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il 16 Apr 2020

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I pokeristi di Las Vegas possono chiedere la disoccupazione per il Coronavirus

I pokeristi di Las Vegas possono chiedere la disoccupazione per il Coronavirus

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Un aiuto dallo Stato durante il lockdown per il Coronavirus.

I professionisti di poker di Las Vegas possono richiedere il sussidio di disoccupazione CARE, il piano assistenziale previsto negli Stati Uniti per affrontare l’emergenza.

Lo riferisce il Las Vegas Review Journal riportando le parole della portavoce del Dipartimento per l’Impiego, Rosa Mendez: i poker pro, e più in generale tutti i gamblers, potranno qualificarsi come lavoratori autonomi “in questi tempi senza precedenti e sotto la regolamentazione del CARE act”.

In tempi normali, infatti, a Las Vegas i pokeristi non hanno possibilità di accesso ai fondi per la disoccupazione.

 

Le difficoltà dei pokeristi di Vegas

Ma da quando i casinò della città sono chiusi, tanti giocatori si ritrovano nella situazione di non potersi mantenere. In un altro articolo il Las Vegas Review Journal ha raccontato le loro difficoltà, a iniziare dai tentativi di giocare online:

“L’abilità richiesta per vincere in una partita live 2$-5$ con 1.000$ di buy-in, online può bastare per battere una partita 0,50$-1$ con un buy-in di 100$ – dice un giocatore.

C’è chi cerca di adeguarsi come il 21enne Chris Konvalinka, che in questi giorni prova ad aprire sei tavoli online NL100$ per raggiungere un ammontare simile al 2$-5$ che di solito gioca al Wynn:

“Ma non riesco a prendere sul serio una app sul mio telefono, proprio non ci riesco. Non mi sembra di giocare a soldi veri, a un certo punto devo spegnere – dice.

Il sussidio di disoccupazione gli fa gola e ovviamente compilerà i moduli:

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Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

“Vedremo, di sicuro ci proverò. Mi sembra un freeroll. Nella peggiore delle ipotesi, diranno no”

 

A cosa possono accedere i pokeristi di Las Vegas nel concreto

Secondo quanto scrive il New York Times, per i lavoratori autonomi il CARES (acronimo di Coronavirus Aid, Relief, and Economic Security Act) prevede giorni di malattia pagati in forma di crediti fiscali che potranno essere riscossi sulla dichiarazione dei redditi 2020.

Il credito di ogni lavoratore autonomo assomma dal 1 aprile fino alla fine dell’anno e può essere utilizzato anche per i pagamenti tributari trimestrali previsti negli Stati Uniti.

Il CARES prevede anche che i lavoratori autonomi possano richiedere l’accredito diretto di dieci giorni di malattia. Il credito viene calcolato in base al guadagno giornaliero medio del pokerista.

Il sostegno monetario diretto è quindi contenuto, specialmente se l’isolamento sociale dovesse continuare a lungo.

Ma per i pokeristi del Nevada è comunque un piede nella porta del riconoscimento completo: una prospettiva che i professionisti italiani delle due carte allo stato attuale possono solamente sognare.

Per non parlare dell’accesso a una misura assistenziale erogata dallo Stato, che al momento, da noi, per chi ha fatto delle carte un lavoro è pura fantascienza.

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