Il bilancio dell’anno ai tavoli e come rispettare i buoni propositi per il 2016: il racconto di un mtt player

Mancano due giorni alla fine del 2015 e come sempre in questo periodo è tempo di bilanci. Fare il punto del gioco ai tavoli, se fatto in modo critico e senza troppa autoindulgenza, aiuta a correggere il tiro e adottare gli aggiustamenti del caso per l’anno in arrivo.

A seguire pubblichiamo il resoconto annuale di un giocatore di tornei, per hobby ma vincente, che ringraziamo per aver voluto condividere con noi le sue disavventure ai tavoli verdi online (seppure a patto che non pubblicassimo il nick).

Dalla sua storia si possono trarre indicazioni utili per tutti.

Chiarisco subito: non sono un poker pro. Nella vita ho la fortuna di aver trovato un lavoro che mi permette di sbarcare il lunario, ma dal primo Sit&Go, giocato senza neanche sapere le regole nel 2011, ho investito diverso tempo, e anche un po’ di denaro dopo gli shippi, per rendere il giochino che da subito mi ha appassionato qualcosa di più di un passatempo remunerativo.

Stanotte, mentre spewawo a caso un Final Table, mi è ricapitato sottomano il quaderno che avevo iniziato a scrivere a inizio anno. Secondo l’idea che mi ero fatto al tempo, avere un quadernino in cui appuntare gioie e dolori del gioco ai tavoli, da usare anche come supporto per lo studio post-sessione, avrebbe potuto dare una bella impennata a ROI e profit.

Viste le tante, tantissime pagine rimaste bianche posso dire che così non è stato. Ma almeno ho potuto rendermi conto di quanto i progetti originari siano stati mancati. A inizio 2015 li avevo infatti definiti al minimo dettaglio: capire come e perchè non sono stati raggiunti spero mi aiuti a correggere il tiro.

Le stime di inizio anno

Per avere un profit che rispondesse alle mie mire avevo stimato di dover giocare nel corso dell’anno almeno 120.000€, pari a 4.000 tornei ad abi30 o 4.800 ad abi25. Con una run non avversa avrei potuto mantenere un roi tra il 20 e il 30%, per un guadagno tra i 24.000 e i 30.000€.

Avevo cercato di pianificare l’attività di grinding in modo sensato, elaborando anche una tabella a seconda del numero di giorni della settimana che avrei voluto dedicare al gioco (parte bassa dell’immagine in alto, ndr).

Aprendo SharkScope ho avuto modo di constatare quanto i progetti siano falliti miseramente.

Su PokerStars infatti mi sono fermato a 2.391 tornei, circa la metà della mia stima, perdipiù ad abi 21,13€.

I 14.000€ di profitto possono essere soddisfacenti, specialmente se vi sommo i 1.400€ ammonticchiati su Lottomatica.it Poker in appena 111 tornei (visto il sample, forse farei meglio a scrivere ‘sculati’, anche se la room è decisamente troppo più EV).

So di non potermi lamentare più di tanto: sono comunque più di 1.000€ per poco più di 200 mtt al mese, 50 a settimana. Per un passatempo non è affatto male, ancora di più se considero le condizioni in cui più volte mi sono trovato a ‘giocare’.

Avere anche solo sei tavoli aperti non è il massimo, se devi preparare la cena, accudire il fuoco e rispondere alle richieste di attenzioni della compagna che – molto umanamente – vuole scambiare due chiacchiere o ricevere due coccole proprio mentre hai coppia di Re in 3way al 20 left che può svoltare la serata.

Pensandoci bene, questa è una delle principali cause dei miei problemi incontrati in questo 2015 che volge al termine.

I buoni propositi per il 2016

In una delle due lezioni che ho preso quest’anno da un top reg, ho infatti subito capito quale sia l’approccio di chi col giochino stampa soldi veri.

Tanto per iniziare, quando si grinda non esistono distrazioni. Proprio per questo nel 2016 cercherò di stabilire dei compartimenti stagni tra il tempo dedicato al poker e il tempo in cui devo fare altro, in modo da poter giocare ultrafocused.

Sperando così di ridurre i misclick e i momenti di z-game, e potendo aprire più tavoli e a buy-in più alti (quest’anno più volte ho evitato di aprire tornei da 100€ avvertendo che non avevo la testa o che intorno non c’erano le condizioni per giocare al meglio), con 3-4 sere di gioco a settimana dovrei poter raggiungere il volume sperato – ritoccato al ribasso rispetto al 2015 – e mantenere allo stesso tempo un abi decente (ho creato un file Excel apposta per stare dietro al buy-in medio).

Ovviamente questo programma di ‘grinding serio’ contempla anche il vincere le mie idiosincrasie verso i software diversi da PokerStars, e iniziare dunque a multiroomare ad ogni sessione – visto anche che nei field delle altre room dot it il mio atteso dovrebbe essere più alto, sarei uno scemo se continuassi a fare come finora.

Ma soprattutto, parlando con il reg di cui ho detto sopra, ho capito quanto sia del tutto imprescindibile la fase di studio e review.

Nel 2016, quindi, la smetterò di rianalizzare in game gli spot in cui ho compiuto errori palesi, o quelli che più mi hanno fatto impazzire, ma cercherò di studiare con costanza qualche ora a settimana per migliorare la mia conoscenza delle diverse situazioni di gioco.

Al momento preferisco non fare numeri sulle mie proiezioni per il 2016: ci sarà tempo di snocciolarli a fine anno.

Ma già so che se rispetterò i buoni propositi, run permettendo, questi non potranno che essere positivi.