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il 25 Mag 2017

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“Qual è il posto più strano in cui l’hai fatto?” I pokeristi italiani ci raccontano le loro storie di grinding

“Qual è il posto più strano in cui l’hai fatto?” I pokeristi italiani ci raccontano le loro storie di grinding

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Abbiamo chiesto ai grinder italiani di svelarci il posto più strano in cui l’hanno fatto.

La domanda può far pensare ad un sondaggio piccante, ma non è proprio così. Maliziosi!

Ci siamo semplicemente fatti raccontare dai giocatori le loro sessioni più singolari, gli shippi messi a segno fuori casa, magari da mobile in situazioni strane.

Il clamoroso e recente shippo dell’inglese Charlie Carrel nel Main Event SCOOP ci ha dato lo spunto per questa indagine.

Carrel ha avuto qualche problema di connessione a casa sua e così si è fiondato in un internet cafè messicano per giocare il final table e shippare una prima moneta da oltre 1 milione di dollari!

Alcuni grinder di casa nostra ci avevano già raccontato degli aneddoti simpatici sul tema. Antonio Bernaudo vinse per esempio un evento TCOOP dal ristorante nel 2015 mentre Alessandro Pichierri shippò un The Big tra sushi e cinema

Sentiamo allora altre storie interessanti… C’è chi, come Christian Nuvola, si portava il lavoro in discoteca alle 2 di notte! Cliccate sui nomi qui sotto per scoprire cosa ci hanno risposto.

 

Giada Fang

Lo scorso autunno ho shippato un Night on Stars KO del giovedì mentre ero impegnata a Malta all’IPT. Mi sono connessa dal casinò di Portomaso.

Andrea Sorrentino

Non ho episodi clamorosi da segnalare. Ho giocato però da Sharm sulla spiaggia in Egitto. Da là ho preso i primi spin da 1000 dollari del ‘punto com’ appena usciti. Per il resto non mi ricordo altri aneddoti.

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Paolo Romualdo

Ricordo solo un terzo posto a un Challenge da 6k di premio, giocato un paio d’anni fa con l’iPhone comprato il giorno stesso (sembra strano ma ancora non avevo uno smartphone) in occasione di una rimpatriata tra colleghi dell’università alla quale non potevo mancare. Allo stesso tempo avevo il Day 2 del Challenge con uno stack discreto. Tra un bicchiere e una chiacchiera riuscii comunque a giocarmela fino alla fine in una serata di grinding parecchio atipica. Ovviamente sono rimasti tutti incuriositi dal fatto che si potessero vincere simili cifre online. Alla fine due di loro hanno pure tifato fino alla fine.


Non so se è una storia strana, ma sono un tipo abbastanza schematico per quanto riguarda il grinding!

Eugenio Sanchioni

Mi ricordo che a dicembre, dopo essere tornato da Malta, ho deallato un Bigger giocandolo completamente dall’iPad, in quanto ero a casa di un mio amico a Roma e non avevo il pc dietro.

Federico Cirillo

Ho grindato in viaggio verso Praga con hotspot il day2 di un main SCOOP mi pare. Sono durato 5 mani. Bene così, perché da lì a poco internet sarebbe morto assieme al PC.

Christian Nuvola

Sinceramente sono uno molto all’antica sul grinding. Non riesco a grindare in situazioni troppo scomode. Ok, mi basta il mio portatile, ma voglio la quiete intorno a me.


Al massimo ho giocato i day 2 dal cellulare in discoteca, al ristorante con amici o al casinó. Quindi una vita di grinding triste. In discoteca ci andavo alle 2 di notte con al massimo 1 o 2 tavoli aperti.

P. B.

Quando esisteva il primo Italian Dream, il primo vero e unico Italian Dream, mi è capitato di dovermi connettere dalla chiavetta della mia ragazza di allora e di finire in camporella… Che bei tempi! Tra un click e l’altro sono uscito 4° ma felice di aver bustato!


Vi prego non rivelate il mio nome o la mia ragazza attuale mi uccide!

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