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il 5 Giu 2014

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La “vita spericolata” di Mike Matusow: film in arrivo e consigli alle nuove leve per le WSOP

La “vita spericolata” di Mike Matusow: film in arrivo e consigli alle nuove leve per le WSOP

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Ci sarebbe tanto da raccontare su Mike Matusow, uno che in carriera ha vinto quattro braccialetti WSOP e quasi dieci milioni di dollari.

Nato a Los Angeles il 30 aprile 1968, nel corso della sua vita ne ha passate di tutti i colori: si parte dagli inizi degli anni ’90, dove Mike vive da solo in un caravan, lavorando nel negozio dei genitori e spendendo la maggior parte dei suoi guadagni al videopoker; l’incontro col poker, grazie a un amico che gli fa scoprire il Limit Hold’em e Matusow capisce di cavarsela piuttosto bene a leggere gli avversari e poterli poi battere.

Si sposta così a Las Vegas, dove oltre a giocare a poker si mantiene lavorando come dealer nei vari Casinò della città. Nel novembre del 1996 smette anche di fare il mazziere per dedicarsi full time al Limit Hold’em: “Ero un grande giocatore di Limit Hold’em – ha dichiarato Matusow qualche giorno fa in un’intervista a Pokernews.com -, stavo dominando la scena in quella variante, ma sapevo di dover imparare a giocare altre varianti , così sono andato dal mio amico Mark Gregorich, uno dei migliori 5 giocatori di Omaha 8-or-Better a mio parere, facendomi dare qualche dritta su come giocare. Sono andato a fare un satellite, mi sono seduto e l’ho vinto, abbinando i consigli di Mark al mio istinto e alla mia aggressività. Da lì sono diventato uno dei migliori giocatori di Omaha 8-or-better del mondo“.

Tanto bravo in questa variante da presentarsi a un evento delle WSOP 1997 e arrivare secondo, dietro a Scotty Nguyen. “Ma a me interessavano solo i soldi – afferma “The Mouth” -, all’epoca il braccialetto non contava nulla, divenne importante dopo la vittoria al Main Event 2003 di Moneymaker. Allo scontro con Nguyen ero avanti 11-1 come stack, ci mettemmo d’accordo e io mi presi tutto tranne 15.000 dollari del primo premio, Scotty 10.000 dollari in più e Ted Forrest (terzo) 5.000. Avevo 127.000 dollari in tasca, ero assolutamente contento così, però garantisco che se avessi voluto davvero, quel torneo l’avrei vinto io“.

Da lì inizia la sfolgorante carriera pokeristica di Matusow, che segue e studia il gioco del fenomenale Stu Hungar (alle WSOP 1997 passa tutto il tempo a guardarlo giocare durante il Main Event), prendendo però come esempio anche parte dei suoi vizi: nei primi anni 2000 guadagna un sacco di soldi, vincendo nel 2002 primo braccialetto nell’Omaha H/L Split (“uno dei maggiori traguardi di cui vado più orgoglioso”), battendo all’Heads-Up Daniel Negreanu, oltre a fare il diavolo a quattro ai tavoli cash di Las Vegas.

Poi però l’incontro con le scommesse sullo sport – a tal proposito nell’intervista a Pokernews Mike consiglia di “non scommettere sullo sport. Io l’ho fatto per una vita e ho perso 6 milioni di dollari” – e la droga, che lo porterà nel 2005 a scontare sei mesi di reclusione in carcere per spaccio e che già era costata la vita a “Stuey” Ungar nel 1998, dopo averlo portato alla rovina e alla miseria.

Poi il ritorno trionfale una volta uscito dal carcere, quando vince nel novembre 2005 il Tournament of Championships alle WSOP per un milione di dollari di premio, e il soprannome  – in verità già acquisito da anni – di “The Mouth”, la bocca, per via del suo continuo parlare al tavolo in maniera esagitata e provocatoria.

Celebri le scene con Greg “Fossilman” Raymer al Main Event delle WSOP 2004 e il pianto di disperazione dopo la bad-beat contro Ed Foster nel 2005:

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Ma questo e molto altro è raccontato in maniera dettagliata nell’autobiografia di Matusow, Check-Raising the Devil, uscita nel 2009 e che a quanto pare verrà portata al cinema con nientemeno che Nicholas Cage nei panni di Mike.

Adesso, a 46 anni, Matusow può permettersi di dare qualche consiglio alle nuove leve del poker, su cosa fare e non fare per diventare grandi campioni e vincere tanti soldi, anche in base alle sue esperienze passate: “Ah, quanto avrei voluto sapere che l’ego ti distrugge. Non siate presuntuosi, non sottovalutate mai i vostri avversari; quando ottenete grandi risultati e tanti soldi, non pensate che tutto ciò sia sempre scontato. Non pensate di essere i più forti, e che vincerete sempre, sempre, sempre.
Il poker è tutta una questione di gestione dei soldi, non di battere i giocatori migliori al mondo, bensì di battere i peggiori, scegliendo la strategia giusta al momento giusto e giocando bene; quando ciò non accade, bisogna alzarsi e smettere”.

E con, le WSOP 2014 iniziate da qualche giorno, Matusow ha qualche suggerimento da dare a tutti quelli che giocheranno per la prima volta gli eventi delle World Series a Las Vegas.

“La maggior parte di questi ragazzi saranno ventunenni, così io consiglio di non andare negli strip club a bere e fare festa, pensando poi di sedersi ai tavoli e vincere un torneo. Tutti vogliono fare così perché è ciò che fanno tutti. Se volete vincere alle World Series, dovete venire qui preparati mentalmente e concentrati. Dovete alzarvi un paio d’ore prima dell’inizio del torneo, essere pronti e mangiare in maniera corretta; se venite eliminati, andate a rilassarvi e concentrarvi mentalmente sul torneo successivo. Solo alla fine delle WSOP, quando avrete vinto tanti soldi e tutto sarà terminato, potrete festeggiare e divertirvi.
Questi sono i miei migliori consigli”.

Saggi consigli davvero, anche se Mike Matusow rimane sempre “The Mouth”, uno dei personaggi più esilaranti, fastidiosi e conosciuti del circuito mondiale.

 

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