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il 29 Giu 2016

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Mitchell Towner, il neo-milionario: “Non sono un giocatore di poker”

Mitchell Towner, il neo-milionario: “Non sono un giocatore di poker”

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Cala il sipario su uno degli eventi più interessanti di queste World Series Of Poker, il Monster Stack No Limit Hold’Em.

$1.500 di buy in e 6.927 entries che hanno lanciato il prizepool complessivo a quota $9.351.450. Al primo classificato un premio da $1.120.196.

Nel corso delle quattro giornate di gioco il field si restringe continuamente, finché al testa a testa finale per il braccialetto si trovano Dorian Rios e Mitchell Towner, quest’ultimo in leggero vantaggio di chips con 53.900.000 contro 47.100.000 del venezuelano.

Nonostante ci fossero ben 63bb di average, l’Heads-Up si risolve in sole sedici mani con la vittoria di Towner, che passando per i microfoni WSOP per l’intervista di rito, racconta di essere un giocatore occasionale, nel vero senso della parola.

“Gioco un po’ di Cash quando passo per Las Vegas, altrimenti non gioco proprio a poker.”

Sono tanti i player che si impegnano nel tentativo di sfondare il muro del milione, ma come sapete il bello del poker è che chiunque può riuscire nel singolo torneo.

Ed ecco che un giocatore più che amatoriale, senza una sola bandierina su Hendon Mob (tranne questo shippo), senza un Home Game regolare, senza un grande impegno nel poker, porta a casa un trofeo da sogno.

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Certo, non che Towner sia un completo sprovveduto, solo che il poker per lui è un semplice svago, un hobby che ogni tanto coltiva cercando di migliorare: “Un’oretta a settimana studio qualcosa seguendo il live coverage degli EPT o il podcast di ‘The Poker Guys’ che trovo molto bravi e interessanti. Non ho mai giocato tornei da più di $100 prima, eccezion fatta per un $1.000 o $1.500 alle WSOP di due o tre anni fa, non ricordo.” 

Di passaggio per Vegas per una conferenza, Towner decide di tentare la sorte nel Monster Stack, provando a mettere in campo le nozioni (poche?) che ha imparato tra podcast e streaming: “Tutti quelli alla mia sinistra (al Final Table ndr) erano dei giovani maghi del poker, quindi ho evitato di aprire light o chiamare spot marginali. Ho giocato straightforward sperando che le carte decidessero di stare dalla mia”

La possibilità di giocare il Monster Stack arriva da una -finalmente raggiunta- buona posizione lavorativa che gli ha concesso di giocarsi quei $1.500, e trasformarli in più di un milione.

Towner è un assistente professore di finanza all’università del Texas, insegna in due classi e in qualche corso di Master in Business Administration, uno dei più importanti programmi di specializzazione manageriale, ed il braccialetto non si metterà sulla strada della sua carriera:

“Questo momento esatto è un momento importantissimo per la mia carriera. Non smetterò di lavorare per diventare un grinder o cose del genere.”

Ma forse questa vittoria può dare anche qualche benefit proprio al suo lavoro: “Alcuni dei miei studenti sono più anziani di me, quindi magari mi rispettano un po’ di meno in confronto a chi è un uomo di mondo… Chissà, forse dopo questo risultato mi rispetteranno un po’ di più!” 

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