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il 15 Mag 2023

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Doyle Brunson, anatomia di una Leggenda

Doyle Brunson, anatomia di una Leggenda

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La dipartita di Doyle Brunson ha scosso la comunità pokeristica internazionale.

Il lamento degli appassionati di due carte è universale: come tutte le leggende viventi, fino a ieri Doyle sembrava immortale.

Ma ‘Texas Dolly’ resterà a imperitura memoria per tutti gli amanti del Texas Hold’Em perché nessuno più di lui nella storia ha incarnato l’anima e la quintessenza del gioco.

 

Il Padrino del poker

Doyle iniziò a giocare a Fort Worth, Texas, dove era nato e cresciuto, in tempi in cui ai tavoli verdi se ne vedevano davvero di tutti i colori.

Negli anni ’70 arrivò a Las Vegas e dopo aver sbancato i tavoli cash game iniziò a partecipare ai tornei delle World Series Of Poker, sbancandoli a loro volta.

Dopo le vittorie del Main Event nel 1976 e nel 1977, Brunson pubblicò il suo primo libro “SuperSystem”, che diede un contributo notevole per la diffusione del ‘Verbo del Poker’ alle masse e che ancora in tempi recenti era una delle pietre miliari della letteratura pokeristica.

Fino a tempi recentissimi Brunson ha continuato a frequentare attivamente i tavoli dopo aver sconfitto tre tumori. Per rendere conto della sua longevità, un paio di anni fa aveva rivelato di avere avuto una carriera di 65 anni, di cui “64 in positivo, uno in negativo”.

 

I tributi ai tavoli

Già dalla notte, quando si è diffusa la notizia dell’addio, ai tavoli verdi online sono iniziati a fioccare tributi a ‘Texas Dolly’, sotto forma di giocate aggressive con quella che era la “sua” mano, non a caso ribattezzata col suo nome: T-2 off con cui vinse entrambi i Main Event WSOP.

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Tra i primi a dare il la agli ‘inchini’ Benjamin ‘bencb789’ Rolle, che in diretta streaming non appena si è ritrovato T-2o da utg ha aperto x2 e ha poi tribettato il raise avversario su flop pairato. “For Doyle” ha scritto in chat ricevendo i ‘good game’ di un paio di avversari.

Alla prima pausa del 50k Triton SHR Series Cipro c’è stato un momento di raccoglimento in memoria di Doyle. Alla prima mano dalla ripresa dei giochi Antonius ha raddoppiato su Mulder con T2s vs JJ, come immortalato da David Yan via Twitter:

 

Le mani giocate

Ovviamente se ‘Texas Dolly’ è Leggenda dipende in larga parte anche dalle sue abilità al tavolo verde. I 10 braccialetti WSOP – di cui due al Main Event – e gli oltre sei milioni vinti in tornei dal vivo già parlano da soli.

Ma ancora di più lo fanno le mani giocate, come Doyle ha dimostrato una ulteriore volta due anni fa in occasione del suo ultimo giro al Main Event World Series of Poker. Al day 1 Brunson foldò trips e al day 2 una scala turn su board con tre dello stesso seme – a ragione visto che Jason Koon aveva proprio colore.

Ovviamente nel corso della sua carriera ci sono state mani pirotecniche a iosa… Pioniere della applicazione dei principi della matematica al tavolo, Brunson aveva raffinato nel corso di anni e decenni un set di skill per il poker live di cui probabilmente moltissime sfaccettature ancora sfuggono.

 

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