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il 29 Nov 2020

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La mano che perseguita Emiliano Conti

La mano che perseguita Emiliano Conti

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Il poker è un gioco pieno di sliding doors che danno la stura a tanti ‘senni del poi’.

Ripensare a una mano dall’esito negativo fino a farla diventare ‘un tarlo’ capita non solo ai giocatori alle prime armi ma anche ai professionisti più quotati.

Dopo aver visto le mani che perseguitano Chris Moorman e Vivan Saliba, vediamo oggi qual è lo spot che è un po’ diventato l’incubo pokeristico di un giocatore italiano, Emiliano Conti.

 

“Eravamo a un PGP”

Emiliano inizia il racconto parlando di un’altra era dell’ItalPoker. Siamo alla fine di ottobre 2009, a Saint Vincent va in scena il Main Event da 1.100€ di buy-in del Poker Grand Prix, circuito live di Gioco Digitale tra i più partecipati di quegli anni.

Nella precedente edizione del torneo, disputata a giugno, Emiliano ha alzato bandiera bianca nel testa a testa conclusivo contro Flavio Ferrari Zumbini incassando 29.300€.

Adesso il toscano è tra i quattro giocatori rimasti a contendersi la prima moneta di 48 mila euro. Ha quindi modo di riscattarsi e mettere in bacheca il trofeo che gli è sfuggito qualche mese prima nel testa a testa contro l’ “uomo dei rombi”.

“Era il mio secondo tavolo finale dal vivo dopo quello giocato a giugno sempre al PGP – dice Emiliano – Il primo vinceva 50 mila euro che al tempo per me erano davvero bei soldi, avrebbero spostato infinito – spiega Emiliano – Ero molto sicuro di me, online stavo vincendo bene, ero in fiducia e stavo aggredendo bene”.

Poi arriva lo spot che ancora oggi lo perseguita.

 

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Quello scoppio maledetto

“Il tavolo era abbastanza facile, c’erano Geo Maresca, Roberto Pompei e Antonio Scalzi. Quest’ultimo stava subendo un po’ – dice Emiliano prima di raccontare la mano.

“Su blinds 8.000-16.000 c’è una apertura a 40.000 da utg, chiamano gli altri due avversari, io devo parlare da grande buio con uno stack di circa 900k, spillo una bellissima coppia di donne e tribetto una size ridicola, tipo 120k o 140k al più.” 

A questo punto uno degli avversari piazza l’azione più desiderata da Emiliano in quel momento:

“Antonio Scalzi manda resti per circa 50bb, avrà avuto 800.000 chips. Io snappo e lui gira T-9o o 9-8o, non ricordo bene.”

Non che cambi più di tanto: nel nostro calcolatore di odds potete vedere come T-9o stia al 16,4% contro coppia di donne mentre 9-8o lavora leggermente meglio, a poco più del 17%.

“Il dealer stende un flop J-9-7, al turn arriva un altro 9 e io perdo un miliardo! Con questa mano avrei potuto fare player out e sarei diventato fanta chipleader ipotecando seriamente la vittoria del torneo. Ero affumicato in maniera importantissima per quel colpo. Poi risalii un po’ in stack ma alla fine uscii ugualmente in quarta posizione.”

 

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Antonio Scalzi, foto by WPT

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