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il 24 Giu 2021

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A-K nei tornei di poker: il punto di vista di Aris Theodoridis sulle mani di Gianluca Cammarata a Rozvadov

A-K nei tornei di poker: il punto di vista di Aris Theodoridis sulle mani di Gianluca Cammarata a Rozvadov

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Come sappiamo, a poker non esistono verità scolpite nella roccia.

In una determinata situazione di gioco ci possono essere più linee di azione e tutte altrettanto valide: proprio per rendere conto di questa pluralità di opinioni abbiamo ideato la rubrica ‘punti di vista’ che mette diversi specialisti davanti alla stessa azione, con risultati a volte sorprendenti.

Oggi invece prospettiamo una linea alternativa alle mani che più hanno contribuito allo spendido secondo posto di Gianluca Cammarata al King’s Grand Opening di Rozvadov.

In entrambi le mani Cammarata aveva A-K e ha messo tutto il suo stack al centro. A darci un punto di vista alternativo è Aris Theodoridis, che aveva lasciato questo commento sulla nostra pagina Facebook:

commento aris theodoridis ak

Lo shove di 40bb sulla apertura da utg x3,5

Il primo spot di Cammarata non condiviso da Theodoridis è lo shove di 40bb con AK sulla apertura x3,5 di utg:

“Non conosco il giocatore che apre x3,5 da utg, ma di solito, in base alla mia esperienza, quando aprono con quella size hanno da coppia di dieci in su, anche gli assi e i re che non si vogliono far scoppiare”.

Secondo Aris, in questo spot è meglio evitare non solo l’overshove, ma anche la tribet:

“Visto che credo di avere edge al tavolo, cosa che pensava anche Gianluca da quello che ho letto nella sua intervista, tendo a flattare e a giocare postflop. E’ una mano di valore e se trovo l’asso posso anche prendergli tutte le chips. Un all-in diretto, con tutto il rispetto, a livello tecnico è una mano che non mi piace per niente: investi 40bb e quando tutti foldano, su apertura x3,5, vinci 5bb, ma quando ti chiamano non sei mai messo bene. Ovviamente le dinamiche cambiano sempre a seconda delle variabili dello spot specifico, qui avrei flattato mentre altre volte è preferibile la tribet”.

 

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L’openshove di 80bb

L’altra mano giocata da Cammarata al Grand Opening del King’s di Rozvadov è l’open-overshove di 80 big blind da primo a parlare: il bottone chiama con coppia di re e viene eliminato dall’italiano grazie a un asso flop grande come una casa.

“Con tutto il rispetto, credo che Gianluca qui abbia deciso di mandare la vasca pensando qualcosa tipo ‘è una mano incerta, faccio resto e mi prendo la deadmoney’. Invece è una mano bella da aprire perché magari puoi trovare qualcuno che pusha da peggio sperando anche nella fold equity, invece con l’openshove non trovi mai chi ti chiama da peggio e fai foldare le mani che magari se avessi raisato avrebbero potuto pushare”.

Secondo Aris, inoltre, l’openshove è una move adatta a situazioni di stack decisamente più risicate rispetto agli 80bb che aveva in dotazione Gianluca:

“Di solito openshovo da 20x in giù, KQ e tutte le coppie, sono situazioni in cui non hai margine di apertura perchè se non hitti non vinci mai il colpo, invece shovando massimizzi la fold equity e ti puoi prendere la deadmoney che è una percentuale consistente del tuo stack”.

Tornando all’openshove di 80bb, Aris avrebbe aperto con size standard:

“Poi se mi avessero tribettato avrei giocato e basta. Fondamentalmente in questi eventi dal vivo, a meno che non trovi dei giovani aggressivi un po’ come sono io, di solito si gioca per valore. Se tribettano vuol dire che sono veri”.

 

I progetti pokeristici di Aris

Chiusa l’analisi Aris ci racconta i suoi progetti pokeristici:

“Durante la pandemia ho lavorato tantissimo ma mi sono anche dedicato un po’ all’online, perlopiù Spin&Go da 25€ e 50€ con qualche capatina a quelli da 100€. Dal vivo ho giocato poco, sono stato a San Marino per lo SharkBay ma non mi è piaciuto molto e non perché ho fatto tre rebuy. Penso di saltare l’IPO mentre andrò a Nova Gorica a giocare la PCL, è un torneo con una bella struttura e anche se non ha garantito sono convinto che farà bei numeri. Speriamo di lasciarci il COVID alle spalle al più presto anche se sono convinto che difficilmente il poker live tornerà a essere quello di quattro-cinque anni fa. Secondo me i tornei live di una volta ormai appartengono ad altri tempi, purtroppo”.

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