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il 9 Set 2010

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Le droghe e il poker

Le droghe e il poker

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C’e’ stato un tempo in cui il gioco del Poker era considerato un vizio molto pericoloso e veniva “bannato” dai moralisti, ora dopo anni di battaglie, siamo arrivati alla celebrazione di questa disciplina con eventi trasmessi in Tv: di strada ne è stata fatta molta, i giocatori si sono trasferiti da camere piene di fumo in sale di Casinò attrezzate di tutto punto e in cui il fumo è vietato, il linguaggio al tavolo si è trasformato e sono adesso inusuali gli insulti, si cerca di inseguire un fair play che da quel tocco di classe in più ad ogni disciplina.

In realtà alcuni problemi e punti da migliorare esistono ancora e alcuni vizi restano incollati alla pratica di questo sport: l’alcool in primis che viene regolarmente servito durante i tornei e nelle sale, la prostituzione con un giro di donne che gravitano intorno ai posti dove si gioca e soprattutto le droghe, che secondo alcuni studi e ricerche sono costantemente consumate da una parte dei giocatori, droghe legali da banco o illegali.

Vogliamo così dedicare un’articolo speciale che vada a trattare il tema del consumo di sostanze stupefacenti legate al gioco, le sostanze che maggiormente sono utilizzate e degli effetti che il giocatore può ottenere con questo tipo di pratiche.

Innanzitutto vorremmo sottolineare come attualmente il doping e il consumo di droghe nel Poker non viene considerato dalle varie federazioni come un problema e nessuna di queste ha emanato dei regolamenti atti a verificare e sopprimere questa pratica; in realtà l’opinione generale è quella che il doping non sia effettivamente un vantaggio in questa disciplina e che quindi non vada controllato perché non va a modificare l’andamento dei vari tornei, ma rientra nella sfera di comportamento personale dei vari giocatori.

Un’inchiesta anonima effettuata un po’ di tempo fa andando ad interpellare alcuni giocatori di livello internazionale ha mostrato come sia opinione diffusa che il doping non sia un mezzo determinante per la vittoria come in altre discipline in cui l’aspetto fisico/biologico ha una percentuale massima di incidenza sulla prestazione: la stragrande maggioranza dei campioni aveva espresso l’opinione che l’equilibrio psicologico fosse il fattore determinante, ma che la maggior parte delle sostanze in circolazione possano alterare questo equilibrio portando solo scompensi.

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Le caratteristiche più utili evidenziate da questa ricerca erano: aumento della concentrazione, riduzione dello stress, resistenza alla fatica e alla sonnolenza, ma attualmente sul mercato non è disponibile nessun farmaco che vada a influire positivamente su questi aspetti antitetici fra loro.
Possiamo identificare le sostanze utilizzate e dividerle in alcuni classi che ricalcano a grandi linee le sensazioni principali che il giocatore prova durante il gioco: ansiolitici e antistress(durante le fasi di gioco spesso ci si deve scontrare con ansia e stress e controllarle), eccitanti/adrenalinici(le vittorie che siano grandi piatti o tornei sono sempre accompagnate da picchi di eccitazione e adrenalina), antidepressivi(le sconfitte soprattutto se ripetute portano a forti scompensi nel giocatore e a leggeri stati depressivi).

Caffeina ed eccitanti leggeri

Rappresentano una costante nella vita del giocatore di Poker, praticamente tutti i giocatori ne fanno uso per migliorare la propria attenzione e per combattere i sintomi di stanchezza e sonnolenza, negli ultimi tempi molti giocatori la stanno sostituendo con altri preparati naturali come il ginseng e il guaranà che sembrano avere minori effetti collaterali e migliori potenzialità nel mantenere uno stato di consapevolezza, il caffé infatti in dosi elevate può causare stati di ansia e tensione che sicuramente non aiutano il gioco.

Alcolici

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Gli alcolici sono, alla pari della caffeina,il più diffuso “stupefacente” e sono consumati praticamente dalla stragrande maggioranza dei giocatori di Poker: l’idea stessa del giocatore nell’immaginario collettivo è quella della persona seduta al tavolo con il bicchiere di whisky al suo fianco e la sigaretta accesa nel posacenere. Molto ne fanno uso per calmare un po’ i nervi e per rilassarsi nelle fasi decisive di una partita, in realtà il consumo di alcool è quanto mai legato allo stile di vita della persona e raramente al miglioramento delle prestazioni, raramente può avere effetti migliorativi sensibili, ma può essere controproducente per il giocatore se consumato in misura elevata, portando alla perdita della concentrazione e alla scarsa lucidità.

Cocaina ed eccitanti pesanti

Il fenomeno del consumo della cocaina è, stando alle statistiche e ai nostri organi di stampa, in grande escalation nella nostra società e anche all’interno della comunità del Poker c’e’ sicuramente una parte di giocatore che ne fanno uso in maniera costante sia per sfruttare l’effetto di esaltazione e di euforia che può portare ad essere più spregiudicati e meno timorosi nel proprio stile di gioco sia per combattere stati depressivi causati da perdite ripetute al tavolo.
Il mondo del Poker è un ambiente difficile e tutti i giocatori possono attraversare periodi neri in cui sembra girare tutto male, ma soprattutto in questi casi additivi e farmaci antidepressivi sono sicuramente l’ultima spiaggia e sempre se assunti dopo un’opportuna visita di uno specialista, molto meglio potrebbe essere prendere dei piccoli periodi di pausa necessari a schiarire un po’ le idee e ripartire con umiltà analizzando attentamente cosa c’è che non va nel nostro gioco.
Altri stimolanti da banco che si stanno facendo largo negli ultimi tempi sono il Ritalin e le anfetamine in generale, sostanze in grado di soppiantare il senso di stanchezza e permetterci così di affrontare anche lunghe tirate al tavolo: ricordate sempre che questo tipo di farmaci può dare gravi scompensi nella concentrazione e un falso senso di attenzione che al tavolo equivale ad avere un handicap.

Ansiolitici e sedativi

Gli ansiolitici sono farmaci utilizzati per curare stati di ansia e sono utilizzati in maniera leggera per tenere sotto controllo lo stato di stress e ansia che può prendere un giocatore nelle fasi importanti di una partita; questi farmaci risultano essere molto dannosi in quanto riducono sensibilmente l’attività del sistema nervoso centrale, causando anche sedazione, effetti che non possono che essere indesiderati al giocatore.
Per concludere questa breve carrellata bisogna parlare anche dei sedativi farmaci la cui assunzione si accompagna a quella degli eccitanti per placarne l’effetto e per poter quindi godersi il meritato riposo dopo una performance di diverse ore. La combinazione dei due tipi di farmaco è fortemente sconsigliata dai medici perché porta a un pericoloso circolo vizioso.

In conclusione possiamo dire che l’utilizzo di sostanze stupefacenti nella pratica del Poker è in larga misura sconsigliabile: oltre ad essere dannoso per la vostra salute, non da effettivi vantaggi in termini di performance perché ognuna delle sostanze di cui vi abbiamo parlato non ha effetti positivi tali da poter determinare l’andamento di un torneo o di una gara.

Alcune delle caratteristiche utili ad un giocatore di poker sono tra di loro antitetiche, ad es. la capacità di concentrazione e non perdere il focus con il bisogno di rimanere attenti e svegli al tavolo dopo molte ore, il farmaco utile per uno di questi bisogni deprimerebbe l’altro. L’unica pratica che ha effetti positivi sui propri risultati sembra essere proprio lo stile di vita: uno stile di vita equilibrato, l’attività fisica, l’alimentazione.

Naturalmente è fortemente consigliabile una forte dose di caffè nel caso dopo diverse ore(magari giorni) di gioco siamo ormai giunti al tavolo finale di un torneo e ci stiamo giocando tutto, ma altrettanto consigliabile dopo uno sforzo fisico e mentale del genere è prendersi un paio di giorni di riposo, e non come potrebbe fare qualcuno, esaltato dal risultato, ritornare a casa, accendere il pc e lanciarsi nel Sunday Special.

Ricordate inoltre che anche se il Poker è un gioco in cui si cerca di vincere del denaro la pratica importante è quella del miglioramento continuo delle proprie capacità attraverso lo studio, l’analisi delle proprie mani giocate, l’esperienza pratica, sicuramente non esiste in mercato nessuna sostanza che può compensare queste attività per farvi ottenere dei risultati .

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