Friday, Apr. 19, 2024

Strategia

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il 20 Mar 2015

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Thinking Process doppio: Bonavena azzanna Viglino con un magico river

Thinking Process doppio: Bonavena azzanna Viglino con un magico river

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Salvatore Bonavena si è di recente aggiudicato l’undicesima edizione del torneo “Only the Barracudas”, esattamente pochi giorni prima di siglare un accordo di sponsorship, assieme a Dario Minieri, con il Casinò di Campione per gli eventi del WSOP Circuit che si terranno nell’enclave italiana in terra svizzera nel mese di settembre.

Durante il final table del torneo che aveva un montepremi garantito di 75 mila euro Bonavena dopo esser risorto da una problematica situazione di stack, che lo ha visto anche rimanere con tre soli bui, ha guadagnato la leadership grazie a uno spot piuttosto complicato con un altro giocatore di tornei multitavolo molto rispettato nel mondo online, Luca Viglino, in arte Lukan sulle maggiori poker room italiane.

Vediamo insieme la mano in questione:

mano-barracudas

 

Siamo sette left in un payout abbastanza verticale con al tavolo vari short. Viglino è secondo in fiches, mentre Bonavena è appena risalito fino alla terza posizione. Entrambi hanno stack simili che si aggirano intorno ai 5 milioni.

Viglino inizia analizzando la situazione al tavolo: Difendo in guerra di bui con una mano speculativa come 54 suited. La size di oppo e’ consistente e’ vero, ma per tutto il tavolo finale aveva aperto cosi’ lungo da ogni posizione, compreso un altro bvb con J3s. Difendo per hittare con una mano che difficilmente sara’ dominata, o per vincere il pot sia al flop sfruttando la posizione in caso di mancata cbet, sia al turn dopo aver floatato eventuale cbet su flop favorevoli. Dubito infatti che oppo possa cbettare flop e shovare turn bianco visto il flow e vista la situazione degli stack al tavolo, in cui c’era un chipleader con 40bb, io e oppo con 30bb, e 3 players short (due con 10 big blind e uno con soli 4) che facevano a gara per chi sarebbe morto di bui per ultimo.
Per lo stesso motivo posso permettermi di perdere anche 1/3 di stack tra difesa preflop e call all’eventuale cbet, perche’ rimarrei con 20bb, quanto basta per giocarmi ancora la vittoria o quanto meno poter arrivare tranquillamente terzo. Inoltre per conoscenza di oppo so che se hittasse il board, anche con midvalue, molto probabilmente betterebbe flop e brokerebbe any turn, permettendomi quindi, in caso io abbia hittato di meglio di eliminarlo, vincere un monsterpot, ed assicurarmi quanto meno l’heads up finale. Un colpo che quindi, in termini di mero guadagno monetario, sposterebbe molto di più se lo vincessi, che se lo perdessi foldando turn.”

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Per quanto riguarda il postflop invece ecco il thinking process di Viglino: “Dopo aver difeso pre flop, hitto bottom pair e backdoor straight su baby board, oppo cbetta poco più di mezzo piatto, una size abbastanza impegnativa ma comunque minore della precedente guerra di bui con J2s in cui con flush draw mi ha quasi pottato; quindi callo ritenendo che con mani come A e K high si arrenderà al turn. Al turn poi cade la mia, lui instapusha dimostrando peraltro debolezza per timing e tell fisici, snappo, gira 66 e bilaterale e purtroppo prende la sua river.”

La conclusione di Viglino è quantomai emblematica: “In definitiva un “normale” 90-10% perso, solo che in questo scenario mi e’ costato almeno 20 mila Euro di atteso che difficilmente potrò recuperare a breve, ma questa è la crudeltà maggiore degli MTT Live e quando un giocatore si iscrive ne deve essere consapevole. Due giorni di pausa per sbollire la delusione e poi di nuovo sotto con l’online.”

 

Ecco invece il thinking process di Salvatore Bonavena:

“Fino a quel momento il gioco era stato molto regolare, si apriva sapendo che era difficile ricevere dei call. Quando ho visto la coppia di sei sul piccolo buio dopo il fold di tutto il tavolo, sapevo che Viglino molto probabilmente avrebbe difeso. Per questo in game ho aperto un po’ più del doppio. Il flop pensavo fosse ottimo per me, con quel  9 – 7 – 5 rainbow: così cbetto standard 1.200.000 e lui chiama. A quel punto il suo range di mani è largo, potrebbe avere 8 – 10 , 8 – 6, tutti i 7 e i 9… Però penso di potergli far passare tante mani compresi i 7 e 9; al cinque francamente non ho pensato in game. Al turn arriva un altro 5, il pot è troppo grande ma con gli stack che abbiamo non c’è troppo spazio di manovra: o mollo o vado all inn. Se avessi lasciato sarei rimasto con tre milioni ma in questo spot penso sia giusto andare fino in fondo… In questa mano ci sarebbero infinite dinamiche di cui parlare. Comunque pusho sicuro di farlo passare, consapevole che se anche dovessi sbagliare avrei comunque 6 out per chiudere, che sono poche ma sono sempre una piccola percentuale. Ribadisco però che ero davvero sicuro di farlo passare… d’altronde in un torneo non puoi azzeccare tutte le tue decisioni al 100%. Sapevo che giocare qualsiasi flop fuori posizione con coppia di sei sarebbe stato difficile, per questo già dal preflop ho cercato di darmi fold equity con size un po’ più gonfie dello standard”

 

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