Wsop: derby Alioto-Guerra al mondiale di Omaha

LAS VEGAS – Pazzesco. 346 iscritti al Championship di Omaha da 10.000 dollari, l’evento più importante rimasto da giocare da qui al Main Event Wsop, e guarda te chi si deve trovare al tavolo il capitano del team Sisal Dario Alioto? Proprio il compagno di squadra Maurizio Guerra.

Qualcosa di simile, ad Alioto, era capitato già l’anno scorso con Marco Wegher nel 5.000 dollari omaha in cui poi proprio “Wuby” andò a premio. Come allora, anche stavolta i due compagni di squadra nel team Sisal non si sono contesi piatti fratricidi.

“Abbiamo giocato tra di noi solo un piattino ai primi livelli, poi più nulla” racconta Ryu. “Com’è giocare contro Alioto? Dead money al tavolo” scherza da parte sua Maurizio Guerra. Il palermitano non fa una piega e si dedica a letture dotte, si fa per dire, consultando articoli e video su italiapokerclub grazie al suo Ipad.

RYU NON C’E’ PIU’ – Al tavolo dei Sisal, dove siedono anche Anthony Lellouche e Thomas Kremser, e dove poi arriva pure Jenny Harman, passano le ore. E, come successe nel 5.000 dollari del 2009, quando Alioto non aveva ancora l’Ipad ma ingannava il tempo solo con l’Iphone, anche stavolta ad uscire prima di arrivare a soldi non è stato lo scudiero ma il capitano.

Si racconta da solo lo spot della sua eliminazione. Anzi, lo racconta Dario in persona: “Bui a 500, ci sono due limp e il cut-off mini-rilancia a 1.000, trovando il mio call dal piccolo buio, quello del grande buio e quello dei due limper. Flop 1085, tutti bussano fino al raiser che punta 3.500, io con 1010J8 rilancio pot a 16.500, chiama solo lui. Turn 9 che oltre al top set mi dà anche la bilaterale e un progetto a fiori, lui chiama con AJ7K. Ha preso la carta magica, non che per me fosse brutta, si intende”.

Ma per lui era meglio, purtroppo. Anzi, diciamo proprio che se l’avesse potuta scegliere, avrebbe preso proprio quella. A proposito, river K rosso e capitan Alioto torna a casa, con tanta amarezza e diciamolo, anche un po’ di scarogna addosso. Le speranze del team Sisal ora sono addossate sulle spalle del solo Maurizio Guerra.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo