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il 15 Lug 2012

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WSOP 2012 – Mangiare sano alle WSOP – Parte 2: intervista ad All American Dave

WSOP 2012 – Mangiare sano alle WSOP – Parte 2: intervista ad All American Dave

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Accostare gli Stati Uniti d’America al cibo sano e nutriente non è la cosa più intuitiva del mondo: eppure qui a Las Vegas alle World Series of Poker c’è chi ha trovato la formula giusta per far crescere un business apportando benefici per i giocatori di poker (e non solo).

Si chiama Dave e viene dall’Oregon, ma tra le sale del Rio è conosciuto come All American Dave.

Di professione Personal Trainer, allena e tiene in forma molti giocatori professionisti tra cui Antonio Esfandiari, Ben Lamb e Brian Rast; durante queste WSOP è il punto di riferimento per chiunque voglia mangiare sano ed equilibrato mentre è al tavolo oppure nelle brevi e frenetiche pause di gioco. Ha fatto di una stanza di fronte alla Amazon Room la sua base per le consegne e gli affari stanno andando alla grandissima: più di 8.000 pasti distribuiti in questi primi 20 giorni e la tendenza è in netto aumento. Ma conosciamo meglio All American Dave e come è arrivato a pensare di fornire questo tipo di pasti ai pokeristi e a chiunque voglia ritagliarsi un momento di serenità alimentare nel perenne bombardamento di junk food che la cultura americana impone.

Quando hai pensato di creare il cibo sano All American Dave?

Ero il personal trainer di Antonio Esfandiari ed altri giocatori e gli preparavo piani per la dieta e gli aiutavo a scegliere cibo sano e nutriente, anche in funzione del loro tempo trascorso al tavolo da poker.

Molte altre persone gradivano il mio operato e l’anno scorso ho avuto circa 75 clienti fissi qui alle wsop, senza avere una vera e propria organizzazione per i pasti che consegnavo. Cucinavo tutto nella mia cucina. Quest’anno ho voluto sistemarmi qui al Rio per essere più comodo per le mie consegne e per farmi conoscere.

Come funziona il tuo sistema di distribuzione dei pasti?

E’ tutto molto semplice. Ho una lista di pietanze che possono essere ordinate. Una volta scelte quelle desiderate, i giocatori riceveranno il pasto direttamente al tavolo dove stanno giocando. Ho molti collaboratori che mi aiutano in questo, sia per le ordinazioni che per le consegne. Offro carne, pesce e una ampia varietà di verdure. Tutti possono usufruirne, non solo i giocatori. Spesso i Tournament Director e i Floorman scelgono noi per uno spuntino tra un tavolo finale e un torneo nuovo da far iniziare.

Che tipo di pasto preferiscono i giocatori?

Sono abbastanza equilibrati tra carne, manzo e pollo, e pesce. Il manzo che provvedo a preparare però è diverso da qualsiasi tipo di manzo in commercio. E’ allevato in una fattoria dell’Oregon, il mio stato di origine, ed è senza grasso e molto magro come tipo di carne. Qui in America è molto difficile trovare carne senza grassi: tutto il bestiame viene cresciuto con l’unico obiettivo di essere sempre più grosso ed economico da mantenere. Non viene data molta attenzione a quello che gli animali mangiano. I manzi invece dai quali ottengo la mia carne vengono nutriti esclusivamente con erba e lasciati pascolare all’aria aperta.

Per il pesce invece uso certi tipi di Tilapia che provengono sempre dall’Oregon e che hanno interessanti valori nutrizionali. Anche il pollame è interamente allevato all’aperto senza recinti. Sono tantissime le differenze rispetto alla grande distribuzione. Sono inoltre ben disposti verso le verdure e gli ortaggi in generale: le patate dolci schiacciate e un tipo di asparago vanno per la maggiore.

I giocatori tornano a ringraziare?

Certo, i feedback da parte dei giocatori sono ottimi e di questo sono molto contento. E’ una sorta di proseguimento di quello che faccio normalmente come personal trainer.

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Hai intenzione di espandere questo business in altri tornei di poker?

Amo il mondo del poker e ho tantissimi amici qui. Io stesso gioco a poker. Mi piacerebbe riuscire a ritagliarmi uno spazio durante i tornei di poker, essere magari riconosciuto come “the Food Guy” (Quello del cibo).

Come si comportano i giocatori che si sottopongono ai tuoi programmi di allenamento?

In realtà sono più un LifeStyle coach: provo a insegnare cosa può fare bene al corpo, tramite l’esercizio fisico e vari sport da praticare. Come lo sci, il trekking oppure il surf. Non è fondamentale essere in una palestra. Adoro qualsiasi attività che si possa praticare un po’ in tutte le condizioni. Per questo mi chiamano All American Dave: è un soprannome che mi ha dato Antonio Esfandiari.

Pensi che crescerà il numero di pasti serviti in queste World Series dal tuo servizio di cibi sani?

Credo di si, moltissime persone sono già tornate a servirsi dei nostri pasti dopo averli provati una volta. E’ incredibile quanto sta succedendo perché non l’avevo pronosticato. Ora sto ampliando il mio team di lavoro. E’ necessario essere puntuali e veloci con la consegna dei pasti, sopratutto perché è l’affidabilità del mio intero lavoro che ne risentirebbe in caso contrario.

Spero di poter essere un giorno nella Poker Kitchen, la sala qui al Rio interamente dedicata al ristoro dei giocatori con diverse possibili scelte culinarie. Potrei inoltre ampliare la scelta dei miei prodotti, con una parte dedicata alla colazione oppure a particolari frullati. Inoltre anche a livello logistico sarebbe più semplice la gestione, non dovendo più dover trasportare cibi cotti e tenerli in caldo per un lungo periodo.

Anche durante la nostra chiaccherata Dave è impegnatissimo a gestire i suoi collaboratori: nonostante sia già passato da un paio d’ore il momento del pranzo, sono tanti i giocatori che chiedono di essere nutriti in maniera sana .

Addirittura entra di sfuggita Jack Effel, il Tournament Director e tra gli organizzatori delle WSOP, che saluta Dave.

Lo lasciamo mentre coordina le ragazze che portano ai tavoli i sacchetti con le ordinazioni, ognuno col nome del giocatore ben in vista, per evitare confusione.

La stretta di mano è ferma e decisa: che strada riuscirà a compiere questo suo nuovo business?

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