WSOP 2010 – Tournament Of Champions, il freeroll dei Campioni

LAS VEGAS – In ogni altra sala da poker del mondo, on line o live che sia, i freeroll li giocano i principianti, o quelli che sono andati rotti e non possono permettersi di pagare dei buy in. Non a Las Vegas. Non alle World Series of Poker 2010, dove questo pomeriggio è partito, dopo tre anni di assenza dal programma Wsop, il mitico Tournament of Champions.

In corsa per questo titolo, che varrà 500mila dollari al vincitore e un altro mezzo milione distribuito dall’organizzazione tra gli altri finalisti, 27 tra i migliori giocatori del globo invitati a partecipare a titolo gratuito.

20 player sono stati eletti dal giudizio popolare attraverso internet tra tutti i vincitori di braccialetti Wsop ancora in attività, con una lista che comprende i vari Doyle Brunson, Jonnhy Chan, Phil Hellmuth, Phil Ivey e chi più ne ha più ne metta.

Cinque posti sono stati riservati di diritto a Mike Matusow, Annie Duke, Mike Sexton, Joe Cada e Barry Shulman, ossia coloro che il Tournament of Champions lo hanno già vinto in passato. Due posti infine sono stati assegnati da Harrah’s ai vincitori di tornei di qualificazione disputati tra i giocatori più affermati che ancora non siano riusciti a conquistare un braccialetto in carriera. E’ per questo, a volerla dir tutta, che Bertrand Grospellier si è guadagnato una sedia al freeroll dei miliardari pur non avendo nulla al polso.

NIENTE ITALIA Nessun italiano invece è riuscito a trovare spazio al Tournament of Champions. Non il due volte vincitore di braccialetti Max Pescatori. Non il più votato tra gli italiani, Dario Minieri, né Dario Alioto. Né certo Valter Farina, che il suo torneo Wsop lo vinse quando in Italia a stento sapevamo che esistessero le World Series di baseball.

Riuscirà prima o poi un italiano a qualificarsi a questo freeroll delle stelle? C’è da scommettere che, non fosse stato sospeso dopo l’edizione 2006 vinta da Mike Sexton, i Pescatori o i Minieri degli anni d’oro (quelli che vincevano i braccialetti per capirci) il loro seat se lo sarebbero guadagnato. Piangere sul latte versato, però, non serve a niente. Per trovar spazio al Tournament of Champions, l’Italpoker deve ricominciare a vincere. E in fretta.

Rudy Gaddo