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il 18 Set 2013

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Il “November Nine” Amir Lehavot vende il 30% di quote!

Il “November Nine” Amir Lehavot vende il 30% di quote!

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Finiti i rumori estivi delle World Series of Poker di Las Vegas, si comincia già a sentire la frizzante aria di Novembre che sta arrivando, quella che prelude l’azione più ricca del poker live mondiale, ovvero il final table del Main Event, con il braccialetto di diamanti che torna ad esser lucidato per l’occasione.

In nove sperano di indossarlo e se ancora l’adrenalina del tavolo appare lontana, i fortunati  “November Nine” iniziano, tra sponsorship ed altro, a fare i loro conti per ottenere sul piano economico il massimo possibile. Dopotutto è un’occasione unica partecipare ad un evento simile, dunque, chi di noi non cercherebbe di fare lo stesso?

Amir Lehavot, il player che ha eliminato Sergio Castelluccio al day 7, attuale secondo in chips dietro solo a J.C. Tran, ha passato l’estate, forse, con la calcolatrice in mano… scopriamo il perché.  L’ingegnere israeliano ha deciso di vendere il 30% di quote e, grazie ad un calcolo fatto con il sistema ICM (independent chip model), ha stabilito che per acquisire l’1% serviranno 29,248$.

Tutto rose e fiori? Certo che no, poiché Amir, chiaramente, ha tolto dal calcolo quello che tutti i “November Nine” hanno già garantito, ovvero i 733,224$ del nono premio.

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Amir Lehavot

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Stando a questo, dunque, cerchiamo di capire meglio quanto possa essere profittevole l’acquisto: il break even point è a metà tra il terzo e il quarto posto, mentre gli investitori con l’1% acquistato guadagnerebbero 690$ sui 29,248$ in caso di terzo posto. Lehavot braccialettato, invece, porterebbe nelle tasche degli “azionisti” un totale di 76,263$ per ogni 1% acquistato.

Un investimento che a prima vista potrebbe risultare non troppo conveniente: al massimo si vincerebbe poco più di due volte e mezzo l’investimento, e ci sarebbe un guadagno netto sensibile solo in caso di primo o secondo posto. Ma anche il fattore di rischio è molto ridotto, considerato che se Lehavot dovesse arrivare fuori dal podio, si avrebbe comunque un ritorno parziale della somma investita – tranne in caso di uno sfortunatissimo nono posto. Insomma, mentre solitamente l’acquisto di quote è un investimento con rischi e possibili guadagni entrambi molto alti, comprare quote al tavolo finale secondo ICM è una scommessa molto più “soft”, come un’obbligazione confrontata ad un’azione.

Insomma Amir ha deciso, con un accurato thread sul forum americano “2+2”, di provarci: nel caso riuscisse a vendere la totalità delle quote incasserebbe, senza alcuna fatica, ulteriori 877,440$ da aggiungere ai 733,224$ che ha già sul suo conto in banca.

Staremo a vedere, nel caso riuscisse ad ottenere ciò che spera, le sue WSOP le avrebbe praticamente già vinte…

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