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il 20 Set 2019

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Darsi degli obiettivi pokeristici basandosi su ciò che possiamo controllare

Darsi degli obiettivi pokeristici basandosi su ciò che possiamo controllare

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Il poker è un gioco bastardo.

Quando siamo in pieno controllo di noi stessi la varianza sembra divertirsi a farci gli scherzi peggiori quasi volesse testare la nostra pazienza.

Quando invece le cose vanno bene e la Dea bendata sembra prenderci per mano in ogni singolo spot, ecco che commettiamo degli errori di distrazione.

Altre volte invece è la nostra supponenza a indurci in tentazione, altre è la spavalderia, altre ancora è la voglia di rivalsa sugli avversari.

E se invece del giochino, che per natura deve fare i conti col fato, i più acerrimi nemici al tavolo fossimo noi stessi?

Se fosse la nostra indole la parte da addomesticare e non la presunzione di voler controllare la casualità degli eventi?

Dica trentatré. Ha detto fold pre?

Il dottor Stephen Simpson non è solito prendere appuntamenti senza aver pattuito una paga col proprio cliente, senza aver stabilito per filo e per segno i dettagli dell’accordo per ricevere la sua assistenza come mental coach.

Eppure quel giorno di febbraio del 2014 si trova in una stanza d’albergo a Vancouver, in Canada, e di lì a momenti incontrerà il suo misterioso cliente che lo ha convocato con la massima urgenza provvedendo a ogni tipo di spesa.

Il suo nome è Chris Moorman, un poker player professionista. Anzi, il giocatore che ha vinto più di tutti nella storia del poker online. Insomma, uno che il poker dovrebbe sapere come approcciarlo

Qual è il tuo obiettivo nella vita Chris?

Beh, sono un professionista e il mio obiettivo è vincere più soldi possibili“.

Pensaci meglio. Vincere dei soldi può essere gratificante, ma non può essere l’unico obiettivo. Sei sicuro che non ci sia qualcos’altro?

A dir la verità c’è qualcosa che proprio non riesco a fare. Non ho mai vinto un major live. Talvolta i miei amici, pur senza malizia, ci scherzando su: ‘Hai vinto qualsiasi cosa in carriera ma non sei ancora riuscito a vincere un bel live!’

Controllare il controllabile

Nel poker, come nella vita, gli imprevisti sono dietro l’angolo.

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Sebbene tra pokeristi sia consuetudine lamentarsi delle singole coincidenze sfortunate, come se vi fosse un’intelligenza superiore che si diverte a fregarci sul più bello, la realtà è che l’aleatorietà del gioco è l’unico elemento che sfugge dal nostro controllo.

Ecco quindi che si creano diverse schiere di professionisti: i pro del preflop, pro del flop, i pro del turn…Un foltissimo gruppo di giocatori che, se non fosse per la strada successiva, sarebbero diventati milionari. Ma poi al river…

Ora prova a dirmi Chris, quali sono gli elementi che puoi controllare? Cosa dovresti fare per trovarti nella condizione ideale e provare a vincere il torneo?

Posso controllare me stesso, posso controllare il presente. L’ideale sarebbe avere il 100% del focus in ogni singola mano, per dieci ore al giorno, per dieci giorni consecutivi.

Bravo. Non possiamo controllare il passato né possiamo prevedere con assoluta certezza il futuro. L’unica cosa in nostro controllo è il presente, ciò che accade qui e ora. E’ questo ciò che dobbiamo curare più di ogni altro aspetto.”

Coincidenze?

Il torneo termina prima del raggiungimento della zona ITM.

Chris non è soddisfatto, ma sente di aver compiuto un passo in avanti o forse è solo una pia illusione.

Ciò che accade qualche settimana più tardi però, il 10 marzo 2014, è tutto vero.

Chris Moorman trionfa al WPT LA Poker Classic da 10K per una prima moneta milionaria: il suo primo big shot nei tornei dal vivo.

Sarà sicuramente una coincidenza, perché sapete benissimo quanto la varianza possa incidere nella singola partita. Ma dopo 12 ore di sedute intense spalmate in soli due giorni, Chris ha capito qualcosa. Il suo obiettivo non era vincere dei soldi o vincere un major. Quelle erano le aspettative che avevano gli altri, appassionati, amici…

Non erano i veri obiettivi. Il suo goal era avere pieno controllo di sé nell’arco di un intero torneo e quel giorno, a Los Angeles, Chris ci è riuscito. Ah, già, fatalità è anche arrivato primo.

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