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il 25 Giu 2013

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Gabriele Lepore: “Nei tornei WSOP dal buy-in basso lo stile loose passive paga”

Gabriele Lepore: “Nei tornei WSOP dal buy-in basso lo stile loose passive paga”

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Nei tornei WSOP dal buy-in basso, in pochi hanno dato prova di sapersi districare come Gabriele ‘Galb’ Lepore.

A Las Vegas il pro Sisal vanta sei bandierine in tornei da 1.500 $ con migliaia di iscritti, due delle quali raggiunte in questa edizione, con l‘exploit del Millionaire Maker in cui solamente un flip lo ha fatto uscire in 24° posizione dopo essersi messo alle spalle più di seimila giocatori.

Nessuno meglio di lui, dunque, può spiegare come vanno affrontati i tornei di questo tipo, in cui solitamente i giocatori partono con una dotazione di stack limitata rispetto agli standard italiani ed europei.

Per affrontare l’argomento Lepore prende spunto dal torneo di ieri in cui ha chiuso il day1 leggermente sopra average, un 3.000$ da 1072 iscritti:

“Al 3.000$ si partiva con uno stack di 190 bui, che è comunque superiore alle chips di partenza dei tornei WSOP da 1.500$ – dice ‘Galb’ – All’inizio avevo solamente un giocatore forte che per fortuna sedeva alla mia destra. Nelle fasi iniziali di questi tornei preferisco mantenere uno stile loose passive preflop: mi piace flattare quando sono in posizione perchè ho una edge mostruosa sul field da far valere nel postflop”.

Per Lepore, dunque, ai primi livelli di questi tornei è preferibile restringere il range di tribet:

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“Dalla coppia di donne in su la tribet è sempre obbligata, ma già con AK preferisco chiamare se sono in posizione e ho più di 50 bui. Ovviamente se sono fuori posizione la tribet con AK è più consigliata, come è ovvio che se ho 40 bui di stack la combo è ottimale per andare rotti”.

Per Lepore lo stile preflop loose-passive in early stage è funzionale all’edge postflop:

“Se nel postflop siamo in headsup o in three-way, cbetto il 100% delle mani che ho aperto pre, perchè i giocatori passivi che si trovano ai tornei WSOP dal buy-in basso, di solito, mollano il colpo se non hanno hittato. Oggi ho giocato molte mani, anche medie, e ho fatto molte chips senza arrivare allo showdown. Il pot-control è un’arma che diventa fondamentale in questa ottica”.

Tutte queste indicazioni di Galb, però, vanno ben circostanziate:

“Se un giocatore è alle prime armi non può avere edge postflop, e dunque la via migliore da seguire per lui sarà quella del gioco tight. Così come è ovvio che giocare loose passive paga solamente quando si hanno al tavolo giocatori scarsi: in un 5.000$ 6max mantenere questo stile è la via più breve per suicidarsi”.

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