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il 20 Mag 2013

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Roberto Saviano e Le Iene contro il gioco d’azzardo

Roberto Saviano e Le Iene contro il gioco d’azzardo

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Il weekend appena trascorso è stato televisivamente “infuocato” per quanto riguarda l’ambito del gioco d’azzardo.

Venerdì sera, nel corso della trasmissione “Z” condotta da Gad Lerner su La7, c’è stato un lungo intervento dello scrittore Roberto Saviano riguardante il rapporto tra la criminalità organizzata ed il gioco d’azzardo. Domenica sera è stato il “turno” de Le Iene, con una intervista realizzata da Filippo Roma che ha parlato con un assistente di un Senatore di corruzione all’interno di Palazzo Madama, ed un servizio di Nadia Toffa che ha intervistato numerosi sindaci contrari alla diffusione delle slot machine nelle loro città.

Iniziamo subito con una osservazione positiva: contrariamente a quanto avvenuto in passato, ad esempio con altri ben noti servizi delle Iene, in queste due occasioni non si è quasi mai parlato di poker. Per una volta i media hanno evitato di fare confusione tra gioco d’azzardo e skill games, separati da una distinzione legalmente riconosciuta ed importantissima. Certo, questa distinzione non è nemmeno stata citata né tantomeno sottolineata, ma è già una buona notizia che il mondo del poker non sia stato direttamente infangato.

LE IENE

Il primo servizio andato in onda ieri sera, “Parlamentari pagati dalle lobbies?” di Filippo Roma, tratta il tema dela corruzione tra i Senatori italiani. Un anonimo assistente di un Senatore racconta come il suo assistito recepisca bustarelle da migliaia di euro da due multinazionali, una del tabacco e l’altra del gioco d’azzardo, per influenzare il suo voto su emendamenti e proposte di legge che possano influenzare i profitti di queste ditte. Si fa presente come il fenomeno sia molto diffuso all’interno di entrambe le Camere, con parlamentari che fanno a gara per essere inseriti nelle commissioni più influenti in questi ambiti al fine di essere poi inseriti anche nei “libri paga” delle multinazionali.

Il tono del servizio rimane piuttosto vago, anche data l’anonimizzazione dell’intervistato e dei nomi citati. L’unico esempio riportato riguarda il coinvolgimento dei parlamentari nella diffusione delle sale bingo in Italia, e la spiegazione non è oggettivamente molto chiara. Ciò che emerge da questo servizio è l’alta diffusione della corruzione in Parlamento – un fatto che, ahinoi, non risulta sorprendente.

Il servizio di Nadia Toffa “Uno spot contro le slot” riguarda, come è evidente già dal nome, le slot machine, ed in particolare la grande diffusione delle sale slot sul territorio nazionale. La “Iena” intervista alcuni tra i sindaci dei più importanti capoluoghi italiani ed insieme a loro gira uno spot di pubblicità progresso per sensibilizzare contro questo degradante fenomeno – una iniziativa senza dubbio condivisibile, visti i danni sociali provocati dalle “macchinette” ormai ubique.

Interessante l’intervento del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che spiega: “Io giocavo a poker, ma ho smesso quando ho capito di provare piacere soltanto scommettendo cifre che non potevo pagare. La cifra più alta che ho scommesso era equivalente a sei mesi di stipendio.” Un approccio al gioco del poker che è ovviamente sbagliato, ed è per questo che i nostri consigli partono sempre da un’attenta gestione del bankroll. Cifre del genere sono comunque raggiungibili solo in partite private e non certo ai tavoli delle poker room online.

Il servizio di Filippo Roma in video

Il servizio di Nadia Toffa in video

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ROBERTO SAVIANO

L’intervento dello scrittore napoletano alla trasmissione “Z” di Gad Lerner su La7 è stato molto lungo ed articolato. Saviano ha descritto le implicazioni della criminalità organizzata nel mondo del gioco d’azzardo, sia come finanziatori per l’apertura di sale slot e bingo, sia soprattutto come giocatori d’azzardo al fine di riciclare capitali sporchi.

Le riflessioni di Saviano sono interessanti, e senz’altro motivate dal giusto fine di combattere il potere delle mafie, ma purtroppo non sono esenti da errori ed inesattezze. Riciclare denaro attraverso il gioco d’azzardo sembra, secondo l’intervento dello scrittore, un’operazione semplicissima e totalmente priva di rischi: secondo Saviano, ad esempio, per ripulire un capitale basta “depositare su un conto online, giocarne il 3-4%, e prelevare il saldo con un assegno” – quando in realtà gli operatori di gioco online hanno introdotto limiti di deposito e regole ferree per il prelievo, proprio al fine di evitare l’insorgere di questo tipo di situazioni.

Insomma, l’intervento di Saviano parla di situazioni che – purtroppo – esistono, non sono inventate. Ma, a nostro avviso, si è generalizzato troppo, e l’autore di Gomorra non ha citato tutto ciò che la regolamentazione del gioco d’azzardo ha fatto per mettere in difficoltà la criminalità organizzata, stroncando di fatto la gran parte delle attività di gioco illegale da essa controllate e sottraendo ai criminali una quantità enorme di denaro e potere.

Stroncare in toto il gioco d’azzardo in Italia, che nonostante l’opinione di Saviano foraggia non poco le casse dello Stato, non sarebbe certo una soluzione al problema del riciclaggio del denaro: sarebbe come eliminare totalmente gli appalti pubblici perché esiste la possibilità che siano controllati dai criminali, una soluzione che risolve poco e fa tanti danni.

L’intervento di Roberto Saviano in video

 

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