Monday, Nov. 11, 2024

Strategia

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il 2 Feb 2021

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Un freecoaching di Charlie Carrel: imparare a contare le combo degli avversari

Un freecoaching di Charlie Carrel: imparare a contare le combo degli avversari

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Sappiamo che per affrontare il poker come fanno i professionisti, prima di ogni decisione, bisogna effettuare una stima delle carte che potrebbe avere in mano l’avversario.

Questo ragionamento però deve sempre vertere su un range di possibilità: stimare che l’avversario abbia una singola mano e una sola è uno degli errori più frequenti da parte di chi è alle prime armi.

Al momento di decidere cosa fare, invece, un abile giocatore di poker definisce un range di combinazioni possibili in base alla azione intavolata fino a quel momento.

Una volta effettuata questa stima sulle carte avversarie, per stabilire il valore atteso della azione da intraprendere basta un semplice calcolo matematico in rapporto alle odds.

Ma come si possono definire le combinazioni di carte che gli avversari potrebbero avere nel corso di una mano? Ci viene in aiuto Charlie Carrel che giusto ieri ha pubblicato su YouTube un interessante video in cui analizza una mano del ‘bankroll challenge’ che lo vede protagonista.

 

La mano

Su blinds 0,25$/0,50$ Carrel apre QQ 1,11$ da utg, chiamano il giocatore su cutoff e quello su grande buio.

Flop Q89 big blind check, Carrel check, cutoff bet 1,70$, big blind raise 6,80$, Carrel cold-calla, chiama anche cutoff.

Turn 8 big blind check, Carrel check, cutoff si allinea alla tendenza e checka dietro.

River 2 dopo il check di big blind, Carrel punta 40$ su pot di 22$, sia cutoff che big blind chiamano per muckare.

Il primo aveva A-8 per il trips, il secondo coppia di nove per il full più basso.

Vediamo adesso come il fortissimo pro britannico ha definito i range avversari, con particolare attenzione tra flop e turn.

 

Sulla azione al flop

Carrel inizia spiegando la sua decisione di checkare con top set:

“Decido di checkare il flop perchè questi avversari hanno tantissime mani con cui punteranno, in particolar modo il giocatore in posizione, se è un giocatore ricreativo, betterà molto spesso, anche tutti gli AJ-AT-KJ-KT e ovviamente tutte le coppie di otto e di nove. Il tipo che va in check raise spaventa. E’ molto difficile che questo sia un raise in bluff, in particolar modo con quella size, quindi dobbiamo assumere che sia un raise per valore”.

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La stima del range avversario

Quindi Charlie inizia a pensare alle combinazioni possibili del raise:

“Direi che il suo range è composto da Q-8 e Q-9, che noi blockeriamo pesantemente, forse 8-9, ma forse no, i set più bassi del mio e J-T che poi al momento è l’unica combinazione con cui ci batte. E qui il problema: quante combo di JT ha nel suo range?”

Nel video Carrel apre il blocco note del pc per fare il conto delle varie combo. Inizia con Q-8 e Q-9, che essenzialmente devono essere suited.

Ma su quel board, viste anche le due donne in mano a Charlie, non c’è nessuna combinazione possibile di Q-8s e una sola di Q9. Per quanto riguarda gli underset, l’avversario può avere tre combo di otto e tre combo di nove.

 

Pesare le combo

Le combo di J-T per la scala, invece, non essendo nessuna delle due carte esposte, si ottengono moltiplicando i quattro J per i quattro T possibili e quindi sono sedici.

“Tra le combo che battiamo, quindi, abbiamo un Q-9s, sei combo per i due set più bassi e quattro combo di 8-9: ne metto solo quattro perchè non è detto che con questa combo rilanci sempre al flop, nè che giochi sempre preflop. Le combinazioni del range di big blind al flop contro cui siamo vincenti sono quindi undici. Assumendo che il giocatore che rilancia al flop non avrà mai bluff, le combinazioni che ci battono sono invece sedici. Quando chiamiamo quindi non possiamo essere così contenti ma allo stesso tempo non esiste che foldiamo. Rilanciare non ha senso“.

Sull’otto turn però la situazione si rivaluta pesantemente:

“Quando al turn arriva l’8 si fotta il J-T, siamo sotto solamente a una unica combo che è la coppia di otto che ha chiuso quads. Tutte le altre del suo range, per come lo abbiamo definito al flop, perdono“.

 

La size river

Charlie spiega anche le ragioni della size adottata al river:

“Dopo che il tizio che ha rilanciato al flop checka al river, credo abbia JT molto spesso. Non ho idea se sia un regular o un giocatore ricreativo, nè so se mi conosca, se sa che sono capace di bluffare tipo con coppia di re. Il TP della mia size di 40$ al river è stato tipo: “non so chi sia sto qua, ma so che può chiamare con un 8 e con J-T e forse può herocallare con coppia di assi, KQ…” Chiamano entrambi e probabilmente con il top del range con cui potevano chiamare in questa situazione”.

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