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il 10 Apr 2013

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Il più forte di tutti

Il più forte di tutti

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Chiedete ad un gruppo di esperti chi sia il più forte calciatore di tutti i tempi: si scatenerà il putiferio. I più giovani si metteranno a urlare Messi, mentre chi ha qualche anno in più inizierà a raccontare di quella volta che Maradona scartò l’intera difesa dell’Inghilterra, portiere incluso, ai mondiali di Messico ’86. Se siete particolarmente (s)fortunati troverete anche qualche sostenitore di Pelè ad aumentare ancora il trambusto.

Ecco, nel poker tutto questo non succede. La risposta è solo una: il più forte è Phil Ivey.

E’ il più forte nel cash game. E’ il più forte nei tornei. E’ il più forte nell’Hold’em, nell’Omaha, e negli altri giochi come i “limit games” è praticamente imbattibile.

Ha vinto nell’era pre-Moneymaker, contro la “vecchia scuola” dei poker player. Ha vinto anche dopo il 2003, tenendo testa a tutti i grinder che si sono fatti le ossa ai tavoli online. Già, anche lui ovviamente ha vinto online, e non poco – qualcosa come 18,5 milioni di dollari in 4 anni su Full Tilt.

E anche dal vivo, naturalmente. Ha appena conquistato il suo nono titolo WSOP dopo aver raggiunto cinque tavoli finali nell’estate del 2012, e se nel 2009 il suo AK avesse retto contro AQ di Darvin Moon al tavolo finale del Main Event, ci sarebbero state buone probabilità di vedere il suo nome al posto di quello di Joe Cada sul tetto del mondo pokeristico con il braccialetto più importante.

E’ dagli anni ’90 che Ivey continua imperterrito a vincere a poker. Anche prima di compiere 21 anni, era già una presenza fissa nei Casinò di Atlantic City (la seconda capitale del gioco negli USA dopo Las Vegas). Usava documenti falsi sui quali era riportato il nome di “Jerome“, e infatti uno dei suoi soprannomi più noti è proprio “No Home Jerome“: sembrava non avesse una casa, dato che trascorreva tutto il suo tempo ai tavoli da gioco.

Forse il suo risultato più impressionante è anche uno dei meno noti al grande pubblico: nel 2001, il petroliere miliardario americano Andy Beal sfidò un gruppo di giocatori di poker, tra i migliori al mondo, in una serie di partite heads up a stakes assurdi, con puntate da centinaia di migliaia di dollari. Jennifer Harman, Todd Brunson, Johnny Chan, Ted Forrest: tutti perdevano contro Beal, che sembrava non avere rivali nel Limit Hold’em heads up.

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Ma nel 2006 a difendere i colori della “Corporation”, ovvero il collettivo dei pokeristi, arrivò Ivey. Prima di quella partita, Beal aveva vinto circa 13 milioni di dollari in cinque anni di partite contro i membri della Corporation; in tre giorni di Limit Hold’em 50.000 $ / 100.000 $, Ivey riuscì a vincere 16 milioni di dollari, riportando il collettivo in attivo, e Beal se ne andò giurando che non avrebbe mai più giocato a poker in vita sua.

Phil Ivey è un “high roller“, in tutto e per tutto. Sebbene ai tavoli appaia sempre rilassato, mai eccentrico come Phil Hellmuth e altri personaggi che ci tengono a far notare il loro status, Ivey non si fa certo mancare nulla in quanto a “ballas“, ed è solito frequentare i casinò di tutto il mondo non solo per giocare a poker, ma anche per buttare qualche milioncino di dollari ai tavoli di blackjack, roulette, baccarat e soprattutto craps, ovvero i dadi.

Un altro dei suoi “hobby” è quello delle prop bet. I gambler scommettono su qualunque cosa, dai risultati di altri giocatori, fino alle sfide più folli e/o stupide, e Phil non fa di certo eccezione. Nel 2010, ad esempio, accettò la sfida di Tom Dwan e provò a diventare vegetariano per un anno, con un milione di dollari in palio – dopo tre settimane rinunciò e pagò una penale di 150.000 $ a “durrrr” per poi mangiare una delle bistecche più costose della storia. Non sappiamo, invece, che cifre siano in ballo per le scommesse “serie” sui suoi risultati, ma siamo convinti che questo nono braccialetto WSOP gli abbia fruttato molto più dei 51.800 $ del primo premio.

“Il Tiger Woods del poker” è un altro dei soprannomi di Ivey, assegnatogli per la somiglianza fisica, gli impressionanti risultati nelle rispettive discipline, la passione di Ivey per il golf anche se a livello amatoriale. Ma negli ultimi anni si è aggiunta una ulteriore somiglianza con il golfista: i problemi con le donne. Ivey, infatti, ha alle spalle un burrascoso divorzio dalla ex-moglie Luciaetta, la quale all’inizio era riuscita a strappargli un ricchissimo assegno mensile, per poi vederselo negare dai giudici del Nevada una volta che Ivey rimase “disoccupato” dopo la chiusura di Full Tilt.

E voi cosa ne pensate? Secondo voi Phil Ivey è davvero il più forte giocatore di poker al mondo? (la nostra risposta la sapete già…)

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