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Le tre regole fondamentali di Ed Miller per vincere a poker
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Nel poker oodierno, tra migliaia di concetti avanzati, software GTO e strategie sempre più complesse, perdere di vista le basi non è poi così difficile.
Ma secondo l’autore e coach Ed Miller, anche oggi vincere a poker può essere davvero semplice, se si interiorizzano e si applicano con disciplina tre semplici regole fondamentali.
Un ritorno all’essenza del gioco che può essere utile sia per chi sta muovendo i primi passi ai tavoli verdi sia per i grinder più esperti, dice il pokerista che nel 2006 scrisse una delle pietre miliari della letteratura pokeristica, No Limit Hold ‘Em: Theory and Practice, assieme a David Sklansky .
1. Punta forte con mani forti
Secondo Miller la prima regola è tanto semplice quanto ignorata da moltissimi giocatori: “Bet big when you have big hands”, “punta forte quando hai grandi mani”.
In altre parole, quando hai valore devi spingere forte, senza cadere nella trappola delle “giocate tricky”, che ad esempio possono portare a slowplayare mani monster in situazioni in cui potresti estrarre il massimo valore.
Secondo Miller, troppi giocatori fanno check o bettano piccolo per “tenere dentro” l’avversario, ma finiscono per perdere valore o regalare equity.
Quando hai una mano forte, punta come se volessi essere pagato da una mano peggiore: semplice, diretto ed efficace.
2. Folda quando il tuo avversario mostra forza
La seconda regola è spesso la più difficile da declinare, specialmente per chi ha un ego che non riesce a tenere lontano dal tavolo verde.
“Folda quando il tuo avversario vuole solo che tu chiami”. Ad esempio, se un avversario solitamente tight tribarella in modo convinto, faresti meglio a credergli.
Miller spiega come molti amatori, ma nel discorso rientrano anche i regular, tendano a trovare motivi per chiamare, anche quando tutto lascia pensare che l’avversario abbia forza estrema in mano.
Il segreto è imparare a foldare anche il second nuts, per quanto doloroso possa essere: sul lungo periodo ti farà risparmiare un sacco di chips.
3. Sfrutta la posizione per rubare piatti
La terza regola riguarda lo sfruttare il vantaggio posizionale al tavolo ogni volta che si presenta l’occasione di farlo.
“Vai in steal sugli avversari deboli”.
Se un avversario dimostra debolezza – ad esempio con check ripetuti, bet modeste o linee passive – è il momento di aggredirlo, soprattutto se hai posizione su di lui.
Molti piatti non vengono vinti con le carte ma con il tempismo. Se impari a riconoscere i segnali di debolezza, potrai far foldare mani migliori della tua.
Il poker vincente non è complicato ma coerente
Il messaggio di fondo di Ed Miller è chiaro: per essere pokeristi vincenti non serve reinventare il gioco ma applicare con rigore alcune semplici regole che molti, nel caos delle dinamiche moderne, tendono a dimenticare.
La disciplina è più importante della genialità e spesso bastano pochi principi solidi per diventare pokeristi vincenti sul lungo periodo.