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il 22 Gen 2021

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Il più memorabile bluff della carriera di Tom Dwan

Il più memorabile bluff della carriera di Tom Dwan

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È stato uno dei personaggi che ha fatto più divertire ai tavoli, e con i suoi swing da capogiro e la sua riservatezza su certi argomenti ci ha spesso incuriositi sulle sue avventure pokeristiche.

Tom Dwan: quanto ha vinto? Quanto ha perso? Quanto è il pot più grande che abbia mai giocato? Se da bravi pokeristi siete bravi nel body language, qualche risposta potreste trovarla in questo video della serie Vegas2Italy, ma nessuno di noi può avere certezze.

Quello che è certo, è che se c’è Dwan c’è action. Ed è per questo che nella serie di “ask me anything” sul canale YouTube di Poker King, una delle domande è stata “Quale è stato il più memorabile e meglio eseguito bluff che hai mai fatto?” (tra le altre domande, giusto per evidenziare il fascino e il mistero della vita di Tom, anche un “È vero che sei stato rapito dalla mafia cinese?“)

La prima reazione di durrrr è stata girarsi dall’altra parte, ed è così che l’intervistatore azzarda “Perché penso che non sia andata a buon fine?” ma a sorpresa Dwan lo contraddice “Ha funzionato! È stato uno dei piatti più grandi che io abbia mai giocato.” “Location?” “… Asia.”

Un’indicazione geografica piuttosto vaga, ma si sa da tempo che in alcuni casinò asiatici ci sono delle partite milionarie dal field basso. Il punto d’arrivo per la maggior parte dei cash gamer high stakes!

Ma andiamo subito a vedere la mano, o il poco che Dwan ne ricorda:

“Ho dimenticato l’action preflop e flop, ma ho puntato al turn, questo ragazzo ha rilanciato, e io ho tribettato qualcosa come il 75%-80% del mio stack. Giocavamo short deck. Aveva la tendenza a chiamare anche con coppia in spot simili. Io avevo Q-J su A-10-9 7, e il river era un asso, o un nove, o qualcosa del genere. Io vado all in per una percentuale ridicola del pot, lui va in the tank per qualche secondo… e folda!”

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Purtroppo Dwan rimane riservato sull’effettiva entità del piatto, ma quando l’intervistatore gli chiede se il suo all in finale fosse a sette cifre, Tom Dwan non esita a rispondere di sì.

Facendo due calcoli rapidi, il pot non può essere inferiore agli 8 milioni di dollari, considerando un all in finale minimo di 1 milione tondo. Conoscendo Dwan, anche l’action preflop e al flop non deve essere stata leggera, quindi… chissà che cifra sarà stata!

Nel video in questione indicano il push al river come 1/15 del piatto totale, implicando che il pot fosse di almeno 15 milioni, ma per dovere di cronaca questa percentuale sembra derivare da un’incomprensione tra i due (all’inizio Dwan sostiene di aver rilanciato l’85% del suo stack, l’intervistatore pensa che al river rimanesse allora con il 15% del pot).

“A quel punto il mio avversario ha preso le mie carte, le ha guardate… e le danze erano aperte. Raramente mostro le mie carte, ma a volte faccio apposta questo gesto di spingerle verso il dealer, sapendo che l’altro sta per prenderle e guardarle. Da lì il mio avversario per una settimana di fila mi ha chiamato ogni singola volta!”  

 

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