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il 11 Gen 2016

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Jason Somerville sul poker in streaming: “Twitch è il futuro, le WSOP dovranno eliminare i November Nine”

Jason Somerville sul poker in streaming: “Twitch è il futuro, le WSOP dovranno eliminare i November Nine”

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Per seguire le PCA in corso e l’Aussie Millions che comincerà a fine gennaio è sufficiente collegarsi con un click al canale di PokerStars che trasmetterà in streaming il live coverage ufficiale delle manifestazioni.

Ma la copertura ed il commento delle mani live più importanti di questi giorni non è affidata solo a James Hartigan e Joe Stapleton (l’equivalente internazionale dei nostri Andrea Borea ed Antonio Graziano): anche Jason Somerville, il più importante streamer di poker su Twitch, ha trasmesso parallelamente sul suo canale le battaglie disputate in questi giorni alle Bahamas.

Pokerlistings ne ha approfittato per fare una chiacchierata con il pro di Twitch, che ha raccontato di essere sempre più convinto che la piattaforma viola sia il futuro mediatico del poker:

“Commentare in diretta eventi di questo calibro è ovviamente diverso rispetto al mio solito show, non commento il mio gioco e dico solo i ‘my two cents’ su quello che vedo, ma comunque ottengo lo stesso feedback di PokerStars TV e tutti gli altri canali che se ne occupano. Un anno fa twitchare le PCA come oggi era poco più di un esperimento, eppure io dissi ‘Twitch sta per esplodere, aspettate e vedrete’, ed è quello che alla fine è successo. I nostri contenuti dello scorso anno hanno superato il mezzo miliardo di minuti, significa che complessivamente sono stati investiti centinaia di anni per vedermi giocare su PokerStars. Sono cifre che in altri poker media non sono neanche considerabili: tra marzo e dicembre abbiamo avuto 15.6 milioni di visualizzazioni non uniche, durante le WCOOP 37.000 persone mi seguivano contemporaneamente, e 27.000 mi seguivano quando trasmettevo un FT di Stud Hi-Lo. Voglio dire, Stud! Sono numeri impressionanti!”

Il pro di PokerStars spiega che queste cifre da capogiro siano una conseguenza diretta del suo approccio con Twitch, che dovrebbe a suo avviso essere imitato da ESPN in occasione delle WSOP:

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“Pensiamo alle World Series, che mese e mezzo di poker entusiasmante! Ma sono le ‘World Series’ e non il ‘Main Event’, ESPN invece si concentra su un evento su 70, e per mettere ancora più sale nelle ferite, comincia ad interessarsene dal Day 4! Questa è la situazione del poker televisivo, si potrebbe fare molto di meglio se il poker non dovesse adattarsi alla schedule di ESPN. Il poker va molto meglio su Twitch. A proposito del Main Event la prima cosa che dovrebbero fare è eliminare i November Nine e riportare il Tavolo Finale come ai vecchi tempi, per replicare il vero climax delle WSOP. Non credo che il FT a novembre sia un bene nemmeno per ESPN: ha ratings non eccellenti e toglie luce ai riflettori puntati sulle ‘series’. A dire la verità credo che entro cinque anni le WSOP cancelleranno i November Nine. Poi i poker live streams sono sempre concentrati su un feature table, ma date un occhio a come sono strutturati gli streaming eSports: camere dappertutto nella stanza, multiple interviste secondarie, ospiti, reporters… e fanno centinaia di migliaia di views. Creano un’atmosfera unica.”

Jason si dimostra d’accordo con le linee guida di Alex Dreyfus, con il desiderio di connettere poker ed eSports, due mondi così simili e con tanti punti in comune, a partire dal range di utenza, uomini tra i 15 ed i 40 anni.

Il segreto, spiega Somerville, sta nel riportare il divertimento nel mondo del poker, elemento che allo streamer americano ha garantito il successo:

“Ho creato l’Home Game più grande di PokerStars, 42.000 giocatori. Una volta abbiamo fatto partire un torneo di Triple Stud, variante che nemmeno PokerStars stessa offre più, ed abbiamo registrato 700 iscrizioni! Tutto questo è perché cerco di dare un’atmosfera di positività al tutto, dico ‘Ragazzi, venite e giocate a poker con i vostri amici, divertiamoci tutti assieme!’. La chat dei nostri tornei infatti è la più corretta che si possa trovare in giro, e non un box dove tutti si insultano come ormai è diventato comune… Tutti desiderano vincere, ma vogliono soprattutto rilassarsi e divertirsi un po’.”

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