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il 19 Ago 2020

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L’ultima deep run di Doyle Brunson al Main Event WSOP

L’ultima deep run di Doyle Brunson al Main Event WSOP

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Tra i vari record pokeristici di Doyle Brunson, ve ne è uno che resisterà ancora a lungo.

Oltre ad aver vinto per due volte il Main Event WSOP, infatti, a oggi ‘Texas Dolly’ è l’unico giocatore che può vantare di essere andato a premio al più importante torneo delle World Series Of Poker in cinque decenni diversi.

Brunson conquistò questo primato nel 2013, in occasione della sua ultima deep run al Main Event WSOP. Fino a quel momento i risultati di Texas Dolly erano quelli che si possono leggere nella tabella sotto:

doyle brunson quattro decadi di main event wsop

 

Quell’anno Brunson in realtà disse che avrebbe saltato le WSOP, ma per via di alcune prop bet si schierò poi al 50.000$ Poker Players Championship. A quel punto decise di iscriversi anche al Main Event di cui era stato due volte campione. Una delle pagine più belle della storia del poker nacque così, quasi per caso.

 

La cavalcata per l’in the money

Al Day1B Doyle Brunson fa crescere lo starting stack fino a 80.000 chips che gli valgono la 137° posizione nel count di fine giornata su un totale di 1.296 che imbustano lo stack per i Day2.

La giornata seguente Doyle si trova a giocare nella sala Amazon Purple. Il suo stack cresce in modo lento ma costante. Alla fine della giornata imbusta quasi 250.000 chips.

Il Day3 Doyle gioca nella Amazon Bronze e continua a dominare. Una mano lo fa volare a più di 600.000 chips nelle parti alte del chipcount.

Il giocatore su cutoff apre 9.500, Brunson chiama da bottone, chiama anche il giocatore su grande buio.

Flop AT5 cutoff punta 13.000, Brunson rilancia a 42.000, il giocatore su big blind shova per 130.000, cutoff folda all’istante, Brunson all’istante chiama e gira TT per il set.

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Il giocatore su grande buio ha AQ. Turn 4 e river 4 sanciscono la sua eliminazione e Doyle Brunson incassa.

Alla fine della giornata ‘Texas Dolly’ imbusta uno stack di 626.000 chips che gli vale la 37° posizione del chipcount su 666 giocatori rimasti in corsa.

 

L’uscita tra gli applausi

Nelle prime battute del Day4 scoppia la bolla in the money: con la sua presenza tra i 648 giocatori che raggiungono l’in the money, Brunson diventa il primo giocatore a essere andato a premio nel Main Event WSOP in cinque decenni diversi.

Sul fronte del gioco giocato, Doyle schiva un quads avversario e perde qualche chips lungo il cammino. Quando viene eliminato dal torneo ha uno stack di 25bb.

Al 18° livello di gioco, su blinds 4.000/8.000 ante 1.000, da bottone ‘Texas Dolly’ tribetta a 86.000 con KT su apertura di Ulrich da early position e flat di Stazkhov da hijack. Dopo il fold di original raiser Stazkhov pusha, Brunson chiama per 204.000 totali e si va a showdown.

Sergei Stazkhov gira TT, il board 7329A sancisce l’eliminazione di Doyle, che esce dalla sala tra gli applausi del pubblico dopo aver scritto una meravigliosa pagina di poker.

Quell’anno al Main Event WSOP noi italiani sognammo grazie a Sergio Castelluccio, che chiuse la sua splendida cavalcata in quattordicesima posizione. Il torneo andò a Ryan Riess.

 

 

Foto di copertina: PokerNews

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