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Quando andare all-in con 30 big blinds nei tornei di poker? Le indicazioni di coach Dara O’Kearney
Non sono pochi a credere che la profondità di stack che è più importante saper gestire bene, nei tornei di poker, sia quelli intorno ai 30 big blinds.
Secondo l’irlandese Dara O’Kearney, questa deepness è anche quella in cui è più solito ritrovarsi. Per questo è importante amministrarla bene, dosando l’aggressività al microgrammo. Ecco le indicazioni del coach.
Le difficoltà dei 30bb
Secondo O’Kearney, con 30bb di stack è necessario trovare un punto di equilibrio che non è richiesto da altre deepness.
“Quando hai 10bb o meno, cerchi solo degli spot con cui andare all-in. Quando hai tra 10 e 20bb cerchi spot in cui shovare dopo un raise. A 30bb non è chiaro il confine tra aggressività e giocare in modo da preservare le chips”.
Gli errori
Il coach irlandese spiega poi gli errori più comuni commessi con uno stack di 30bb.
“La maggior parte dei giocatori spreca chips in questi spot. Giocano troppo in set mining, per esempio, e poi devono foldare al flop, ancora e ancora finché non si trovano con uno short stack”.
Secondo O’Kearney, ci sono situazioni in cui bisogna chiudersi con 30bb di stack, ma ci sono anche spot in cui si deve shovare.
“Uno spot tipico è quello in cui un avversario loose apre da late position e hai una coppia bassa. Questo è un grande spot per shovare 30bb perché dovranno foldare molto.”
Le combo da shovare
Il coach indica poi le combo ideali per andare all-in sul rilancio di un avversario con 30bb di stack.
“I solver prendono mani di diverso tipo per shovare 30bb ma tendono a essere coppie basse, broadway suited connectors come QJs e JTs e qualche Asso-x di forza media. Il mio consiglio è che se hai una mano che non ti piace tribet/callare, ma che odi tribet/foldare, allora è una buona candidata per shovare 30bb su un raise.”