Friday, Apr. 19, 2024

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il 6 Ott 2015

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Giocare preflop con venti big blinds: la strategia di Rep Porter

Giocare preflop con venti big blinds: la strategia di Rep Porter

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Chi gioca MTT sa quanto spesso capiti la spiacevole situazione di rimanere con pochi bui, magari dopo aver preso una bad beat.

In situazioni del genere è molto difficile destreggiarsi, anche perchè una mossa sbagliata può significare l‘eliminazione dal torneo.

Rep Porter, due volte vincitore del braccialetto WSOP e con vincite live per quasi tre milioni di dollari, sulle pagine di Cardplayer.com ha svelato una strategia per uscire da questa impasse e cercare di incrementare il proprio stack mantenendo la linea di galleggiamento.

Per iniziare, Porter sottolinea l’importanza del push in steal.

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“Una buona mossa consiste nell’andare all-in sopra a una 3bet di un original raiser in late position. Facciamo un esempio. Siamo sul bottone con circa 20 bui. La persona alla nostra destra apre di 2,5 big blinds, tecnica più comunemente conosciuta come minimun raise. Se noi andiamo all-in e entrambi i blinds foldano, l’original raiser si ritrova in una posizione difficile: per chiamare infatti dovrà mettere 17,5 big blind. Il pot sarà costituito da circa 25 big blind: 2,5 dall’apertura, 2,5 tra bui e ante, e i restanti 20 dal nostro all-in. Quindi l’avversario dovrà mettere ben 17,5 bui su un piatto che, a questo punto, sarà di 42,5 bui, circa il 41% del pot. Se l’original raiser possiede uno stack dai 50 bui in giù, chiama e perde la mano, la sua posizione al torneo verrà fortemente compromessa. Quindi in questo spot necessita di un range piuttosto forte per chiamare, che parte dai 99 in su, o AK e AQ. Questo rappresenta il 5% delle starting hands. Se l’original raiser ha un normale open range, folderà 5 volte su 6 di fronte al nostro push”.

Il giocatore di Washington approfondisce la matematica della action:

“Vediamo ora la cosa dal punto di vista matematico. Possiamo vincere la mano in due modi: o preflop facendo foldare l’original raiser, o allo showdown. Dobbiamo quindi calcolare l’equity per ogni situazione e capire qual è il nostro risultato. Se vinciamo preflop, otteniamo uno stack di 25 big blinds. Calcolando che l’avversario folderà 5 volte su 6, dobbiamo moltiplicare per 0,8333 volte i 25 big blinds che ci aspettiamo di vincere. Ciò vuol dire che otteniamo un’equity di 20.8 big blinds dal fold. Se invece veniamo chiamati, abbiamo bisogno di Pokerstove per calcolare la nostra equity, tenendo conto di quante volte raisiamo in questo spot. Io credo che fare raise con metà delle mani sia ragionevole in questo caso: infatti giocando il 50% delle nostre mani contro il 5% di hands con cui l’original raiser farà call, otteniamo un’equity del 30%. Per ottenere questo risultato, basta calcolare per 0,30 i 42,5 blind che sono nel piatto. Ciò si traduce in 12,75 di equity in questo spot quando veniamo chiamati.”

Secondo Porter, nonostante questa move metta la tournament life a rischio, il suo valore atteso è largamente positivo:

“Dobbiamo considerare anche giocatori dai blinds. Ognuno di loro dovrebbe chiamare con un range di mani molto ristretto, dai JJ in su o AK, che rappresentano il 3% degli starting hand. Facendo una prudente stima quindi, i blinds folderanno il 90% delle volte. Con queste considerazioni possiamo capire come questa strategia sia +EV, procedendo sempre con prudenza. Certamente a volte saremo eliminati, ma quando siamo in una situazione precaria e riusciamo a sopravvivere, in seguito godremo di una posizione più forte da cui giocare”.

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