tenere sempre sotto controllo:

“Credo di essere cresciuto molto sui tell negli ultimi mesi. Adesso è difficile che un avversario guardandomi possa ottenere qualche informazione, e io riesco a carpirne molte più di qualche tempo fa.”

Gli in the money di Simone (clicca per ingrandire)

 

Il sogno a portata

Come è ovvio per un pokerista che vuole fare del live il suo terreno d’azione principale, il richiamo di Las Vegas è molto forte per Simone.

“Ovviamente Las Vegas è il mio sogno. Penso che il prossimo anno andrò. Per il momento il programma è fare tutti gli EPT mentre qui a Rozvadov giocherò il Main Event.”

Visti i risultati strabilianti raccolti da Simone fin qui verrebbe da dire: non succede, ma se succede…

 

 

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