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il 31 Ago 2016

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“Senza quel freeroll e la sfida con mio padre non avrei mai vinto 13 milioni di dollari!” Moorman racconta i suoi primi passi nel poker

“Senza quel freeroll e la sfida con mio padre non avrei mai vinto 13 milioni di dollari!” Moorman racconta i suoi primi passi nel poker

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Chris Moorman è uno dei più grandi giocatori di poker online della storia. Nel suo albo di risultati spiccano in prima pagina il titolo di “giocatore MTT più vincente di tutti i tempi” (13 milioni di dollari) e “giocatore con più triple crown in carriera” (per ora 25). 

Anche nel mondo live Chris non è certo un giocatore da due spiccioli: oltre 4 milioni di dollari segnalati da Hendon Mob, inclusi i €241.300 del recente terzo posto al Main Event Estrellas.

E pensate che tutto questo potrebbe non essere mai successo. Come per vincere un torneo bisogna vincere gli showdown giusti, così la carriera di Chris è dipesa da alcuni episodi, quali la vittoria di un freeroll o una challenge con suo padre.

Se siete curiosi dei dettagli, vi riportiamo questi aneddoti raccontati dallo stesso Moorman ad un intervista per PokerNews.

La carriera di Chris è cominciata dai freeroll con i compagni di stanza. Moorman era già un giocatore di bridge da adolescente, ha avuto una passione per il biliardo e il lavoro dei suoi sogni era fare il tester di videogames: era solo questione di tempo perché approcciasse con il poker.

Mentre tornava da un torneo di biliardo dell’università, Chris e i suoi coinquilini videro la pubblicità di un freeroll su quella che era Victor Chandler Poker, e decisero di giocare, promettendosi prima che non avrebbero mai e poi mai depositato dei soldi in un conto gioco e di essere risucchiati dal gambling online.

“Non sapevamo nemmeno cosa fosse il poker… non c’era molto da fare i lunedì sera quindi decidemmo di stare a casa a giocare ogni settimana. Avevamo letto le regole, ma alla fine quello che facevamo era solo cliccare bottoni. Abbiamo fatto quel patto perché non volevamo essere giudicati come gambler… ora mi fa ridere, ma ai tempi pensavamo di guardarci le spalle a vicenda.”

Mentre i suoi amici venivano regularmente bustati, Chris un giorno rimase a casa per le vacanze e si mise a giocare da solo: “Devo aver avuto la più grande run di sempre, perché ancora non ho idea di cosa stessi facendo, ma arrivai secondo per qualche centinaio di dollari.” 

Quel piccolo roll però poteva avere davvero vita breve: Chris cominciò a grindare cash NL10, con la strategia non proprio ottimale di pushare ogni mano… peccato che raccogliere $0,15 alla volta per poi trovarsi in un pot di $20 con una mano random contro QQ+ non era proprio un’idea vincente. “Pensavo fosse rigged! ha detto.

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Ma ecco un altro episodio che se fosse andato nel verso sbagliato probabilmente non ci avrebbe mai permesso di sentire il nome di Moorman.

Rimasto con soli $25 nel roll se li giocò tutti in un Sit&Go, riuscendo poi a vincerlo e così a recuperare tutto il bankroll bruciato al cash. A quel punto era il caso di riorganizzarsi “Mi sono preso un momento di pausa e ho realizzato cosa stavo sbagliando.”

Chris si focalizzò sul cash e adottò una strategia tight che risultava vincente a quei tempi: era molto più difficile perdere che vincere, e i momenti di bad run si manifestavano con un break even o pochi spiccioli in rosso.

Moorman così scalò gli stakes fino al NL200, dove grazie ai mentori David Gent e Paul Foltyn adottò una strategia più aggressiva e vincente. “A quei tempi era così facile vincere. Adesso una brutta sessione vuol dire davvero perdere soldi, a quei tempi al massimo fare pari o poco meno. Ora non si vince ogni partita che si gioca, ed è difficile vincere se non giochi in A-Game. Però amo ancora il gioco, e anche se non è più così semplice si può ancora fare una bella vita giocando a poker, quindi per ora continuerò così.”

Nel frattempo arriva la laurea in Economia all’University of Essex, ma Chris sapeva che il suo futuro era giocare a carte. Ne parlò alla famiglia, e si arrivò così ad un altro bivio tra una carriera di successo e il nulla.

“Quando lo dissi a mia mamma non era molto d’accordo. Pensava a gente che mi aspettava armata in vie buie e cose simili. Mio padre invece aveva capito meglio, aveva giocato a carte e sapeva che era possibile avere edge. Mostrai a mio padre di essere riuscito a pagare tutti i costi dell’università e di avere risparmi in banca, e facemmo un accordo: in sei mesi dovevo dimostrare di potermi mantenere giocando a poker. Dovevo farcela in sei mesi, sentivo già il gusto della vita da poker player, quindi mi impegnai al massimo per riuscire. Quando i miei amici uscivano a divertirsi di venerdì sera io aspettavo a casa che tornasse la gente ubriaca a speware soldi online. Alla fine feci molto meglio di quanto mi aspettassi.” 

Dopo i sei mesi infatti il bankroll di Moorman arrivava quasi a sei cifre… e il padre invece di spingerlo a cercarsi un altro lavoro gli chiese di insegnargli a giocare!

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