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il 2 Lug 2010

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Wsop 2010: Rinaldi sfiora il final table nel limit shootout

Wsop 2010: Rinaldi sfiora il final table nel limit shootout

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LAS VEGAS – Niente. Tanta fatica per niente. A premio, avendo vinto ieri il primo sit@go di questo evento 53 delle Wsop 2010, un 1.500 dollari limit hold’em shootout, Claudio Rinaldi era già arrivato. Oggi lo “svizzero” di Full Tilt quindi giocava solo per approdare al tavolo finale.

Per farlo, avrebbe dovuto ripetersi vincendo un altro sit and go. Ci è andato vicino, arrivando all’heads up del suo tavolo contro l’americano Jonathan Little. Poi, però, ad aver ragione è stato il suo rivale.

NOBLESSE OBLIGE – Piccolo solo di nome, questo Little. Al suo attivo infatti vanta 4,2 milioni di dollari vinti in torneo, per lo più incassati grazie a due titoli Wpt. Di dollari nel suo conto in banca potrebbe aggiungerne altri 184.950 domani, perché è un bel giocatore innanzitutto, e poi perché è “in carta”, come ha dimostrato oggi contro Rinaldi chiudendogli di tutto.

THAT’S POKER…MA DI NOVE – Nel tutto mettiamoci anche il poker fatto nel primo piatto significativo dell’heads up, quello che ha da subito costretto Claudio a inseguire: terzo rilancio preflop di Swissy, a terra cadono K-9-4, bet del “rossocrociato”, raise dello statunitense, reraise, call.

Turn 9, bet di Claudio, altro raise e stavolta solo call. River 9 e check call di Rinaldi bravo a risparmiare qualcosa con il suo full di re, contro il poker di nove del rivale. Sotto tre contro uno, il nostro non si è arreso, però. Anzi. E’ rientrato con pazienza, senza andare in tilt, è tornato sotto ancora quando il rivale gli ha chiuso in faccia doppia coppia con 5-6, ma poi ha dovuto cedere.

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K-Q di picche di Little contro Q-2 di fiori per Rinaldi nell’ultima mano, board nero pece che al turn mette entrambi in flush draw lasciando quindi 12 out a Claudio, ma river bianco e tutti a casa. “Peccato, l’avevo ripreso due volte” dice lapidario Claudio, amareggiato, mentre s’avvia alla cassa per ritirare i suoi 4.135 dollari, poca roba per un 11esimo posto alle Wsop.

Le due volte che ho bluffato però mi ha sempre chiuso un punto marginale, e allora che potevo fare” aggiunge, trovando conferme nell’amico Max Pescatori che, uscito dal championship di omaha, è andato a tifare per lo svizzero. Amen. Prima o poi arriverà anche il nostro momento. Speriamo prima, non se ne può più d’aspettare.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo

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