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il 10 Nov 2015

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Sam Grafton attacca i colleghi: “Hanno usato gli Spin & Go a proprio vantaggio invece di ribellarsi, dimostriamo di essere una comunità!”

Sam Grafton attacca i colleghi: “Hanno usato gli Spin & Go a proprio vantaggio invece di ribellarsi, dimostriamo di essere una comunità!”

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Negli ultimi giorni dopo gli annunci dei cambiamenti a partire dal 2016 in casa PokerStars, molti professionisti sono intervenuti per dire la loro.

Il più noto di tutti, e a sorpresa anche uno dei più polemici, è stato Daniel Negreanu, che ha esternato i suoi dubbi su tempi e modalità usate dal management della room che lo sponsorizza da molti anni.

Dalle nostre parti l’ultimo in ordine di tempo è stato Lucio Martelli il quale ha sottolineato come una possibilità per i player sarà quella di giocare su un maggior numero di poker room.

Sam Grafton è un player inglese già noto nel mondo del poker per alcune sue posizioni controcorrente.

Anche in questa circostanza Grafton non ha fatto mancare la sua opinione in un lungo post sul suo blog personale.

Grafton sottolinea come i cambiamenti in atto sono solo gli ultimi di una lunga serie iniziata da più di un anno che ha modificato il ruolo del poker player.

Dall’introduzione degli Spin & Go passando per l’eliminazione dell’Hud su Partypoker, per finire con l’abolizione di fatto dei Supernova Elite, secondo Grafton le poker room stanno praticamente modificando quella stessa figura del poker player di successo che studiava e guadagnava, per far tornare in auge una concezione più antica del poker.

Quella in cui Chris Moneymaker con un satellite da 50 dollari riuscì a qualificarsi e ad aggiudicarsi le World Series of Poker.

In tal senso anche l’editoria del settore ha fatto la sua parte puntando il dito più sulle polemiche innescate dall’uso degli occhiali da sole o sulla regola della “First Card off the deck”, piuttosto che porre l’accento sulla pericolosità di un nuovo tipo di gambling, in atto anche nei circuiti live con l’introduzione di High Roller dalla struttura turbo o degli Spin & Go dal vivo.

Proprio questa nuova formula di gioco ha ben dimostrato come i giocatori di poker secondo Grafton guardino quasi sempre solo al proprio orticello e non abbiano una visione d’insieme dell’ambiente in cui vivono.

Invece di ribellarsi alla nascita degli Spin & Go, una forma di poker che sicuramente abbassa la componente tecnica e alza quella legata alla dea bendata, i professionisti hanno pensato a come poter guadagnare da questa particolare forma di gioco creando script che permettessero di non giocare contemporaneamente allo stesso tavolo, e studiando dal punto di vista matematico un gioco che in realtà ha poco a che vedere col poker come lo abbiamo sempre inteso.

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A detta di Grafton l’introduzione degli Spin & Go dimostra più di ogni altra cosa il cambiamento di rotta delle room di poker online: gli Spin & Go sono il primo formato di poker giocato su PokerStars, dove l’obiettivo fin dall’inizio è stato quello di rendere impossibile per i giocatori skillati vincere nel lungo periodo essendo a troppa elevata varianza (ndr, in realtà le cose non stanno proprio così).

Il cambiamento di rotta non è stato nemmeno sfiorato dai media del settore e la rivoluzione di Pokerstars sul vip system e i software di supporto alzano l’asticella ma continuano nella stessa direzione.

E i regular cosa hanno fatto? Si sono attrezzati per battere gli Spin & Go nel breve termine senza pensare a cosa accadrà in futuro.

Questo è quello che potrebbe avvenire anche ora dopo la rivoluzione che Pokerstars attuerà.

Grafton infatti pensa che nulla verrà fatto per far sentire la voce della comunità, mentre a suo avviso bisogna dimostrare che il giocatore di poker non è un attore e consumatore passivo che semplicemente accetta le decisioni dei competitor del mercato.

Dobbiamo identificare da dove nascono questi cambiamenti, chi sono i poteri forti che stanno decidendo e iniziare a instaurare un dibattito con loro in modo da trovare una soluzione logica e ragionevole.

I giocatori di poker devono dimostrare che i benefici del mercato possono esserci sia per i giocatori sia per i share holders (le poker room).

Bisogna dimostrare soprattutto che l’idea di una comunità di poker non è una finzione che ci siamo costruiti e che soprattutto hanno costruito per vendere meglio un prodotto, ma in realtà è un attivo gruppo di persone che si prendono cura del gioco e che vogliono fare tutto il possibile perché il gioco continui a funzionare.

 

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