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il 23 Ott 2014

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Doug ‘WGCRider’ Polk a gamba tesa: “Il braccialetto WSOP per me non certifica niente, eppure…”

Doug ‘WGCRider’ Polk a gamba tesa: “Il braccialetto WSOP per me non certifica niente, eppure…”

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Conosciuto per non avere peli sulla lingua, oltre che per essere uno dei più forti interpreti del cash game high stakes, Douglas ‘WGCRider’ Polk, in una recente intervista rilasciata ai colleghi di Cardplayer, ha parlato del suo incredibile 2014 live, ed è anche tornato su una questione piuttosto discussa: le potenziali capacità di Daniel Negreanu nel cash game online.

Negli ultimi otto mesi i risultati di ‘WCGRider’ hanno strabiliato, contando vincite per oltre tre milioni e mezzo di dollari oltre al primo braccialetto WSOP, tanto agognato dagli altri ma evidentemente non da lui.

“Il motivo per cui ho vinto il braccialetto è perché per gli altri è la preoccupazione primaria. Per me invece non certifica niente perché già avevo fiducia nel mio gioco e nelle mie abilità. La verità è che le persone danno troppa importanza ai braccialetti. Dopo quella vittoria ho ricevuto messaggi da parte di persone che non sentivo da anni, che si sono congratulate per il braccialetto. Economicamente non è stato uno dei miei tre migliori risultati dell’anno, ma nessuno pare averci fatto caso…”.

Il giocatore residente a Vancouver, poi, entra a gamba tesa nei confronti del pro di PokerStars Daniel Negreanu che, circa due mesi fa, aveva scommesso sulle proprie capacità di ottenere profit online nel cash game 6-max al limite 25$/50$.

Al tempo venne ‘sbeffeggiato’ da Daniel Colman, mentre ora ad andare contro ‘Kid Poker’ è appunto Polk, che sembra avere grande rispetto per il gioco e per chi ci si dedica intensamente.

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“Ci sono ragazzi che spendono molto tempo ed energie per riuscire a vincere a quel livello, Negreanu sottovaluta questo sforzo, così dichiara che potrebbe sedersi ai tavoli e battere quegli avversari. La maggioranza dei giocatori di lungo corso, specialmente i professionisti dei live, non hanno però le skills necessarie per risultare vincenti online…”.

Chissà, dunque, se questo tweet al vetriolo, pubblicato lo scorso 14 ottobre, non abbia a che fare proprio con ‘l’affaire Negreanu’:

tweet

Che tradotto fa più o meno così: “Quando sono arrivato nel poker c’erano molti giocatori che rispettavo e che ancora rispetto. Poi però alcuni di loro si sono rivelati dei fottuti cazzoni”.

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