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il 28 Lug 2015

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Operazione all-in – Max Rosa sul caso Musini: “L’AdE di Teramo colpevole e negligente”

Operazione all-in – Max Rosa sul caso Musini: “L’AdE di Teramo colpevole e negligente”

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Dopo averci aiutato a fare un po’ di chiarezza sull’operazione gambling della scorsa settimana, l’avvocato Max Rosa è tornato a fare il punto sul caso di Alberto Musini in merito all’operazione all-in.

Se da un lato, come nel caso specifico, la commissione tributaria ha finalmente (e obbligatoriamente) riconosciuto la sentenza della commissione europea, dall’altro si ostina a portare avanti le proprie pretese per quel che concerne le spese legali:

“Il sig. Musini – spiega Rosa in un comunicato stampa – si costituiva in giudizio presso la Commissione Tributaria Regionale de l’Aquila a mezzo del sottoscritto avvocato; il 21.05.2015 si svolgeva la pubblica discussione e il 14.07.2015 venivano depositate le 4 sentenze della CTR, Nr.i 702, 703, 704 e 705/1/15, che rigettavano l’appello dell’AdE di Teramo, confermavano le 4 sentenze impugnate e condannavano l’AdE a risarcire al sig. Musini ulteriori € 1.200,00 più oneri, per ciascun ricorso in appello, a titolo di spese legali. E così il sig. Musini Alberto risulta oggi creditore dell’AdE di Teramo per complessivi € 8.800,00 (4.000,00 in primo grado e 4.800,00 in secondo), oltre ad oneri vari, per un importo totale di circa € 12.000,00. Ora non resta che vedere se la zelante AdE di Teramo riuscirà ad impugnare per Cassazione le 4 sentenze di secondo grado (hanno 6 mesi di tempo per farlo), sì da raggiungere lo strabiliante traguardo di portare a circa € 25.000,00 le potenziali spese da risarcire al contribuente: nel caso di successo processuale, infatti, ritengo che la Cassazione non liquiderebbe meno di € 2.000,00 a ricorso.”

Rosa appare a dir poco allibito dinanzi dalla ‘testardaggine’ dell’AdE abruzzese, che nonostante le indicazioni dettate dalla Corte di Giustizia europea non intende ancora cedere il passo:

“Credo sia superfluo ricordare che lo stipendio dei dipendenti amministrativi che lavorano su queste pratiche, lo pagano i cittadini, così come sono i cittadini a dover pagare gli attuali € 12.000,00 al sig. Musini, il tutto per la sconsiderata, colpevole e negligente attività svolta sino a questo momento dall’AdE di Teramo. Francamente, ritengo che questa sia un’autentica vergogna, che reputo doveroso denunciare pubblicamente.”

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L’avvocato del Poker sottolinea inoltre casi analoghi, nei quali, pur essendo stato risolto il contenzioso relativo agli avvisi di accertamento, non viene definitivamente risolta la questione relativa alle spese, rimaste a carico dei contribuenti:

“La CTP di Roma, proprio nel caso Blanco Fabretti, ha compensato le spese di lite senza motivare; analogamente ha fatto la CTP di Venezia nel caso di altri tre ricorsi, annullati nel febbraio 2015 e, da ultimo, segnalo le recente decisione della CTR di Milano dello scorso 27 maggio. In tal caso è stata addirittura ribaltata la decisione di primo grado, con cui la CTP di Milano aveva confermato l’accertamento fiscale: la CTR ha accolto l’appello della difesa, annullando la pretesa erariale, ma ha incredibilmente compensato le spese di lite, senza motivazioni. Tutte le ultime decisioni citate andrebbero impugnate fino in Cassazione per il solo capo relativo alle spese, e sono assolutamente persuaso che i contribuenti, alla fine, avrebbero soddisfazione, perché si tratta di palesi e macroscopiche violazioni di legge, oltre che di casi di omessa motivazione: tuttavia, come detto, molti dei miei clienti rinunceranno a ricorrere, perché la sola idea di non avere più a che fare con un Fisco così abusivo ed arbitrario, li gratifica ben oltre il recupero dei costi di giudizio.”

Come vi abbiamo raccontato pochi giorni fa, anche nella nota vicenda che ha coinvolto Cristiano Blanco, caso capostipite in materia, la diatriba resta aperta per questioni simili

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