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il 26 Mar 2015

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I momenti topici della Global Poker Masters raccontati dai commentatori stranieri

I momenti topici della Global Poker Masters raccontati dai commentatori stranieri

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Non è passata nemmeno una settimana dallo storico trionfo dei nostri azzurri nella Global Poker Masters anche se le luci dei riflettori si sono spostate quasi subito, prima sul final table dell‘Italian Poker Tour e poi sull’European Poker Tour ancora in corso.

Di sicuro le immagini del trionfo sono ancora vivide sia tra gli appassionati che tra i protagonisti, specialmente nella testa di Giuliano Bendinelli, il più emozionato del gruppo nonché ‘MVP’ del torneo.

Per celebrare nuovamente l’impresa del ‘team Italy‘ siamo andati a selezionare alcuni tra i momenti topici del Day 2, ascoltando la telecronaca dei commentatori inglesi, francesi e tedeschi. Andiamo assieme a ripercorrere le fasi chiave che hanno portato gli azzurri al titolo di campioni del mondo.

Ad un passo dall’eliminazione: il coin-flip decisivo

Siamo alle semifinali, in gioco ci sono solamente quattro squadre, e l’Italia ha disperatamente bisogno di un ‘double-up’ per continuare a credere nell’impresa. Giuliano Bendinelli si trova in mano A Q e decide di contro-rilanciare la 3-bet di Schemion. “All in e call?” esclamano i commentatori tedeschi, mentre gli americani abilissimi negli slogan, bollano la mano così “the undertaken vs the ultimate warrior” alludendo alla presunta imbattibilità di Schemion agli showdown.

I due protagonisti girano le carte, e mentre i tedeschi con tono speranzoso annunciano “buon flop“, al materializzarsi dell’Asso al turn i francesi saltano sulla sedia alla loro maniera “Uh la la, un Asso per gli italiani!“. “Nein, nein!” esclamano dall’altra parte del confine, “Dov’è il nove, dov’è?” Il river sancisce la vittoria di Bendinelli e i commentatori statunitensi colgono la palla al balzo per fare un po’ di ironia: “E’ forse questo il primo ‘race’ che Schemion perde?” chiede lo speaker al suo collega, “Si, il primo in tutta la sua vita“.

L’Italia raggiunge la finale: Dario Sammartino vs Dan Smith

Probabilmente la mano più emozionante dell’intera competizione, poiché proprio grazie a questo colpo riusciamo ad approdare alle finali. Dario Sammartino è appena subentrato a Giuliano Bendinelli, mentre Dan Smith ha preso il posto di Haxton.

Ad attendere il nostro Dario c’è subito una bella coppia d’assi, ma Smith non è certo uno che si fa intimidire da un rilancio in posizione, e opta subito per una 3-bet con la sua coppia di sette. Sammartino con una calma imbarazzante va in 4-bet, sfoggiando una ‘poker face’ d’altri tempi: ed ecco che in un giro d’orologio si consuma il dramma americano.

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“Che succede?” si chiedono i francesi “è già da un minuto che ci pensa“. Gli americani presagiscono la disfatta: “qui c’è di che preoccuparsi, Haxton è fuori e non può rientrare, Dan deve sbrigarsi a decidere!“. E Dan infatti ci mette poco a prendere la sua scelta: “No worries, I’m all.in” annuncia con quel sorriso stentato di chi sa che sta per combinarla grossa. Sammartino chiama e l’Italia in questo momento si trova ad un passo dalla finale: se gli assi tengono “it’s over“.

Ebbene si, gli assi tengono eccome, e per gli Stati Uniti è davvero ‘game over’: “Italia vs Russia, ecco la finale! Nessuno avrebbe mai creduto che gli USA potessero uscire in questo modo!” esclamano i commentatori tedeschi. Seguono a ruota i francesi: “Abbiamo una finale tra le due sfavorite dai bookmakers” mentre gli americani non si danno pace e continuano a chiedersi come mai nessuno dei compagni di squadra fosse presente in quel momento così importante.

Il colpo di grazia: Kanit sconfigge Troyanovsky all’heads-up

Siamo alla resa dei conti. Dario Sammartino ha appena battuto il suo diretto avversario mentre ‘Mustacchione’ si trova nel bel mezzo di uno spot che potrebbe decidere in anticipo le sorti degli azzurri. Un colpo giocato sulle incomprensioni, dal momento che la grafica segnala due Dieci su board e l’all-in di Troyanovsky che custodisce gelosamente le sue carte, J 10. In realtà il secondo Dieci è un 7  ed è proprio Kanit ad aver mandato i resti con il russo che nel mentre è andato ‘in the tank’.

I tedeschi sono i più lesti a capire il malinteso, attribuendo l’all-in a Mustacchione pur ignari della carta scesa al river, mentre gli americani non si rendono conto dell’errore e divagano sulla bontà della giocata: “Perché Troyanovsky ci pensa così tanto? Forse crede di star sotto con il suo tris di dieci? Ahi, ahi, questa lasagna non ha il formaggio in mezzo!” scherzano gli speaker alludendo al nickname di Kanit su PokerStars.com, ‘Lasagnaaammm’ per l’appunto.

Alla fine il russo chiama, e tra lo stupore generale Kanit si alza in piedi ed esulta: “non so cosa sia successo ma a quanto pare l’Italia ha vinto” dichiarano gli americani. Ma quando la grafica viene aggiornata i dubbi svaniscono, e i tedeschi trovano spazio per un pizzico di ironia molto ‘anglosassone’: “Ora si capisce perché Troyanovsky tankava tanto con tre dieci!“. “Italie champion du monde!” gridano i francesi seguiti dai vicini di casa della Germania: “Italien ist Weltmeister!“. “Campioni del mondo” diremmo noi, tre parole che tutto sommato suonano bene in ogni lingua, specialmente se associate ai nostri colori.

 

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