Wsop, Isaia 11esimo nel mondiale di Omaha – “Forse l’ultima mano l’avrei potuta passare”

LAS VEGAS – Alessio ci prova, passeggiando nervosamente su e giù per i corridoi del Rio, tamponandosi il naso che improvvisamente proprio prima della mano fatale ha cominciato a sanguinargli, a convincersi d’aver fatto la mossa giusta.

Ma quell’all in da 940.000 chip, sparato da cut-off in faccia a Ludovic Lacay dopo che il bretone da bottone aveva controrilanciato del piatto sull’apertura a 90.000 dell’azzurro, qualche dubbio sotto sotto glielo lascia. KKAJ la mano di Isaia. AA43 quella di Lacay, che copre in chip l’azzurro. Flop devastante: AQ9. Turn 6, river 4 e il pro’ di Full Tilt è uscito così, 11esimo, nell’evento 55, il championship da 10.000 dollari di pot limit omaha. Che peccato.

“FORSE POTEVO ANCHE PASSARE” – I 50.867 dollari incassati non bastano neanche lentamente a lenire la delusione del 25enne di Roccabruna nei minuti che seguono l’eliminazione. “Ma che gradino di montepremi e gradino di montepremi – aveva detto nel pomeriggio parlando di payout durante un break – l’unico gradino del montepremi che c’è per conta è quello che c’è fra il primo e il secondo”.

Bravo. Così fanno i vincenti. Pensano in grande. Ma forse così, con la troppa voglia di vincere, si spiega anche la giocata eccessivamente aggressiva che gli è costata la possibilità di approdare al tavolo finale di domani.

“Forse potevo anche passare, e pensare a gestirmi e giocarmela domani al final table” riconosce a un certo punto Alessio nel suo monologo-dibattito tenuto dopo l’eliminazione con gli altri azzurri accorsi a sostenerlo. “Però con bui così alti, trovando il controrilancio di un giocatore aggressivo come Lacay, mi sono detto che non poteva avere gli assi, e allora ho spinto. Prima o poi un colpo bisognava giocarselo e questo tutto sommato non era un cattivo spot”.

COINCIDENZE – Continua a ripeterselo, Alessio, questo concetto. Ma con tale ossessività che a un certo punto vien da pensare che lo faccia perché in cuor suo sa di aver sbagliato e vuole convincersi del contrario. Max Pescatori, lì vicino, sta in silenzio e rispetta il momento di Alessio. Ma lascia intendere con discrezione che probabilmente questa giocata forse non ci stava.

“Fossi andato in bagno a prendere il fazzoletto per il sangue che cominciava a uscirmi dal naso non sarei stato al tavolo e questo non sarebbe successo” si sfoga Isaia dando voce alla sua parte irrazionale. “Tutta colpa di questi 20 minuti di pausa in più che ci hanno fatto fare” continua, riferendosi alla sospensione momentanea dei tornei a causa di un problema di software occorso alle casse dei pagamenti.

Parole buttate lì per lenire la delusione, ovviamente. Michele Limongi passa a sostenere Isaia e a consegnargli i soldi che gli deve per la scommessa persa. Il termolese aveva puntato con il piemontese sul suo approdo al tavolo finale. “Mi dispiace per te, non per i soldi” dice con sincerità Michele. E c’è da giurare che questa sia la scommessa più brutta che Alessio abbia mai vinto.

EPILOGO – Peccato che una giornata così bella sia finita così. Il pro’ di Full Tilt era stato grandissimo per tutto il giorno. Dopo le prime quattro ore di gioco passate sguazzando attorno alle 400mila chip, Isaia aveva cambiato marcia al rientro dal break cena giustiziando una serie di corti e salendo oltre il milione di gettoni grazie alla prestigiosa eliminazione di Phil Hellmuth.

Raise 66.000 di Alessio e resti per 115.000 di “Pokerbrat” che chiamato gira A-Q-J-6 single suited, contro K-K-8-7 di Isaia. Board bianco latte e allora la coppia di re era stata buona. Solo allora però. A proposito di eliminazioni illustri. Detto che al tavolo finale di domani siederanno Lacay, Alex Kravchenko, Daniel Alaei, il chip leader Miguel Proulx, non ci saranno invece Tom Dwan, finito 17esimo, e Jason Mercier, out proprio in decima posizione.

Las Vegas, dal nostro inviato Rudy Gaddo

Ecco l’intervista a caldo fatta dal nostro inviato a Las Vegas Jack Bonora

httpv://www.youtube.com/watch?v=eXADvfZvtvU