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il 9 Mag 2022

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Gianluca Speranza racconta le due mani decisive per la vittoria del 25k High Roller EPT

Gianluca Speranza racconta le due mani decisive per la vittoria del 25k High Roller EPT

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Dopo la splendida vittoria del 25.000€ High Roller EPT, da Montecarlo Gianluca Speranza ha fatto una deviazione nella sua L’Aquila per festeggiare in famiglia.

La gioia era troppa e l’aereo perso per Vienna, la città in cui da qualche anno si è trasferito per misurarsi coi più forti torneisti online del mondo, è stato preso come una sorta di segno del destino.

Tra un paio di giorni Gianluca tornerà in Austria. Intanto ci ha raccontato le mani decisive per questo trionfo che gli ha fatto superare il muro dei quattro milioni e mezzo di dollari vinti in tornei live.

Che il vento tirasse in poppa si poteva capire da subito: dopo quattro mani giocate Speranza è diventato chipleader e lo è poi rimasto sia alla composizione del tavolo finale a nove sia a quella dell’ufficiale a sei.

 

Il quads a sei left

Dopo l’eliminazione di Jean-Noel Thorel in settima posizione, Gianluca Speranza è tallonato nel chipcount dal francese Bruno Lopes.

Al rientro dalla seconda pausa di giornata, il blog ufficiale di PokerNews riporta un pot di 200.000 su flop 899, con Lopes che da small blind check-chiama la bet 50.000 di Speranza.

Sul 2 turn Lopes checka ancora e chiama la bet 155.000 di Speranza. La dinamica si ripete sul 9 che scende al river, ma stavolta Speranza spara 400 mila rotondi. Dopo il call avversario gira J9 per il quads e incassa.

“In quel momento c’era un po’ di sfida aperta con Bruno Lopes, diciamo che era un po’ sospettoso nei miei confronti – spiega Gianluca – Su flop 9-9-8 punto un buio, nel momento in cui lui chiama mi dà un segnale che ha qualcosa ma non vuole foldare. Il 2 al turn è bellissimo ma in realtà non è che abbia paura di chissà quali carte. Di sicuro lui con draw, coppie e asso carta alta continuerebbe, anche perché al tavolo finale, finora, si è arrivati a showdown più volte con asso o anche re carta alta. Quando lui chiama ancora, sul terzo 9 che arriva al river il mio range è polarizzato. Lui sa che posso bluffare molto spesso, perché comunque dopo aver io bettato due strade è quasi scontato che al river bluffi sempre. So che lui può chiamare molto spesso, a rivedere la mano adesso mi dico che forse avrei potuto allargare un po’ la size della value-bet river, ma in quel momento volevo essere sicuro di essere chiamato e ho preferito non strafare”.

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L’ultima mano dell’heads-up

L’altra mano decisiva – va da sè – è quella della vittoria. Dopo aver rilanciato 83 da bottone, Speranza trova non solo un flop 92Q ma anche l’avversario che prende in mano l’inerzia dell’azione.

Sul turn 6 Lopes betta 400.000, Speranza rilancia a 1,1 milioni e snappa l’instant-shove avversario: Lopes gira Q8 ed è drawing dead.

“Prima di questa mano il testa a testa aveva avuto diversi saliscendi. Lui era sceso e poi ha vinto un coinflip AJ>TT che lo ha fatto tornare al punto di partenza, ossia a 3,5 milioni contro i miei 5,5. Credo che durante la pausa abbia parlato col suo coach Winamax, che giustamente gli avrà detto di aggredire di più ed essere un po’ meno passivo per cercare di mettermi in difficoltà. Fatto sta che alla ripresa dei giochi inizia a prendere qualche rischio in più e viene pagato – penso a una mano in cui lui trova trips e io non riesco a mettere sotto doppia coppia. In una decina di mani risale di un milioncino recuperando una buona parte dello svantaggio, però è chiaro che giocando più aggressivo si espone a maggiori rischi. Dopo aver rilanciato da bottone questo 83s e aver floppato colore, Bruno fa una cosa che negli ultimi tempi diversi hanno aggiunto alle loro mosse, ovvero outbetta. Il suo outbet mi dà molte informazioni, probabilmente più di quante ne debba avere. Faccio solo call. Al turn, quando betta ancora, immagino che abbia un punto buono che non folderà. L’unico dubbio riguarda un eventuale suo colore al dieci o al jack che potrebbe giocare così, ma è davvero difficile. Opto per un rilancio perché gli sto mettendo pressione e so di metterlo in uno spot difficile. Tendenzialmente so che non folderà, conoscendolo so che non passerà, sul suo all-in viene tutto facile ma probabilmente la mano finirebbe allo stesso modo anche con una sua linea diversa dall’outbet.

 

 

Foto sotto al titolo: Danny Maxwell / PokerNews

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