Thursday, Apr. 18, 2024

Storie

Scritto da:

|

il 28 Ago 2012

|

 

Chi vince a poker è più intelligente? Analisi sul rapporto tra Q.I. e Poker

Chi vince a poker è più intelligente? Analisi sul rapporto tra Q.I. e Poker

Area

La classica diatriba posta sul poker visto come gioco di abilità o principalmente di fortuna è solo uno degli aspetti che riguardano il nostro giochino. Un’altra domanda che molto spesso sentiamo fare in giro (soprattutto per quanto riguarda l’online) è quanta “intelligenza” ci vuole per giocare a poker? Chi vince è davvero più intelligente di chi perde? Sono domande che possono sembrare banali in un gioco dove fondamentalmente conta solo il profit di chi vince, ma che potrebbero portare da una parte coloro che non ce la fanno a battere alcuni livelli (anche quelli più bassi) a pensare di essere “retard”, ma dall’altra anche un sovrastima considerevole delle proprie qualità in chi invece si trova a giocare e vincere ai livelli più alti.

La parola “intelligenza” è usata ovviamente fuori luogo, intanto perchè gli stessi test sul Q.I. si rivolgono esclusivamente ad una intelligenza logico/matematica e non nozionistica, e poi perchè ormai va di moda definirla con il solito inglesismo che racchiude in verità un po’ tutta l’essenza del significato. Nel poker al limite non si è più o meno intelligenti, ma più o meno “smart“.

Tornando a noi, è poi vero che chi vince ai tavoli da poker è più intelligente rispetto alla media? Cominciamo a vederne alcuni aspetti per cercare insieme una risposta. E lo facciamo mettendo alla prova varie dichiarazioni, per vere o false che siano.

Chi perde a poker è un “retard”

Qualche tempo fa mi è capitato di leggere su diversi forum una frase che suonava più o meno così : “Anche una scimmia ammaestrata saprebbe battere il NL50”. Ora visto che il NL50 è in pratica la mezzeria del cash game, che divide quelli che non riescono (per bankroll o per risultati) a salire oltre da quelli che invece fanno profit notevoli (o hanno banrkroll da perdere) quella frase suonava anche come “Tutti quelli che non battono quel livello sono retard”.

Riguardo però a questo presunto assioma, ovviamente è evidente che non c’è alcuna connessione tra l’effettivo Q.I. di chi perde (o non riesce a scalare livelli) rispetto a tutti gli altri player. Intanto perchè come detto si sta parlando solo di processi mentali matematici, ma non di tutte le altre variabili che fanno di un giocatore un player vincente. Una persona dotata di un Q.I. altissimo, potrebbe allo stesso modo non essere in grado di concentrarsi sotto pressione perdendo il suo “virtuale” vantaggio intellettivo (anzi finirebbe probabilmente per fare un numero di scelte sbagliate superiore ad una persona con un Q.I. molto più basso ma in grado di esaltare le sue poche qualità in momenti particolari).

E soprattutto avere un Q.I. mediamente più alto non significa automaticamente possedere un buon metodo di studio o ancora di più la volontà di applicarsi ad esso in modo da migliorare sistematicamente il proprio gioco. Voglio dire che forse molte delle persone intelligenti che perdono a questo gioco, lo fanno anche perchè hanno altri interessi che li occupano di più (magari con estremo successo proprio in virtù di altre qualità), giocano per divertimento (del resto divertirsi non è anch’esso segno di intelligenza?) o in taluni casi non posseggono le necessarie qualità di concentrazione e perseveranza che un grinder deve necessariamente avere per salire di livello e mantenersi vincente.

Chi vince a Poker è più “intelligente”

Ecco un altro assioma che sarebbe meglio smentire. Cominciamo da quanto detto prima, le variabili che rendono un giocatore di poker vincente sono decisamente più complicate del solo Q.I. associato. La propria personalità, la capacità di concentrazione, nervi saldi sono solo alcune delle caratteristiche altrettanto importanti. Per non parlare del puro “talento” che potremo identificare come la capacità di fare mediamente scelte più giuste senza focalizzare ogni volta le motivazioni matematiche che la rendono tale.

Comparatore Bonus

Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

Altrettanto va detto che con ogni probabilità una persona “Smart” con un quoziente intellettivo oltre la media, potrebbe certamente avere le capacità per essere anche un giocatore vincente. Ma per una persona del genere e con altre adeguate capacità, il successo nel poker è assimilabile a quello potenzialmente ottenibile in ogni altro campo. Voglio dire che se uno possiede le capacità per emergere, lo farà anche nel poker come in altri ambiti lavorativi. Ma non è una condizione assolutamente necessaria. Avere “Einstein” al tavolo non significa necessariamente che sarà lui a vincere, per altri mille difetti che lo potrebbero rendere inadatto al gioco del poker.

La dimostrazione tangibile è la totale eterogeneità dei vincenti (come dei perdenti) nel mondo del poker. Se da una parte possiamo annoverare grandi personaggi (come il buon Flavio Ferrari Zumbini) che possono vantare due lauree e una conoscenza approfondita dei processi logico/matematici (lui è “smart” a tal punto però da aver probabilmente capito che ci sono tantissimi giocatori con più qualità al tavolo di lui, ma molti meno con le sue capacità di giostrarsi all’interno del mondo poker), ce ne sono una schiera di altri che risultano comunque vincenti (anzi, tra i più vincenti) che non hanno certo come loro arma più forte il livello di Q.I.

Divertiamoci con il Q.I.

Se siete curiosi o se non avete mai fatto un “Test di Intelligenza” (si fa per dire), potreste provare a fare questo semplice test : SCOPRI IL TUO Q.I.

Potete farlo in qualunque lingua vogliate, visto che come sottolineato, si tratta semplicemente di alcuni test visivi per testare la nostra abilità logica. In linea di massima sappiate che il valore medio si attesta intorno a quota 100. Sopra i 120 siete probabilmente tra gli “Smart”, sotto i 60…beh…non vuole dire niente.

Se poi volete cimentarvi (ma proprio per divertimento questa volta) a fare un test del Q.I. proprio giocando a poker, fatevi un giro anche su “Test your poker”, dove vi verranno proposte 50 mani al NL200 che dovrete giocare a vostro piacimento (come se foste realmente al tavolo online) cercando di fare le scelte migliori. A fine test (non importa registrarsi al sito, basta scegliere un onesto “no thanks”) verrà visualizzato il vostro Q.I. del Poker.

Anche in questo caso sopra i 110 siete mediamente in gamba (oltre i 130 dovreste essere vincenti al giochino), se invece proprio non vi riesce di andare sopra il 60…avete mai provato a giocare a ruba mazzo?

 

Articoli correlati

ItaliaPokerClub non è un operatore di gioco a distanza, ma un portale informativo dedicato ai giochi. Tutte le poker room partner del nostro portale hanno regolare licenza AAMS. Il gioco è riservato ai soggetti maggiorenni e può causare dipendenza e ludopatia.
Consigliamo, prima di giocare, di consultare le probabilità di vincita dei singoli giochi presenti sui siti dei concessionari