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il 28 Giu 2018

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Salta l’approvazione del Decreto Dignità! Il Ministro Tria: mancano le coperture

Salta l’approvazione del Decreto Dignità! Il Ministro Tria: mancano le coperture

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Tutto rimandato perchè mancano le coperture finanziarie.

Il Decreto Dignità che doveva essere approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, che contiene anche il divieto assoluto di pubblicità per i giochi, è rinviato a data da destinarsi.

Secondo quanto informa il quotidiano La Stampa, lo stop alla manovra, in verità inatteso, è arrivato dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria dopo che gli uffici della Ragioneria avrebbero giudicato le coperture finanziarie di alcune misure contenute nel Decreto “insufficienti e inadeguate”.

Stando all’articolo a firma di Roberto Giovannini le principali criticità sarebbero emerse in punti del Decreto che non riguardano il divieto di pubblicità per i giochi, in particolare per quanto riguarda l’abolizione dell’obbligo dello split payment; ma dietro ci sarebbero anche considerazioni sull’impatto politico delle misure.

Di certo il tema delle coperture finanziarie è diventato stringente anche per quanto concerne il divieto assoluto di pubblicità per i giochi, che se fosse impostato come nella bozza circolata ieri aprirebbe la porta ai ricorsi dei concessionari AAMS, come rilevato anche dagli avvocati esperti del settore Giulio Coraggio e Vincenzo Giuffrè.

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E in un articolo pubblicato oggi sul Messaggero è sottolineato come un divieto così impostato avrebbe ripercussioni negative anche sul ‘sistema-calcio’ che sappiamo essere fondamentale per gli equilibri sociali del paese.

Se il Decreto Dignità fosse stato approvato ieri sera, infatti, ben undici società di Serie A (Juventus, Roma, Milan, Inter, Napoli, Cagliari, Lazio, Sampdoria, Genova e Udinese) si sarebbero ritrovate senza il proprio ‘betting partner’: dei 200 milioni di euro che ogni anno il ‘sistema giochi’ investe in comunicazione, infatti, 120 milioni vanno alle sponsorizzazioni calcistiche.

“I giochi non sono come il fumo, non fanno male di per se. Sono come l’alcool, possono danneggiare se se ne abusa – ha detto al quotidiano romano Moreno Marasco, country manager di bwin e presidente dell’associazione Logico che riunisce l’80% degli Operatori italiani di gaming – Ma allora per evitare una evidente disparità bisognerebbe vietare anche gli spot delle birre”

Staremo a vedere se e come il divieto sarà ritoccato prima dell’approvazione del Decreto.

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