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il 7 Feb 2013

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Caramatti e il multi-accounting: “E’ una pratica che sembra diffusa e che va debellata!”

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Niccolò Caramatti, nella sua ultima “pillola”, parla di una questione molto delicata: il multi-accounting, “pratica che sembra diffusa” secondo le parole del Pro di Sisal Poker.

“Non nasce in Italia, ma lo ritroviamo già agli albori del .com. Giocatori come Justin Bonomo ne ha approfittato vincendo tantissimo, aprendo moltissimi account e iscrivendosi con 5-6 nick diversi allo stesso torneo.”

Ma come si può debellare questo problema? Non è facilissimo: io apro un account al nome di mia zia, del mio canarino o del mio cane. Poi qualcuno però deve dimostrare che non sono io a giocare! E’ difficile per la poker room stessa provare l’illecito.”

Ecco allora che arriva il consiglio di Luisgallo: “Si devono segnalare alla poker room alcuni atteggiamenti sospetti: giocatori che si comportano in modo strano o quando vedete un giocatore che fa qualche cosa di particolarmente bizzarro con qualche altro. Meglio una segnalazione in più per evitare collusion o multi-accounting.”

Nella seconda parte del video Caramatti intervista un giocatore “anonimo” che, nelle varie community, insieme ad un gruppo di colleghi, sta cercando di denunciare il problema del multi-accounting.

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“Addirittura ci sono giocatori con 3-4 nickafferma l’anonimo – durante i tornei. Questa pratica danneggia tutto il movimento pokeristico dall’amatore al regular. La lista che abbiamo pubblicato è limitata, ma la dobbiamo ampliare: i nomi pubblicati li abbiamo scoperti anche tramite “brag” sui social networks.”

Questa pratica è dannosa e noi la voglia combattere: pubblicare la lista è un deterrente e abbiamo cia inviato infinite segnalazioni alle poker room”, questo le parole conclusive del giocatore “anonimo”.

“Spero che questo sia servito – conclude Caramatti – per far conoscere e approfondire il problema. Non ho fatto i nomi dei giocatori perché per il momento sono solo supposizioni, ma è chiaro che la pratica esiste.

Il poker non è un mondo sporco. E’ un mondo come gli altri, dove gira il denaro qualcuno vuole fare il furbo: succede in politica o nella finanza. Nel poker, però, la gente parla e cerca di mettere in guardia gli altri giocatori.”

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