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il 31 Lug 2020

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Cosa ci dobbiamo aspettare dalla sfida heads-up tra Daniel Negreanu e Doug Polk

Cosa ci dobbiamo aspettare dalla sfida heads-up tra Daniel Negreanu e Doug Polk

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E’ ufficiale: tra settembre e ottobre Daniel Negreanu e Doug Polk si daranno battaglia in una incandescente sfida a No Limit Hold’Em Heads-Up.

La singolar tenzone è nata nella coda polemica che sui social ha seguito il ban di Daniel Negreanu su Twitch e sembra avere tutte le carte in regola per infiammare la community.

Doug Polk non ha perso occasione per punzecchiare il suo storico nemico, su Twitter Joe Ingram ha lanciato l’idea di una sfida, alla fine il canadese ha ribattuto dimostrandosi possibilista.

Stabilire i dettagli però non è stato uno scherzo. Nell’accettare la sfida Daniel ha sottolineato come le condizioni del deal siano per lui sfavorevoli: vediamo subito perchè.

 

La trattativa

Non appena Joe Ingram ha lanciato su Twitter l’idea della sfida, Polk ha definito subito il campo di azione nel No Limit Hold’Em, dicendo che se avesse avuto mille Retweet sarebbe tornato a giocare a poker per partecipare alla sfida. In men che non si dica ne ha raggiunti 1.900. Poi ha continuato dicendo che avrebbe voluto una sfida heads-up su quattro tavoli per 25 mila mani.

A quel punto è intervenuto Negreanu chiedendogli sarcasticamente se avesse anche dovuto trasmettere in streaming per fargli vedere le hole cards.

E’ partito un turbinio di tweet e retweet di risposta. A un certo punto Doug Polk ha anche chiarito che un tempo Negreanu era uno dei suoi giocatori preferiti:

tweet doug polk negreanu era mio giocatore preferito

“Eri uno dei miei giocatori preferiti. Ma non è finita perchè io oggi faccio i video (ndr, anche Negreanu ha una Masterclass), è finita perchè da qualche parte per la strada ti sei completamente venduto per fare soldi alle spese dei giocatori occasionali”

Alla fine via Tweet Negreanu ha accettato: la sfida sarà a cash game NLHE online 200$-400$.

screen sfida negreanu polk

 

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Il messaggio di Daniel

Negreanu ha spiegato le ragioni che lo hanno portato ad accettare la sfida con un lungo post sul suo blog. In primo luogo però si è soffermato sul fatto che il terreno di scontro sia stato scelto dall’avversario:

“Da una parte avete qualcuno che ha giocato e studiato uno specifico formato per la maggior parte della sua carriera e si è autoproclamato “migliore del Mondo in esso”. Dall’altra ci sono io che nei miei 46 anni sul pianeta ho giocato questo specifico formato approssimativamente per sei settimane. Vi proverà a dire che non gioca da un paio di anni e che oggi eguaglia il field, ma io non gioco heads-up da poco prima del Black Friday. Quindi non ci prendiamo in giro credendo alla falsa narrativa che questo è un campo di gioco di pari livello. Giochiamo il suo main game, NLH heads-up. Sulla piattaforma in cui è specializzato, internet. Alle sue precise condizioni, una partita cash game con gli stake che non salgono”.

Il canadese prosegue con un paragone cestistico: come se si sfidassero Stephen Curry e Shaquille O’Neal in una gara da tre punti per stabilire chi è il più forte giocatore di basket. Non che ciò gli impedirà di fare del suo meglio, ma in realtà Negreanu si dice non interessato all’esito della sfida. Tanto più che è certo che il suo gioco sarà dissezionato dal team di Doug Polk visto che alla fine giocheranno tra le diecimila e le venticinquemila mani.

‘Dnegs’ chiude spiegando le ragioni che lo hanno portato ad accettare e ne ha anche per i media anglofili del poker.

“Perchè lo sto facendo? Per dare alle persone quello che vogliono. Per molti anni questo tizio si è guadagnato da vivere trollandomi regolarmente, ben oltre una ossessione poco salutare, rigurgitando la stessa linea di attacco e ancora e ancora. Non perchè crede fermamente che io sia un mostro del male ma puramente per un guadagno personale frainteso come appoggio a una nobile causa. Mi offendo quando i media del poker chiamano la sfida ‘back and forth’ (alla lettera, “avanti e indietro”, “tiramolla”, ndr). Non ho mai fatto un video contro di lui, l’ho menzionato raramente negli ultimi quattro anni mentre il mio nome è costantemente sulle sue labbra. Dove è la prova del “forth” (indietro) in questo caso? Forse è parte del suo piano di lungo termine. Attaccami senza fine, bullizzami, scherniscimi nella speranza di portarmi ad accettare partita di poker high stakes. Se è questo il caso, ben giocata. I tuoi desideri sono ora realtà”

 

Cosa ci dobbiamo aspettare dalla sfida heads-up

Iniziamo col dire cosa NON ci dobbiamo aspettare dalla sfida heads-up: Negreanu ha infatti chiarito che per una iniziativa simile sarebbe stato auspicabile devolvere una parte dei fondi giocati in beneficenza, ma Doug Polk è contrario a queste iniziative. Quindi a differenza di episodi passati la sfida non avrà alcuno strascico benefico.

Altra cosa che ci dobbiamo aspettare, visti i contendenti, saranno le continue scaramucce di Negreanu e in reazione alle provocazioni di Doug Polk. Anche il contorno di sicuro sarà fragoroso.

Passando dall’ aspetto mentale, che potrebbe riservare qualche sorpresa, a quello più prettamente pokeristico, sarà interessante vedere soprattutto l’approccio iniziale dei due giocatori e come questo cambierà all’aumentare del numero di mani.

Negreanu in passato ha studiato la GTO con due coach per poi rielaborare gli insegnamenti in uno stile ibrido dove il gioco exploitativo ha eguale importante della teoria del gioco ottimale.

Polk invece potrebbe studiare le tendenze dell’avversario grazie ai software per poi cercare di surclassarlo exploitativamente. Preparate i pop-corn perchè ci sarà da divertirsi.

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