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il 24 Apr 2014

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Gara deserta, nessun acquirente per il Casinò di Venezia: in arrivo una trattativa privata?

Gara deserta, nessun acquirente per il Casinò di Venezia: in arrivo una trattativa privata?

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Gli interessati erano di altissimo profilo, a iniziare dal gruppo Cesars Entertainment, proprietario di alcuni tra i più rinomati Casinò di Las Vegas oltre che del marchio WSOP, per passare ai cinesi di Paradise e al gruppo sloveno del Casinò Hit.

Ma la gara bandita dal comune per la gestione del Casinò di Venezia è andata clamorosamente deserta.

A quanto ci risulta, il prezzo di cessione è stato ritenuto troppo elevato dai potenziali partecipanti – ha dichiarato al quotidiano La Nuova Venezia il direttore generale del casinò Vittorio Ravà e questo spiega la mancata partecipazione”.

Per l’affidamento trentennale delle due sedi di Ca’ Vendramin e di Ca’ Noghera il comune di Venezia aveva fissato un prezzo di 500 milioni: davvero troppo, a quanto sembra.

Ma non è da escludere che il desolante vuoto registrato all’apertura delle buste sia stato scientemente studiato a tavolino per poter poi condurre una trattativa privata in cui il prezzo giocoforza sarebbe al ribasso.

Il sospetto pare fondato. Il sindaco della città lagunare Giorgio Orsoni non si sbilancia, ma non smentisce questa ipotesi:

“Chi pensava che il Casinò sarebbe stato svenduto, dovrà ora prendere atto che invece per molti dei potenziali concorrenti il prezzo proposto era troppo alto – ha riferito Orsoni a La Nuova Venezia – Adesso valuteremo con attenzione il da farsi, se prorogare i termini della gara attuale, indirne una nuova o procedere a trattativa privata, come pure sarebbe possibile, con un altro passaggio in Consiglio comunale ed eventualmente anche in sede ministeriale”.

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Il primo cittadino fa anche capire che, qualora il Casinò dovesse restare a carico del Comune, saranno indispensabili dei tagli per contenere i costi di gestione:

“Lo avevamo detta in tempi non sospetti, all’atto della presentazione del bando in Consiglio comunale: solo con l’arrivo di privati ci sarà la possibilità di un rilancio e di nuovi investimenti per il Casinò. Se invece le case da gioco dovessero restare a carico del Comune, sarà obbligatorio procedere a una profonda ristrutturazione con inevitabili tagli anche agli organici dei dipendenti, perché l’amministrazione non può più permettersi l’attuale gestione. Ma non siamo ancora a questo punto: la partita del Casinò non è ancora chiusa e confido che si possa trovare una soluzione. In ogni caso, i riflessi sul bilancio 2014 della mancata cessione della casa da gioco saranno limitati, perché siamo in grado di far quadrare i conti anche senza questa posta. Semmai ridurremo gli investimenti”.

Sicuramente non uno dei migliori scenari per la casa da gioco più antica d’Europa. Non a caso sulla questione sono intervenute anche le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Cisal e Rlc con un comunicato ufficiale: “È stato perso tempo, che si sarebbe potuto utilizzare per valorizzare e rendere competitiva la Casa da gioco. Ma allora bisogna abbandonare i toni torvi, assieme all’idea di ulteriori avventure sulla pelle dei lavoratori, ricercare il loro consenso, mettendo in campo credibili piani di rilancio”.

I destini dei Casinò di Venezia al momento sembrano appesi a un filo. Nei prossimi giorni cercheremo di seguire da vicino la vicenda per informarvi sugli ulteriori sviluppi.

 

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