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il 6 Lug 2010

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Wsop 2010, il Main azzurro inizia nel segno di Cipolla e Marcucci

Wsop 2010, il Main azzurro inizia nel segno di Cipolla e Marcucci

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LAS VEGAS – Sarà la fortuna dell’esordiente, sarà che è bravo, “sarà che ho visto delle gran carte”. Fatto sta che Giuliano Cipolla, romano che a poker gioca solo per divertimento ed è al primo grande torneo della vita, è stato oggi il migliore dei 17, non un bel numero, azzurri che hanno partecipato al day1A del Main Event delle World Series of Poker 2010.

119.000 le chip di Cipolla, di gran lunga più di quelle, comunque non poche, imbustate dai vari Gianluca Marcucci, Mauro Piacentino, Flavio Ferrari Zumbini.

PASSAGGIO DI CONSEGNE Per un volto nuovo del poker italiano che quest’anno “spacca”, Cipolla rischia d’aver chiuso il day1A tra i primi dieci del chip count (800 su 1.125 i player passati al day2) guidato da tale Dwyen Ringbauer con 186.000 punti e con Chris Moneymaker in bella mostra vicino ai 100.000 punti, c’è un volto nuovo delle Wsop azzurre del 2009 che soffre.

E’ Corrado Montagna, il 32enne reggiano che l’anno passato ottenne il miglior piazzamento azzurro di sempre in un Main Wsop, 43esimo. “Ho finito a 19.750 – dice “Dedde” -. Sono sempre stato corto tutto il giorno, zero coppie, solo due asso-re, uno dei quali disintegrato dagli avversari. Una giornata allucinante, soprattutto se la volessi paragonare al day1 dell’anno scorso, quando finii a 70.000 pezzi”.

ORSO ROSSO Bilancio in rosso rispetto a quello della giornata inaugurale dell’anno passato anche per Gianluca Marcucci. “Anche se non ho le 118.000 di dodici mesi fa, 79.000 chip non sono comunque male” dice “The Bear”” che ha passato nove ore a fianco della bellissima Lacey Jones ora sponsorizzata Full Tilt.

Anche perché l’anno scorso non mi sono mai trovato a 4.000 chip dopo aver subito un full over full. Pensa che poi le chip le ho fatte tutte negli ultimi venti minuti. Dopo aver repushato secco per 30.000 da big blind per due volte il raise 1.000 del bottone, mostrando una volta A-K e una volta il nulla assoluto, la situazione si è ripetuta quando ho spizzato A-A e ho buttato tutto dentro dichiarando let’s gamble”. Invito ricevuto dal rivale che ha mostrato A-K e ha pagato il raddoppio di Marcucci. “Poi ancora qualche furto di fine giornata ed eccoci qua”.

MANIAC Buono il day1A anche per Flavio Ferrari Zumbini e Mauro Piacentino. Trovatisi al tavolo insieme, i due azzurri hanno entrambi giovato della presenza di un maniac. “Io su questo iper-aggressivo avevo posizione – dice Piacentino -. E visto che, lo ammetto, non ci capivo nulla del suo gioco, mi sono limitato a chiamarlo quando avevo un buon punto”. Tattica produttiva, 63.125 chip.

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Io invece ero alla destra del maniac, che tra l’altro non giocava affatto male anche se ogni tanto esagerava – dice il pro’ di Full Tilt Zumbini -. Comunque ho fatto anch’io qualche chip grazie a lui. Ho chiuso a 63.750 chip. Una buona giornata.” Hai detto niente.

COME AL VIA A proposito di azzurri insieme al tavolo. Con Montagna c’erano anche Silvio Crisari, 30.050 punti (due chip da 25 più dello stack di partenza) in una giornata “in cui per tre ore sono stato completamente card dead”, e Gerardo “Dinobreak” Muro, che ha chiuso a 27.050 punti.

Day1 passato in tutta solidità anche dal romano Piero Mormina, 31.850 e “nessun pot grosso da ricordare”, mentre Michele Limongi ha finito corto a 10.600, “senza nemmeno avere le carte per potermele giocare tutte prima della fine del giorno”.

Chi invece le carte per giocarsele tutte le ha avute sin troppo presto è stato Riccardo Lacchinelli, fuori fin troppo presto vittima di un paio di scoppi di monster. Tra i non pervenuti di fine giornata, ma in un field che contava ancora 800 giocatori dei 1.125 partenti è possibile che saltino fuori nel chip count ufficiale che sarà diramanto nelle prossime ore, da segnalare il nome di Mauro Stivoli.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo

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