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il 11 Nov 2019

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Geo Maresca racconta la doppietta ICOOP sfumata per un soffio

Geo Maresca racconta la doppietta ICOOP sfumata per un soffio

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Un uno-due che se centrato avrebbe avuto davvero dell’incredibile: sabato notte stava riuscendo a Geo Maresca, che un paio di ore dopo essersi imposto (con deal) al torneo ICOOP di Pot Limit Hi/Lo Turbo, si è ritrovato al testa a testa conclusivo dell’evento Win The Button dell’Italian Championship Of Online Poker.

A quel punto però la Dea Bendata ha girato le spalle al bolognese facendogli perdere il colpo decisivo che avrebbe suggellato una vera e propria impresa, ma la serata è stata comunque di quelle memorabili.

Ecco come ce l’ha raccontata Maresca che non nasconde di essere stato fortunato: basti pensare che i due piazzamenti sono arrivati su un totale di due tavoli aperti in tutta la sessione!

 

“Una rimpatriata tra amici”

Così Maresca definisce l’evento Turbo di PL8 in cui si è imposto dopo un deal a quattro su 122 entries totali.

“Mi sono ritrovato al tavolo sia con Michele ‘lelik’ Limongi che ‘iryna75′ e altri giocatori più esperti, mi sono divertito a rigiocare con loro ad hi-low dopo un po’ di tempo che non ci scontravamo su quel terreno. E’ stata una piacevole rimpatriata! C’era anche ‘assocatania’ che era messo bene come me anche nell’altro torneo di Hold’em, quasi lo invidiavo. Sono stato fortunato a non perdere lo stack nelle prime fasi e forse anche bravo a gestirlo in quelle fasi successive. Poi il torneo ed il tavolo finale sono stati una bella altalena, tra showdown e fold generali con pochi bui. Una volta rimasti in 4 è stato proposto un deal quando avevo più chips e non mi sono rifiutato, i bui erano molto alti ed è andata bene così”.

 

Il Tavolo Finale del Win The Button

Per quanto riguarda il torneo di Holdem, invece, Geo sottolinea la struttura più lenta oltre a una botta di fortuna iniziale che ha messo in discesa l’intero torneo:

“Subito dopo la fase iniziale ho vinto una mano che é stata importante, sono andato all in con K-K contro un set di 5 ed ho trovato colore runner-runner. Da quel momento in poi il torneo é stato molto lungo ma più facile, ho potuto aspettare ed avevo un maggiore margine di manovra rispetto all’evento a quattro carte”.

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Il tavolo finale è stato affrontato facendo leva sul vantaggio di stack:

“C’erano ‘deneb’ e ‘mirco444′ che conoscevo un po’ meglio, ho sempre avuto un discreto vantaggio su tutti in termini di chips e per questo motivo ho potuto aspettare selezionando bene le mani con cui entrare in gioco, aggredendo anche più del solito in alcune fasi. Purtroppo ho perso l’heads up finale quando eravamo più o meno pari stack, ho chiamato con K-Q un allin diretto con J-Ts ed è sceso un board 9-9-3-Q-8. Sono comunque molto contento di come sia andata, é stata una bella soddisfazione”.

 

Cosa gioca Geo Maresca oggi?

La quasi doppietta su PokerStars è anche l’occasione  buona per chiedere a uno dei giocatori di lungo corso del panorama italiano come se la passi oggi.  Geo, che non esercita da avvocato penalista pur essendolo, ci dice che lavora a Bologna in una attività di famiglia di gestione immobili.

“Quando ho un po’ di tempo libero mi dedico ancora ogni tanto a giocare qualche torneo. Dal vivo pure, se ho stimoli per andare a giocare qualche determinato torneo, uguale, vado e cerco di dare il meglio. Sono comunque sempre molto contento di avere iniziato a giocare molto presto e prima di molti altri perché avere avuto un po’ di vantaggio è, ed è stato, molto importante. Per me il poker rimane un gioco dove le decisioni da prendere sono spesso non facili ed a volte sottovalutate. Mi sono appassionato a questo gioco perchè a differenza di tutti i giochi da casinò ti consente di misurarti contro le persone senza una gap negativo di partenza e tutti, ogni tanto, possono mostrare delle debolezze e regalare dei vantaggi. La vera sfida è prendersene il più possibile”.

 

Il futuro del poker

Maresca ribadisce che per i poker pro in Italia sono tempi duri e che l’unica soluzione possibile per raggiungere determinati volumi di gioco sia andare all’estero. La sua strada invece è un’altra:

“Credo che al netto delle proprie ambizioni sia giusto ricercare prima di tutto un buon grado di serenità per vivere bene la propria vita. Io la mia serenità attualmente l’ho trovata nella tranquillità che mi dà avere una fonte di reddito sicura come quella derivante dal lavoro, che mi consente di fare dei progetti e di pianificare la mia vita in un modo migliore di quanto non possa essere adesso il poker online od il mio titolo da avvocato. Per il futuro di questo settore io, da quando ho chiuso il mio circolo a Bologna nel 2009 (BolognaPokerClub) sto ancora aspettando quei regolamenti che, secondo la legge, dovrebbero disciplinare il rilascio delle concessioni, anche se ció in 10 anni non é ancora avvenuto. Come sto aspettando l’eventuale apertura alla liquidità condivisa, sarebbe una manna dal cielo per tutto il settore. Su entrambi i fronti pero ahimé od ahinoi vedo ancora le cose in alto mare”.

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