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il 25 Mag 2016

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Quali sono i principali errori commessi dagli amatori al tavolo da poker? Parola a Nick Petrangelo

Quali sono i principali errori commessi dagli amatori al tavolo da poker? Parola a Nick Petrangelo

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Il suo curriculum parla per lui. 4.463.000$ di vincite in tornei live, 1 braccialetto WSOP nel 2015, e quinto posto provvisorio nel ranking mondiale GPI.

In un’intervista rilasciata ai colleghi di pokerlistings.com, Nick Petrangelo ha indossato le vesti del prof e si è espresso riguardo i principali errori commessi dai player alle prime armi con il Texas Hold’em.

Petrangelo ha individuato alcune situazioni in cui gli amatori sono soliti imbattere, non sapendo bene come plannare la propria mano. Nick ha dunque sottolineato con la matita rossa i big misteakes commessi dai principianti nel preflop, al flop, al turn e, puntualmente, al river.

“Il classico errore di un amatore preflop? Beh, su questo credo siamo tutti d’accordo: sono troppo passivi! Vogliono vedersi a tutti i costi le prime tre carte e in fondo non importa come. Limpano, flattano e riflattano in situazioni in cui sarebbe mille volte meglio tribettare. La 4bet è un concetto astratto, fare all-in senza vedere le carte comuni non se ne parla, a meno che non abbiano una mano fortissima!”

Nick passa dunque ad analizzare il postflop, street by street:

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“Ci sono vari generi di giocatori ma tendenzialmente un amatore passa troppo spesso al flop! Se non ha migliorato la sua mano non intende andare oltre e non ha la capacità per capire che in tante situazione potrebbe chiamare per poi bluffare o semibluffare su tante carte. Sostanzialmente non sono in grado di crearsi un plan, ma è chiaro che per quello è necessaria un po’ di esperienza. Il turn è una street particolare. Perché per le considerazioni fatte sul flop, qualora un amatore arrivi al turn avrà molto spesso valore. Ma in tanti casi non vuole fare action e preferisce checkare pur di vedere un river safe e poi bettare in ultima street. Al river, ovviamente, l’errore commesso dai più è quello di lasciarsi aperte sempre e solo due porte: specie quando ricevono una bet. La stragrande maggioranza dei player pensa semplicemente se chiamare o passare. Turnare in bluff la propria mano, e pensare anche solo di rilanciare, è un concetto che non può rientrare nella loro faretra!”

In ultimo, Prof Petrangelo ci tiene a dare dei consigli ai player più inesperti:

“Non complicatevi la vita, non overthinkate, non cercate di fare i ‘pro’ con scelte al limite. Giocate in maniera semplice! E soprattutto… giocate per divertirvi! La gran parte degli amatori che ho incontrato al tavolo sono persone simpaticissime con cui è veramente piacevole dialogare. Molti di questi forse non saranno mai campioni di poker, ma sono certo abbiano un incredibile successo in tanti altri ambiti!

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