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Doug Polk spegne Daniel Negreanu con una blocking-bet da tilt assicurato…e mucka!
Da quando Doug Polk ha deciso di riempire il suo canale Youtube con decine di video, che puntualmente raggiungono decine di migliaia di visualizzazioni, la sua popolarità è cresciuta a dismisura.
Non che fosse sconosciuto ai più visti i risultati ottenuti in carriera, tuttavia il clamore suscitato dagli attacchi a Tom Dwan e i retroscena dei piatti da capogiro nelle partite high stakes di Macau sono stati un ottimo trampolino di lancio, sia per la sua immagine che per la sua attività da coach.
Dopo aver analizzato un gran numero di mani giocate dai top pro mondiali, per una volta Polk ha scelto di commentare un colpo nel quale è stato protagonista assieme a Daniel Negreanu.
Ci troviamo al Big One for One Drop 2014, il torneo più ricco della storia da 1 milione di dollari di iscrizione e David Sands apre con J 9 da Hi-Jack, trovando il call di Polk da Cut-Off con 9 9 e la 3-bet di Daniel Negreanu da Small Blind con Q Q. Phil Ivey passa serenamente da Big Blind, così come Sands, mentre Polk opta per il call.
“In situazioni come queste preferisco il flat con una coppia media” – dichiara Doug nel corso del video – “un rilancio mi metterebbe in difficoltà qualora il mio avversario avesse rilanciato con la parte più forte del range.”
Il flop 2 6 2 sorride a entrambi, almeno all’apparenza, e Polk chiama puntualmente la bet 400.000 di Negreanu:
“Il call è la scelta migliore ovviamente, ci sono tante mani a cui stiamo davanti e le odds sono davvero favorevoli considerando il pot di oltre 1.3 milioni“.
Al turn casca un A e dopo il check di Negreanu, Polk sceglie di puntare 200.000 su 2.180.000 ovvero un decimo del piatto:
“In tanti mi hanno chiesto il motivo di questa size. A rivedere l’action avrei fatto qualcosa come 300.000 o poco più, tuttavia mi piace tanto puntare con una size così piccola. A questo punto vi starete chiedendo perché fare una mossa del genere? Nel poker bisogna sempre pensare in termini di range e in quello del mio avversario ci sono diverse coppie che mi battono (da T-T a K-K), oltre ai full e all’aria totale rappresentata da mani con equity (K-Q/K-J/9-8) che 3-bettano preflop e c-bettano flop. Talvolta può anche avere un Asso, anche se tenderei ad escluderli perché un Asso forte avrebbe sparato una second barrel.
Con la mia puntata quindi riesco a levargli l’iniziativa spendendo pochissimo e mettendomi nella condizione di decidere cosa fare al river. Per lui infatti sarà difficile sia non mettere con una mano come K-Q o K-J o una coppia inferiore (anche se dubito possa avere meno di 8-8) così come avrà le mani legate con una pair da 10 a K, con cui la maggior parte delle volte checkerà al river per arrivare allo showdown. Nel mio range ci sono diversi Assi che flattano una 3-bet preflop in posizione perciò sarà difficile per lui rilanciarmi in bluff, così come per valore a meno che non abbia gli Assi o full house.”
Il river è un 6 e dopo il check di entrambi Negreanu mostra la sua coppia di Dame mentre Polk getta le carte nel muck:
“Quando si paira il board sono quasi costretto a checkare: abbiamo valore di showdown contro un certo numero di mani e non avrebbe senso trasformare la nostra in bluff. Ok, l’esito poi è quel che é, ma nonostante il colpo sia andato al Negreanu siamo riusciti a perdere i minimi arrivando fino al river con la possibilità di migliorare la nostra mano e eventualmente di bluffare, senza che l’avversario sia stato in grado di value-bettare.”
Al termine della mano Scott Seiver commenta in modo ironico la scelta di Polk:
“Bella giocata eh!”
“Perché tu sai cosa sia una bella giocata?” risponde piccato Doug.
“Sicuramente non puntare sapendo di essere morti giusto per vedersi il river” incalza Seiver, che a quanto pare non ha inteso perfettamente le sue intenzioni. Gustatevi l’epic end schiacciando play sul video qui sotto:
httpv://www.youtube.com/watch?v=4S36EJqOxxk