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il 17 Ago 2020

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Quella Coppia di Re che mandò al bar Chris Moneymaker

Quella Coppia di Re che mandò al bar Chris Moneymaker

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Giocare una coppia di Assi o di Re può anche essere un problema, per i giocatori di poker alle prime armi.

Sarà l’ebrezza di un evento che succede una volta su cento, sarà la falsa percezione che con ‘i mostri’ si è invincibili, fatto sta che i neofiti del poker, con le due migliori starting hands di tutto il gioco, tendono a vincere poche chips nelle mani in cui risultano vincitori e a perderne tante in quelle in cui soccombono.

In particolar modo questo succede nelle mani che non si risolvono in all–in preflop ma hanno una coda postflop. Ma i mostri possono dare bei grattacapi anche ai giocatori più navigati, come vediamo in questa mano che ha estromesso Moneymaker dal Tavolo Finale del Main Event PartyPoker Millions disputato a luglio 2019 al casinò Aria di Las Vegas.

 

La mano

Il torneo è a 9 left, su blinds 60.000-120.000 con bb ante Tom Marchese apre 250.000 da early position con 88, da small blind Moneymaker tribetta 760.000, call.

Flop 295 Moneymaker bet 500.000, call.

Turn 8 Moneymaker check, Marchese bet 1.100.000, call.

River 4 Moneymaker check, Marchese all-in, call.

 

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Quando il call è da dentro o fuori

Fino al turn la mano è pressochè standard. Preflop con tutte le odds del mondo Marchese non può esimersi dal chiamare la tribet di Moneymaker, così come su quel flop con Nove carta alta il fold non può essere contemplato, in un piatto heads-up.

Sull’8 che cade al turn Moneymaker si mette in check-call e diversamente, del resto non potrebbe fare. Le cose si fanno invece un po’ intricate al river sull’overshove di Marchese.

Nella decisione di Moneymaker di chiamare o meno con ogni probabilità pesa anche l’history accumulata contro l’avversario. Una azione simile di solito è molto polarizzata su nuts o bianco, dove sul lato del valore ci sono principalmente set, mentre le scale con mani tipo A-3 o 6-7 sono di gran lunga più improbabili, anche perchè formate essenzialmente da combo suited.

Ma è anche possibile che nella decisione di chiamare di Chris abbia pesato la constatazione che l’avversario potesse fare la stessa action con una overpair inferiore alla sua, quindi con coppie dai Dieci alle Donne.

Fatto sta che foldando Moneymaker sarebbe rimasto con uno stack di 45bb e avrebbe potuto dire la sua, chiamando ha sancito la fine del suo torneo in nona posizione finendo al bar.

Sicuramente un professionista del suo calibro ha preso la decisione migliore in base alle info disponibili, a iniziare dalla history che a noi è ignota. A giudicare dalla entità del call, pensare che Moneymaker possa aver visto fare mosse estreme postflop all’avversario non è certo una eresia.

Tom Marchese ha poi vinto il torneo anche grazie alle chips accumulate in questo spot.

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