Monday, May. 13, 2024

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il 2 Lug 2023

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I 17 braccialetti e le parole di Phil Hellmuth: “Mai lamentarsi della sfortuna, c’è una ragione per tutto”

I 17 braccialetti e le parole di Phil Hellmuth: “Mai lamentarsi della sfortuna, c’è una ragione per tutto”

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Sembrava una tranquilla domenica di luglio quella che abbiamo appena vissuto. Invece nel pomeriggio italiano è arrivata la notizia clamorosa del 17esimo braccialetto WSOP in carriera per il recordman Phil Hellmuth.

Due anni dopo il braccialetto n° 16 è arrivata questa ennesima conferma per Phil, da molti considerato il GOAT del poker live. Possiamo ribattere ai freddi numeri, del resto? Almeno per quanto riguarda i casinò di Las Vegas è difficile trovare qualcuno al suo livello.

Allora andiamo a ripercorrere tutti i numeri e i successi di Hellmuth nelle Series americane. Partiamo però dalla cronaca e traduciamo per voi l’intervista a caldo che Hellmuth ha rilasciato dopo lo shippo del bracciale.

Non sorprendono più i suoi riferimenti a una sorta di karma pokeristico che evidentemente è dalla sua parte. Non perdetevi il toccante riferimento a Brunson e una considerazione finale sulla reputazione che Hellmuth ha nella comunità pokeristica…

 

Le parole a caldo del vincitore

Non deve essere stato facile per lo staff di pokernews e delle WSOP coprire mediaticamente questo 17esimo trionfo di Phil Hellmuth. Il torneo Super Turbo Bounty, infatti, è stato l’ultimo di giornata a terminare quando erano praticamente le 5 del mattino a Las Vegas. Pochi eletti hanno potuto riprendere col telefonino l’esultanza di Hellmuth nell’ultimissimo spot contro Justin Zaki, vinto con full contro colore.

Il mediatico Hellmuth da Palo Alto non poteva poi certo sottrarsi alle foto di rito e ai microfoni. Ecco le sue prime parole rilasciate a pokernews: “Probabilmente ho il sorriso stampato sul volto. Ho provato a non lamentarmi per la sfortuna in certi spot, tutto accade per una ragione. Probabilmente sono stato eliminato nel torneo precedente per vincere questo. Ho avuto tre giorni di pausa che mi hanno aiutato molto.

Sono stato fortunato. Avevo appena due bui a un certo punto, però mi sono imposto di raggiungere il successivo break. Ho vinto in all in con A-3 contro A-5. Poco dopo ho vinto con A-Q contro A-10. La mano chiave è stata quella vinta con 7-7 contro A-Q quando erano rimasti solo due tavoli aperti. Poi l’ho spuntata in un altro flip con J-J vs A-K. Quindi non bisogna lamentarsi mai, solo concentrarsi e giocare al meglio. Me lo sono ripetuto di continuo

Si poteva pensare a una interruzione del gioco a un certo punto, considerando gli orari e il resto. Invece il trionfo di Hellmuth è arrivato tutto d’un fiato: “Alla fine volevo far stoppare il gioco e tornare il giorno dopo, ma gli altri han voluto continuare a giocare, grazie a Dio“.

Sull’heads up finale Hellmuth dice: “Incredibile. Al flop con doppia coppia ho pensato a come fargli mettere le chips. Di fronte al suo all in ho snappato. Ho esultato per il 4 e il full al turn, non considerando il 5 di picche che poteva farmi perdere al river“.

C’è spazio pure per una curiosità legata al mitico Doyle Brunson. Oggi le WSOP celebreranno Texas Dolly e Hellmuth dovrà recitare un discorso in onore del mito scomparso. Guarda caso nel torneo appena vinto Hellmuth ha incassato anche una grossa mano con 10-2: “Giuro su Dio che ho pensato a Doyle in quel frangente. Ho avuto paura di essere battuto, ma quando l’avversario si è messo a pensare a lungo sapevo di essere buono. Speravo solo che mettesse le chips a quel punto“.

Chiudiamo con una frase alquanto significativa pronunciata da Hellmuth che parla così della sua reputazione e dei suoi colleghi: “Per la prima volta in questo 2023 sento che tutti i grandi giocatori mi rispettano e mi ritengono tra i migliori in circolazione nel poker live. È una bella cosa“.

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La carriera di Hellmuth in breve

È possibile riassumere la storia pokeristica di Phillip Jerome Hellmuth Jr. in poche righe? Ci proviamo. All’età di 24 anni l’americano balzò agli onori della cronaca diventando il più giovane vincitore di un Main Event WSOP. Eravamo alla fine degli anni ’80 e in quella occasione Hellmuth incassò 755mila dollari.

Da lì in poi la sua fama non lo ha mai abbandonato. Le WSOP sono diventate in pratica la sua casa, con entrate in scena spettacolari che hanno fatto la storia. Nel 2007 è arrivata la Hall of Fame. Nel frattempo c’è chi lo amava sempre di più e chi invece lo detestava, per il suo carattere e le proverbiali scenate ai tavoli.

Trasmissioni come Poker After Dark o High Stakes Duel hanno contribuito a rendere il suo faccione sempre più conosciuto al pubblico. In libreria lo abbiamo trovato con diverse fatiche. Sempre attuale è quella del 2017 dal titolo POSITIVITY: You Are Always In The Right Place At The Right Time. Una sorta di mantra che Phil ripete sempre anche sui social.

Passiamo alle statistiche tanto care a Hendon Mob. Hellmuth è quarto nella Money List delle WSOP. È primo davanti a Negreanu tra coloro che hanno finito in top ten (con 76 deep run utili) e anche per quanto riguarda la quantità di ITM (con 171 bandierine). Cosa volete di più?

Hellmuth al momento è 14esimo nella Money List del live americano e 21esimo in quella All Time. Viaggia verso i 30 milioni lordi di vincite, ma va precisato che i suoi risultati più remunerativi sono stati curiosamente due quarti posti: si è piazzato ai piedi del podio sia nel Big One for One Drop del 2012 che nel Super High Roller Bowl del 2016. E non scordiamoci di quando è venuto nel 2013 a giocare il WPT di Venezia, qui dalle nostre parti…

 

I suoi 17 titoli alle WSOP

Ma voi dite che se li ricorderà tutti? Il feeling di Phil con i bracciali delle Series iniziò con il Main nel lontano 1989, quindi ormai 34 anni fa. Nel 1993 arrivò una favolosa tripletta, mentre nel 2003 e nel 2012 possiamo parlare di doppiette. Il suo periodo di digiuno più lungo è stato quello tra 2007 e il 2012: cinque anni sono un’eternità per mister Hellmuth. VGG a lui che continua a scrivere pagine di storia.

  • 1989 – $10,000 NL Hold’em World Championship – $755,000
  • 1992 – $5,000 Limit Hold’em – $168,000
  • 1993 – $1,500 NL Hold’em – $161,400
  • 1993 – $2,500 NL Hold’em – $173,000
  • 1993 – $5,000 Limit Hold’em – $138,000
  • 1997 – $3,000 PL Hold’em – $204,000
  • 2001 – $2,000 NL Hold’em – $316,550
  • 2003 – $2,500 Limit Hold’em – $171,400
  • 2003 – $3,000 NL Hold’em – $410,860
  • 2006 – $1,000 NL Hold’em with rebuys – $631,863
  • 2007 – $1,500 NL Hold’em – $637,254
  • 2012 – $2,500 Seven-Card Razz – $182,793
  • 2012E – €10,450 NL Hold’em Main Event – €1,022,376
  • 2015 – $10,000 Seven-Card Razz – $271,105
  • 2018 – $5,000 NL Hold’em – $485,082
  • 2021 – $1,500 NL 2-7 Lowball Draw – $84,851
  • 2023 – $10,000 Super Turbo Bounty NL Hold’em – $803,818

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