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il 15 Nov 2014

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No di PokerStars ai posti riservati, Moschitta: “Senza aiuti qualcuno vincerebbe meno…”

No di PokerStars ai posti riservati, Moschitta: “Senza aiuti qualcuno vincerebbe meno…”

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Negli ultimi giorni si sta discutendo molto in merito alla decisione presa dai vertici di PokerStars, che presto non consentirà più ai giocatori la pratica dei “seating scripts“, ovvero la possibilità di prenotare il proprio posto ai tavoli cash game senza occuparlo per iniziare a giocare.

La decisione è stata presa, come si legge su un post aperto sul noto forum TwoPlusTwo da un rappresentante della poker room della picca rossa, per rafforzare il flusso di giocatori e per non permettere che vengano occupati dei posti senza giocare, anche se non sembra essere questo l’unico problema da risolvere.

Inizialmente si tratterà di una limitazione, fino a un massimo di tre prenotazioni per ciascun giocatore (non conterà il numero dei tavoli in cui ciascun giocatore sarà in coda per accedere a un tavolo, ndr), ma in futuro non sarà possibile ricorrere ai “seating scripts“, e in tal senso un noto regular italiano come Luca Moschitta ha voluto dire la sua.

Intervistato su PokerNews, il pro siciliano si è espresso in questi termini sull’argomento “seating scripts“: “È sempre giusto dire che il poker online e quello live sono due giochi diversi, ma credo che bisognerebbe lavorare nella direzione di renderli il più possibile simili, già da oggi“.

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Quando si gioca live – prosegue Moschitta – nessuno di noi vede le statistiche degli avversari con degli ipotetici Google Glasses, ogni decisione che prendi al tavolo riguardano solo il tuo stile di gioco, le tue sensazioni e ciò che carpisci da ciascun avversario. Il momento di gioco risiede nella tua testa“.

Moschitta sostiene chi gioca a poker per “lavoro” ottiene troppi vantaggi rispetto a chi lo fa “for fun”: “I software e i seating scripts sono dei mezzi fastidiosi con cui i pro ottengono dei vantaggi, e cambiano in negativo l’esperienza di gioco per chi non ne usufruisce, credo che le poker room debbano porre un freno a cose del genere per avvicinare l’esperienza del poker online a quella live“.

L’intervista a Moschitta si chiude con un suggerimento, che contiene una frecciata verso alcuni colleghi: “Gioco a poker online da oltre dieci anni, e quando ho iniziato non ho mai usato mezzi come i seating scripts o i software di sostegno. Sono sicuro che questi aiutini venissero proibiti, vedremmo alcuni giocatori vincere molti meno soldi nelle poker room“.

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